Una legge di qualche mese fa ha stabilito che la commissione di massimo scoperto (percentuale che si paga quando il conto va in rosso) è applicabile dalle banche solo in particolari casi. Ma ora si scopre che il balzello rientra sotto altre voci di spesa.
Commissione solo se c'è un fido
La legge 2/2009 di conversione del decreto legge 185/2008 ha introdotto importanti novità per i correntisti italiani, in particolare per tutti coloro che vanno in rosso sul conto corrente. L'articolo 2 bis prevede infatti che la commissione di massimo scoperto (vale a dire la percentuale prevista sulla punta massima di debito del trimestre) possa essere applicata solo sui conti affidati (quelli in cui si è accordato un fido al momento dell'apertura) e nei conti non affidati solo se il debito dura per almeno 30 giorni consecutivamente..
I nuovi contratti hanno recepito queste disposizioni fin dall'entrata in vigore della legge (dunque dal 29 gennaio 2009). Per i vecchi contratti, già esistenti al momento dell'entrata in vigore della legge, le nuove disposizioni entreranno in vigore entro 150 giorni e dunque entro fine giugno.
Fin dall'inizio avevamo pensato che, e adesso lo abbiamo verificato sulla carta, le banche avrebbero sostituito la commissione di massimo scoperto con nuove voci di spesa.
Sotto la lente i foglietti informativi delle banche
Infatti, analizzando i fogli informativi delle principali banche, abbiamo trovato nuove spese. L'ipotesi utilizzata per i nostri calcoli è quella di un rosso di c/c di 500 euro per 7 giorni a causa di un solo addebito partita a debito, su un conto senza fido concordato al momento dell'apertura.
- Gruppo MPS: la commissione di massimo scoperto era dell'1,25% per i conti non affidati. Ora scompare ed è sostituita, per gli scoperti senza fido, dalla "Commissione per istruttoria urgente" di massimo 100 euro a trimestre, pari a 50 euro per scoperti da 100 a 3000 euro e a 100 euro per scoperti sopra i 3000 euro. Dunque, oggi si pagano 50 euro. La "vecchia" cms sarebbe stata di 6,25 euro. Applicando la precedente commissione del'1,25% sul valore di 3000 euro, si sarebbe al massimo avuto una spesa di 37,5 euro, dunque ben al di sotto dell'attuale valore forfettario di 50 euro.
- Gruppo Intesa San Paolo: la commissione di massimo scoperto era dello 0,95%. Ora è stata introdotta per i conti non affidati una "Commissione per scoperto di conto" pari a 2 euro per ogni 1000 euro o frazione di scoperto e per ogni giorno di scoperto. Per i conti affidati sparisce la cms e non è stata introdotta alcuna nuova spesa. Dunque le nuove spese ammontano nel nostro esempio a 14 euro (prima erano pari con la cms 4,75 euro).
- Gruppo Unicredit: la commissione di massimo scoperto era lo 0,98%. Viene sostituita per i fidi non concordati da un "Recupero spese per ogni sospeso" pari a 9 euro. Le nuove spese ammontano dunque a 9 euro (prima con cms erano 4,9 euro più spese per 15 euro). Ovviamente se le operazioni a debito salgono a due le spese diventano 18 euro e così via.
- Banca Sella: la commissione di massimo scoperto era pari allo 0,95%. Ora è stata sostituita da "Onere per passaggio a debito nel trimestre" di 40 euro (prima con cms le spese erano 4,75 euro). L'importo di 40 euro è dovuto indipendentemente dai passaggi in rosso e dal valore dello scoperto.
- Bnl Bnp Paribas: sul conto Bnl Revolution la commissione di massimo scoperto già non c'era e non c'erano altre spese. Ora è stata introdotta una "Commissione manca fondi" di 12,5 euro se sul conto viene a transitare un addebito senza disponibilità di fondi, di valore superiore ai 20 euro. Dunque se le operazioni in passivo sono due la spesa diventa di 25 euro (e questo indipendentemente dal valore addebitato purché si superi la franchigia di 20 euro).
Più spese per il correntista: la parola alle autorità
Da questi esempio emerge una crescita dei costi e soprattutto un meccanismo di applicazione delle spese che mal si concilia con il criterio imposto dalla legge che vorrebbe spese commisurate all'importo e alla durata del rosso.
Segnaleremo queste anomalie, che annullano difatti le novità a vantaggio dei consumatori previsti dalla nuova normativa, al ministero dell'Economia e alla Banca d'Italia.
Nel frattempo l'Antitrust sta valutando le nuovi voci di spesa introdotte da Monte dei Paschi di Siena (Provvedimento 19851). Dal bollettino dell'Autorità leggiamo che la Commissione di istruttoria urgente serve alla banca per compensare le spese di istruttoria necessaria a valutare l'affidabilità del cliente. Sottolineiamo però che precedentemente, come risulta dalla nostra inchiesta pubblicata sul numero 104 di Soldi&Diritti, non era prevista alcuna commissione di istruttoria a carico del correntista. Il nostro esempio dimostra che la nuova voce provoca un aggravio di costi per il correntista e speriamo che di questo terrà conto l'Antitrust, cui invieremo le nostre considerazioni in merito agli impegni presi da Monte Paschi per evitare una multa per pratica commerciale scorretta.
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certo che tu ti dai proprio un bel daffare!!!
RispondiEliminabravo bravo!
;)
ciao sR, ho molti amici che mi segnalano un pò di articoli altrimenti da solo non ce la farei mai... ciao buona giornata ;)
RispondiEliminasempre sulla breccia,ehh!!
RispondiEliminabravo bravo...
tj
faccio quel che posso ;)
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