Comunicato stampa del 5 marzo 09 di Greenpeace:
Liti a suon di miliardi in Europa, per chi ha deciso di investire nella costruzione di nuovi impianti Epr che si rivelano ogni giorno più costosi e, tentando di risparmiare, meno sicuri. Si tratta dello stesso tipo di reattore nucleare che si vorrebbe costruire in Italia in quattro centrali.Areva e TVO, i due contraenti nella costruzione del nuovo impianto nucleare di Olkiluoto in Finlandia, sono ai ferri corti. Come ha infatti pubblicato il principale giornale economico finlandese Kauppalehti, la società costruttrice francese Areva ha dichiarato di voler procedere per vie legali contro la committente TVO.Le due società si stanno infatti incolpando l’un l’altra degli enormi ritardi: l’impianto Epr (Olkiluoto 3), che doveva essere consegnato nel 2009, non sarà consegnato nemmeno nel 2011, avendo accumulato 3 anni di ritardo nei primi 3 anni di cantiere.Secondo la CEO di Areva Anne Lauvergon, TVO non ha eseguito le procedure di accelerazione che erano state concordate nel giugno 2008, mentre ha impiegato un anno per l’approvazione dei documenti di costruzione rispetto ai due mesi precedentemente concordati. Per cui Areva ha deciso di chiedere a TVO per via giudiziale 2 miliardi e mezzo di euro. Inoltre, secondo Areva, TVO pretenderebbe a sua volta dall’azienda francese 2,4 miliardi di euro per il ritardo.Areva stima che OL3 costerà 1,7 miliardi di euro in più rispetto ai 3,2 miliardi di euro stabiliti da contratto. L’anno scorso ha accantonato riserve per 749 milioni di euro per Olkiluoto 3, che hanno duramente impattato sull’utile di esercizio della società, riducendo il risultato di fine anno del 21%.Una cosa è certa: comunque andrà a finire, gli ulteriori ritardi e costi peseranno non poco sulla bolletta dei cittadini finlandesi. Secondo la testata finlandese Kauppalehti gli utenti finali finlandesi si accolleranno almeno 3,5 miliardi di euro in più rispetto al passato.“Su questi aspetti l’informazione in Italia è stata molto carente.- Denuncia Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia- Se si aggiungono le 2100 ‘non conformità’ rilevate dall’Autorità di Sicurezza Nucleare finlandese, il quadro è chiaro: gli EPR costano troppo e per tentare di ridurre i costi anche la sicurezza viene messa in dubbio”.
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Giuseppe Onufrio
Direttore Esecutivo
Greenpeace Italia
Faccio un riassunto tagliato con l'accetta: Le aziende che collaborano al progetto di costruzione della centrale nucleare si denunciano a vicenda per inadempimento contrattuale, dato che tempi e costi si stanno dilatando a dismisura. E questo nella efficientissima Finlandia!
Ma ve li immaginate ENEL e EDF che si citano in tribunale per miliardi di euro, quando si capirà che la prima centrale Italiana non verrà consegnata prima del 2019!, mentre al contempo continuerà a dilapidare miliardi con infinite varianti di progetto per garantirne la sicurezza ? L'unico accordo che potrebbero trovare è quello di spalmare i costi sulle future bollette, come sta succedendo infatti in Finlandia...
Il Nucleare è morto, chi sostiene che lo si vuole per garantire un risparmio nella bolletta energetica dei cittadini o non sa quello che dice, o è animato da desideri irrazionali, oppure semplicemente agisce in malafede per aiutare le asfittiche industrie compiacenti desiderose di commesse in tempo di crisi.
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