Class action: un sogno lontano e anche con fregatura
La class action, cioè la possibilità per consumatori e utenti di intentare cause comuni e non individuali contro le aziende, per gli italiani resta non solo un sogno irraggiungibile, ma ora potrebbe diventare addirittura un incubo con tanto di fregatura legalmente certificata. Pare infatti che in Parlamento, dove la legge sulla class action naviga stancamente alla ricerca di un varo definitivo dal 2008 quando fu introdotta dall’allora Governo Prodi, il Pdl voglia introdurre un emendamento che cancelli la sua retroattività. In parole povere significa che se passa la richiesta, questo modello di azione legale non potrà essere utilizzato per affrontare cause del passato, come in un primo momento era stato previsto, ammettendo possibili azioni di classe contro frodi messe in atto a partire dal luglio 2008. Insomma, si sta mettendo in mano ai consumatori un’arma spuntata per affrontare le grandi truffe del passato, prima fra tutte quella Parmalat. Tra l’altro a proposito di quest’ultima, è bene ricordare che proprio grazie ad una class action messa in atto negli Stati Uniti, la Parmalat circa un anno fa dovette risarcire ai denuncianti una cifra che sfiorava i 24 milioni di euro. A testimonianza che dove la class action esiste, funziona anche molto bene. In Italia purtroppo, interessi forti e lobby sotterranee continuano a frenarne l’approvazione definitiva, che ove arrivasse potrebbe conteneree limitazioni non indifferenti. Oltre alla retroattività infatti, il provvedimento finora approvato già riconosce il diritto al risarcimento solo ai singoli consumatori che hanno denunciato l’illecito e non a tutti quelli che hanno realmente subito il danno. Insomma un quadro per niente rassicurante, che impone da parte di tutti, e soprattutto delle associazioni dei consumatori, un’attenzione particolare sull’iter di questa legge, denunciando tutti i suoi possibili annacquamenti. Fonte articolo

Non ci si poteva certo aspettarsi altro da una maggioranza di governo asservita alla criminalità organizzata e non. I mafiosi ora vestono in giacca e cravatte e siedono in parlamento.
RispondiEliminaPovera Italia mia in che mani sei finita...............
Popolo svegliaaaaaaaaaaaaaaa!!