Il processo Impregilo-Bassolino è una chiatta incagliata. A ogni udienza c’è qualche difensore che riesce a far rinviare l’udienza e avvicinare la prescrizione.
Gli imputati, lo ricordo, sono 27 fra cui Cesare Romiti e il governatore della Campania Antonio Bassolino, imputato di abuso d’ufficio. Gli altri capi d’imputazione sono frode in forniture pubbliche e truffa, che riguardano anche Impregilo come soggetto giuridico.
Riepilogando brevemente: il governo italiano ha dato centinaia di milioni di euro (almeno 200) alle 5 società controllate da Impregilo per gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti di tutta la Campania. Gestione che di fatto non c’è stata con la compiacenza, secondo l’accusa, del governatore campano Bassolino, che firmando alcuni documenti avrebbe favorito Impregilo nella presunta truffa dei nostri soldi. Finiti non si sa bene in quali tasche e con l’aggravante che il mancato servizio ha fortemente contribuito a esasperare la crisi della monnezza in Campania e il conseguente aggravio di spese sostenute dal governo (da noi) per tamponare le annose emergenze perpetratesi dal 2002 ad oggi.
Spese che negli ultimi 7 anni, secondo i calcoli dell’Avvocatura dello Stato, sono lievitate a oltre 500 milioni di euro. Un esempio? 5,5 milioni sono stati dati alle ferrovie per riempire di rifiuti un intero treno che da Napoli è andato fino in Germania inutilmente. Visto che la Germania, quella monnezza non differenziata non l’ha accettata, costringendo il convoglio a fare dietro front.
A fronte di un danno di almeno 700 milioni di euro (compresi i 200 iniziali ma temo siano di più) il processo Impregilo-Bassolino, nella migliore delle ipotesi, dovrà identificare eventuali responsabilità per chiedere il risarcimento del mal tolto. Ma finirà in nulla perché se una sentenza di primo grado prima della prescrizione sarebbe un miracolo, la sentenza di Cassazione è pura utopia. Alla faccia della giustizia e dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.
PS: A seguito dell’annullamento del provvedimento del procuratore, oggi è stato possibile entrare in aula bunker con registratori e telecamere ma alcuni difensori hanno subito sollevato il problema ai giudici. Tanto che nella seconda ordinanza, la presidente Adele Scaramella ha riferito di recepire il nuovo provvedimento, emesso dal procuratore generale di Napoli Vincenzo Galgano, che vieta di nuovo riprese e registrazioni delle udienze di questo processo. Insomma, i capricci degli avvocati difensori hanno avuto immediato ed efficace riscontro, alla faccia della valenza pubblica di questa vicenda. Coincidenze?
Fonte articolo
Condividi su Facebook
Nessun commento:
Posta un commento
Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.