27/05/09

Aridaje cor picco...

Mitre peak Milford Sound, NZ
Mitre peak Milford Sound, NZ

Il primo amore non si scorda mai e nemmeno la prima fissazione.

Normale, quindi che certe dichiarazioni dello sceicco Al-Naimi, ministro del petrolio saudita, ci facciano drizzare le orecchie.

In primo luogo ha dichiarato che un prezzo giusto per il petrolio, sufficiente a garantire il profitto e i necessari enormi investimenti per MANTENERE la produzione, sarebbe di circa 75-80 dollari, con questo indicando una strada in salita per le quotazioni del greggio, confermando quello che, in tempi non sospetti, avevamo sostenuto noi , ovvero che il costo REALE medio di produzione di un barile di petrolio è oltre i 40 dollari.

Ma lo sceicco ha detto di più:

"If others do not begin investments in projects to boost strategic capacity, like the kingdom has done, then we will see another skyrocketing in prices, and it will continue this time for two or three years"

"Se altri non cominciano ad investire in progetti che aumentino la capacità strategica, come abbiamo fatto noi, allora vedremo un altro violento balzo all'insù dei prezzi e questa volta continuerà PER DUE O TRE ANNI."

Questa affermazion chiarisce tre cose, se la si legge in controluce, come certe criptiche veline del Politburo sovietico che fu, oppure i ben noti "pizzini" mafiiosi.

- Non c'e' più capacità strategica, il calo odierno è dovuto alla reale diminuzione della capacità produttiva, piuttosto che ad una volontaria autoregolamentazione.

- A parte i ben noti problemi finanziari, la crisi economica è lungi dall'essere finita ed anzi la strada per la ripresa è sbarrata dall'impossibilità di attuare investimenti sufficienti.

- Lo scenario che ci prospetta è già una realtà: dati infatti i tempi tipici degli investimenti nel settore petrolifero, l'attuale blocco del credito non può avere in alcun modo compromesso in modo significativo la messa in produzione di nuovi pozzi nei prossimi anni.

Infatti i tempi tra l'autorizzazione alla riceca e la messa in produzione sono, come MINIMO di dieci anni. Le conseguenze dei mancati investimenti attuali potrebbero riverberarsi, al massimo, per qualche mese di ritardo negli ultimi allacciamenti dei nuovi impianti produttivi, mentre quelli che ORA vengono progettati e previsti sono ancora a qualche anno di distanza.

Poichè lo sceicco parla di ANNI di prezzi alti evidentemente prevede ANNI di investimenti insufficienti.

Se questi anni si riferiscono al passato, ai passati mancati investimenti in tempi di vacche magre...ormai è troppo tardi per porvi rimedio.

Se invece si riferiscono al futuro...beh, evidentemente paventa una crisi del credito di durata MINIMA di due o tre anni, alla faccia di quanto dichiarato dai nostri baldanzosi Presidenti del Consiglio e governatori centrali.

L'impressione che se ne trae?

Semplice.

Per lo sceicco è chiaro che la produzione petrolifera mondiale sarà insufficiente e che lo sarà a lungo. Per fare digerire la cosa alla stampaed alla opinione pubblica mondiale comincia a mettere le mani avanti.

Ovviamente sa benissimo, come lo sappiamo noi, che il motivo NON è quello da lui paventato, ma un altro.

Si chiama Picco del Petrolio e, senza investimenti, il calo atteso della capacità produttiva strategica non sarà del 4-5% previsto dai modelli ma dell'8-9%.

Per inquadrare, quasi una Arabia Saudita in meno OGNI ANNO.

O, se preferite, Un Iran, un Iraq e un Kuwait in meno, sempre OGNI ANNO.

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

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