27/04/09

Il web spazza la televisione

Nel giugno del 2010 il tempo trascorso sul web dei cybernauti sorpasserà per numero i telespettatori: 14,2 ore alla settimana su Internet contro le 11,5 ore davanti al televisore. Lo dice la ricerca Microsoft “Europe Logs on”.

Attualmente il 50% degli europei dispone di una connessione alla Rete. Il 28% di questi si connette soprattutto per guardare i video, mentre un altro 65% predilige leggere siti, blog e frequentare social network. Le case europee raggiunte dalla banda larga sono finora 85 milioni.

Al recente Miptv di Cannes (una sorta di fiera internazionale della produzione televisiva) accanto alle produzioni tradizionali come Endemol e Freemantle, c’erano anche Youtube, Myspace, Facebook, Yahoo! e Msn Video. Tutti lì per stringere accordi per veicolare i contenuti televisivi in Rete. Sono già diversi i film e i thriller prodotti interamente per il web. “Section 8″, per esempio, è uno di questi. Sarà diffuso a puntate su Myspace.
Secondo Joe Michaels, direttore di Msn Entertainment, i video online sono ancora alla loro seconda infanzia ma ci sono tutte le credenziali perché crescano.

Secondo le previsioni della ricerca Microsoft, entro il 2012, il mercato pubblicitario su web avrà toccato i 7,5 miliardi di euro. Un miliardo sarà legato ai video. Secondo Patrick Walker, direttore delle partnership di Youtube, fra 10 anni il mercato del web avrà del tutto superato quello della televisione.
Major come Hulu sono già realtà. Propongono programmi di qualità professionale gratuiti perché sostenuti dalla pubblicità. Anche la Bbc ha intrapreso la strada del web. La sua videocommunity “Iplayer” sta avendo 32 milioni di click al mese.
Philip Jay, capo dei New services Bbc dice che la diffusione di programmi di varia estrazione è regolata dalle reazioni degli internauti. Come dire: decidono i cittadini cosa vedere.
Per carità, per chi come noi naviga da anni, tutto ciò non è nulla di nuovo. Il probolema è chi ci governa in Italia. La squadra di zerbini di Berlusconi perde tempo in sedute per decidere se dare o non dare i vitalizi ai repubblichini, anziché investire risorse per dotare l’Italia di banda larga dappertutto.

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
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