21/04/09

Somalia. Pendagli da forca.

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No, non sono sicuramente belli e ganzi come Johnny Depp, i pirati somali che mandano in crisi le marine mercantili e militari di mezzo mondo praticamente ogni settimana. Sono brutti, sporchi e cattivi. Certo, stando a quel che dice la stampa. Anche nel 18° secolo, d'altronde, la stampa inglese dipingeva i "pirati" come una manica di manigoldi e tagliagole da perseguire con ogni mezzo. Gli storici hanno poi scoperto che certo non erano delle mammolette, ma furono forse i primi veri ribelli. I marinai dell'epoca vivevano un inferno in Terra: capitani tirannici, frustate, 24 ore di lavoro, poco da mangiare... se sbagliavi potevi finire gettato fuoribordo, e spesso al ritorno a terra venivi fregato sul salario.

Il sistema dai pirati era molto diverso: assolutamente equanime la divisione delle risorse a bordo e a terra, gestione collettiva della nave, un capitano liberamente "eletto" dalla ciurma. Talvolta salvavano uomini dalle navi schiaviste e li arruolavano come pari. Insomma: facile comprendere come alle autorità tale atteggiamento non garbasse e si facesse di tutto per infangarne, come dire, l'immagine.

Oggi, nell'era digitale, ci ritroviamo alle prese con i pirati al largo della Somalia, dove dopo il collasso del governo nel 1991 sono arrivati i cattivi. Che no, non sono ancora i pirati, ma i soliti noti: navi europee che si sono precipitate in quel bel mare pescoso per farne razzia approfittando dell'assenza di controlli, e lasciando a morire di fame i pescatori locali.

Ma non solo. Sono arrivati anche i cattivissimi. Avete letto Saviano? Bene: quelli. Si, proprio gli stessi, i camorristi che gestiscono il traffico internazionale di rifiuti tossici. E così, gli abitanti delle coste somale assistono da anni allo sversamento in mare di fusti di materiali ignoti, che provengono dalle nostre industrie e persino...dai nostri ospedali. Cadmio, mercurio, materiali nucleari, e adulti e bambini hanno cominciato ad ammalarsi e a morire.

Così, i pescatori si sono organizzati e hanno cominciato ad attaccare le navi, cercando di respingerle o pretendendo una tassa per le attività illecite. Ecco come è nata la pirateria somala.

E adesso avete un'idea più chiara su chi siano i pendagli da forca.

(Un bel riassunto generale qui, in un articolo di Alessandro Iacuelli, forse il giornalista più informato sulla faccenda. Il suo sito è questo, una miniera di info.)

Fonte articolo
La Casta dei giornali
Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

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