Martedì 7 luglio 1998 Berlusconi imprenditore viene condannato a due anni e nove mesi, in primo grado, dal tribunale di Milano (Milàn per il Carroccio). Il collegio del Tribunale presieduto dal presidente della VII sezione penale Francesca Manga, dopo oltre sei ore di camera di consigli, aveva ritenuto il nostro futuro presidente del Consiglio colpevole di corruzione nei confronti di alcuni ufficiali della Guardia di Finanza. Lo stesso giorno da Palermo arriva la notizia che Berlusconi, il «boss di Forza Italia» è sotto inchiesta per «riciclaggio di capitali di Cosa Nostra».
Basta e avanza. La Padania, quotidiano della Lega, il giorno dopo esce con un titolo a nove colonne: «Mafia, camorra politica, Finanza». La foto di prima, che raffigura Silvio pelato e preoccupato, recita: «Berlusconi e Cosa Nostra . Cavaliere, risponda a 11 domande e potrà scagionarsi».
Che tipo di domande? «Signor Berlusconi, chi le diede nel 1968 l’equivalente di 32 miliardi d’oggi per acquistare i terreni?». E poi? «Per quale motivo, cavaliere, fece amministrare importanti quote della Fininvest alla società Par.Ma.Fid di Milano? Sapeva che gestiva anche i patrimoni di boss mafiosi?». Inoltre: «Tra il ‘68 e il ’79 Berlusconi eseguì aumenti di capitale per centinaia di miliardi. Soldi di chi?». E ancora: «Lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l’Immobiliare Idra col capitale di 1 euro. Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l’anno successivo - era il 1978 – aumentò il proprio capitale a 900 milioni.Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni (4 miliardi d’oggi fonte Istat) che fecero la differenza?».
Bei tempi.
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