Se qualcuno nutriva ancora qualche dubbio, adesso può definitivamente accantonarlo: la trasparenza è un lusso che non possiamo permetterci, non in un paese come l'Italia.
Si cavalcano campagne come le faccine a 3 colori per giudicare i pubblici servizi, si chiede trasparenza nei consigli d'amministrazione societari, si pretende la collaborazione degli istituti bancari nelle indagini delle procure italiane, si impone la pubblicazione di tutte le informazioni sulle presenze e sulle dichiarazioni dei redditi dei nostri "rappresentanti" al Parlamento, ma poi, all'atto pratico, c'è e ci sarà sempre una figura "responsabile" che avrà la facoltà di pronunciare una formula magica, inattaccabile, che ogni volta consentirà di stendere un velo nero di mistero su tutto.
La formula, per nulla arcana, è "Segreto di Stato".
60 MILIONI DI CONTROLLORI
"In Abruzzo alcuni appalti sono stati già affidati".
E' la frase pronunciata dal premier Berlusconi nella rituale conferenza stampa aquilana lo scorso 1 giugno.
Appalti? Quali? Assegnati a chi? Con quali criteri? E chi ha deciso?
Queste le domande dei giornalisti assiepati di fronte al duo più celebre del momento, Berlusconi-Bertolaso. E come ogni accoppiata che si rispetti, ecco che prende la parola il secondo, a supporto del primo.
"I nomi si sapranno solo dopo il 6 giugno".
In quanto ad ermetismo verbale e informativo, Ungaretti non avrebbe saputo fare di meglio.
E così, mentre erano ormai terminati i giochi per l'assegnazione degli appalti almeno sin dal primo giugno, i cittadini hanno dovuto attendere invece il 4 giugno, la giornata di ieri per avere le informazioni basilari sulle gare d'appalto assegnate.
E che vedranno i lavori partire tra qualche tempo.
IL G8 E IL SEGRETO
Eppure diverse ditte sono già al lavoro. Non certo quelle che saranno impegnate nella costruzione delle abitazioni residenziali del piano C.A.S.E.
Certo che no! Lì le cose vanno organizzate con calma...
Le ditte che sono già al lavoro, da settimane oramai, sono quelle impegnate per i lavori di adeguamento della zona di Coppito e dintorni per l'organizzazione del G8 a L'aquila nei giorni dall'8 al 10 luglio. Questione di priorità!
Sono già diversi i milioni piovuti nelle ditte all'opera.
Quanti sono i soldi? Quali sono queste ditte? Provate a porre queste domande ai dirigenti della Protezione Civile. La risposta, magari dopo alcuni tentativi di elusione, sarà sempre la stessa: "Segreto di Stato".
Le uniche notizie che arrivano, in via del tutto non ufficiale da chi può sbirciare ciò che avviene, parlano di aree di lavoro divise in 4 zone concentriche, ciascuna con un diverso livello di sicurezza.
Nella terza e nella quarta i lavori sono affidati direttamente al Genio Militare, che lavora anche di notte. Nessun civile può farvi accesso.
Nelle prime due zone, invece, è dove operano queste misteriose società edilizie, impegnate nella realizzazione di imponenti opere stradali, nell'adeguamento dell'aeroporto, la costruzione di nuovi edifici per gli uffici, l'ammodernamento della sede della Guardia di Finanza a Coppito (luogo cardine del summit) e così via.
Ma niente nomi e niente cifre.
PIANO C.A.S.E.
Di fronte ad una barriera invalicabile, con tanto di filo spinato, sentinelle e mine anticarro, tanto vale cambiare direzione e chiedere lumi sul piano C.A.S.E. (i famosi impianti residenziali d'emergenza).
Le informazioni che emergono via via non sono troppo confortanti.
Il decreto del governo in via di approvazione alle camere nella relazione tecnica allegata presentava una stima di 5 moduli abitativi da 3000 persone l'uno, per un costo complessivo di 700 milioni di euro (disponibili tra 2009 e 2010).
La gara d'appalto lanciata dalla Protezione Civile parla invece di 150 edifici tipo, ciascuno di dimensione 12 x 48 metri, 1700 mq utili e atti ad ospitare dalle 70 alle 80 persone. Basta una semplice moltiplicazione per capire che gli edifici, una volta pronti, ospiteranno dalle 10 mila alle 12 mila persone.
3 mila in meno rispetto a quanto preventivato dal decreto.
Ma è nella lettura dei tempi che si percepisce il grande inganno.
Le ditte vincitrici del maxi-appalto potranno cominciare i lavori di costruzione e assemblaggio delle abitazioni solo una volta terminata la costruzione delle piastre sismiche isolate che costituiranno le fondamenta per ciascuno di questi blocchi abitativi.
Escludendo quindi possibili ritardi, secondo quanto stabilito nella gara d'appalto gli ultimi 30 edifici (quelli corrispondenti all'ultima delle 5 piastre) dovranno essere presentati per il 15 dicembre!
Ora sommate a questa data i 30 giorni aggiuntivi previsti dal bando stesso per la chiusura del lavoro, i vari collaudi e i tempi tecnici per il trasferimento dei cittadini aquilani e avrete di fronte a voi la realtà del piano C.A.S.E.: migliaia di abitanti che avranno le loro case non prima di febbraio prossimo, in pieno gelo invernale aquilano, dove le temperature raggiungono spesso e volentieri anche i 20 gradi sotto zero.
Eppure le promesse della coppia Berlusconi-Bertolaso parlavano più e più volte di case disponibili per ottobre/novembre. E per almeno 13 mila persone.
I VINCITORI DEGLI APPALTI
Sono stati pubblicati solo nella giornata di ieri sul sito della Protezione Civile i dati delle ditte che hanno vinto le prime 9 gare d'appalto assegnate, relative a realizzazione piastre antisismiche, fornitura calcestruzzo, ferro per armature e pilastri in acciaio.
La valutazione delle offerte è avvenuta venerdì scorso, il 29 maggio, nella città dell'Aquila, ma si è dovuto attendere per 6 giorni per la rivelazione pubblica dei dati.
Le piattaforme antisismiche in cemento armato sono state assegnate al Consorzio Edile C.M. Gruppo Bison (Venezia e Milano), alla Zoppoli & Pulcher S.p.A. (Torino) e alla Sacaim S.p.A. (Venezia).
La fornitura di calcestruzzo è stata affidata alla Colabeton S.p.A. (Gubbio), il ferro per le armature a La Veneta Reti s.r.l. (Padova) e i pilastri a Edimo Metallo S.p.A. / Taddei S.p.A. (Poggio Picenze, unica abruzzese) e a Cordioli&C. S.p.A. (Verona).
L'unica curiosità sull'asta riguarda l'assegnazione dell'appalto vinto dalla Zoppoli & Zucher S.p.A.: ha vinto con un solo punto di scarto sull'abruzzese Imar, che si è vista valutare la relazione sul lavoro con un punto in meno (35) rispetto a quanto ottenuto con la relazione per l'altro appalto (36).
Un punto decisivo (e apparentemente inspiegato) per la perdita dell'appalto.
Se a questa curiosità sommiamo la notizia che l'ufficio C.A.S.E. della Protezione Civile mandò lettere d'invito a partecipare alle gare d'appalto ad alcune aziende italiane in via del tutto soggettiva e parziale, possono sorgere alcuni dubbi. Dubbi che verranno sicuramente chiariti a dovere dalle autorità competenti. Vero?
PS: Segnalo in aggiunta l'articolo scritto da Giustino Parise e pubblicato dal quotidiano abruzzese "Il Centro" sulla dura protesta del corpo dei Vigili del Fuoco impiegato a L'Aquila.
Si cavalcano campagne come le faccine a 3 colori per giudicare i pubblici servizi, si chiede trasparenza nei consigli d'amministrazione societari, si pretende la collaborazione degli istituti bancari nelle indagini delle procure italiane, si impone la pubblicazione di tutte le informazioni sulle presenze e sulle dichiarazioni dei redditi dei nostri "rappresentanti" al Parlamento, ma poi, all'atto pratico, c'è e ci sarà sempre una figura "responsabile" che avrà la facoltà di pronunciare una formula magica, inattaccabile, che ogni volta consentirà di stendere un velo nero di mistero su tutto.
La formula, per nulla arcana, è "Segreto di Stato".
60 MILIONI DI CONTROLLORI
"In Abruzzo alcuni appalti sono stati già affidati".
E' la frase pronunciata dal premier Berlusconi nella rituale conferenza stampa aquilana lo scorso 1 giugno.
Appalti? Quali? Assegnati a chi? Con quali criteri? E chi ha deciso?
Queste le domande dei giornalisti assiepati di fronte al duo più celebre del momento, Berlusconi-Bertolaso. E come ogni accoppiata che si rispetti, ecco che prende la parola il secondo, a supporto del primo.
"I nomi si sapranno solo dopo il 6 giugno".
In quanto ad ermetismo verbale e informativo, Ungaretti non avrebbe saputo fare di meglio.
E così, mentre erano ormai terminati i giochi per l'assegnazione degli appalti almeno sin dal primo giugno, i cittadini hanno dovuto attendere invece il 4 giugno, la giornata di ieri per avere le informazioni basilari sulle gare d'appalto assegnate.
E che vedranno i lavori partire tra qualche tempo.
IL G8 E IL SEGRETO
Eppure diverse ditte sono già al lavoro. Non certo quelle che saranno impegnate nella costruzione delle abitazioni residenziali del piano C.A.S.E.
Certo che no! Lì le cose vanno organizzate con calma...
Le ditte che sono già al lavoro, da settimane oramai, sono quelle impegnate per i lavori di adeguamento della zona di Coppito e dintorni per l'organizzazione del G8 a L'aquila nei giorni dall'8 al 10 luglio. Questione di priorità!
Sono già diversi i milioni piovuti nelle ditte all'opera.
Quanti sono i soldi? Quali sono queste ditte? Provate a porre queste domande ai dirigenti della Protezione Civile. La risposta, magari dopo alcuni tentativi di elusione, sarà sempre la stessa: "Segreto di Stato".
Le uniche notizie che arrivano, in via del tutto non ufficiale da chi può sbirciare ciò che avviene, parlano di aree di lavoro divise in 4 zone concentriche, ciascuna con un diverso livello di sicurezza.
Nella terza e nella quarta i lavori sono affidati direttamente al Genio Militare, che lavora anche di notte. Nessun civile può farvi accesso.
Nelle prime due zone, invece, è dove operano queste misteriose società edilizie, impegnate nella realizzazione di imponenti opere stradali, nell'adeguamento dell'aeroporto, la costruzione di nuovi edifici per gli uffici, l'ammodernamento della sede della Guardia di Finanza a Coppito (luogo cardine del summit) e così via.
Ma niente nomi e niente cifre.
PIANO C.A.S.E.
Di fronte ad una barriera invalicabile, con tanto di filo spinato, sentinelle e mine anticarro, tanto vale cambiare direzione e chiedere lumi sul piano C.A.S.E. (i famosi impianti residenziali d'emergenza).
Le informazioni che emergono via via non sono troppo confortanti.
Il decreto del governo in via di approvazione alle camere nella relazione tecnica allegata presentava una stima di 5 moduli abitativi da 3000 persone l'uno, per un costo complessivo di 700 milioni di euro (disponibili tra 2009 e 2010).
La gara d'appalto lanciata dalla Protezione Civile parla invece di 150 edifici tipo, ciascuno di dimensione 12 x 48 metri, 1700 mq utili e atti ad ospitare dalle 70 alle 80 persone. Basta una semplice moltiplicazione per capire che gli edifici, una volta pronti, ospiteranno dalle 10 mila alle 12 mila persone.
3 mila in meno rispetto a quanto preventivato dal decreto.
Ma è nella lettura dei tempi che si percepisce il grande inganno.
Le ditte vincitrici del maxi-appalto potranno cominciare i lavori di costruzione e assemblaggio delle abitazioni solo una volta terminata la costruzione delle piastre sismiche isolate che costituiranno le fondamenta per ciascuno di questi blocchi abitativi.
Escludendo quindi possibili ritardi, secondo quanto stabilito nella gara d'appalto gli ultimi 30 edifici (quelli corrispondenti all'ultima delle 5 piastre) dovranno essere presentati per il 15 dicembre!
Ora sommate a questa data i 30 giorni aggiuntivi previsti dal bando stesso per la chiusura del lavoro, i vari collaudi e i tempi tecnici per il trasferimento dei cittadini aquilani e avrete di fronte a voi la realtà del piano C.A.S.E.: migliaia di abitanti che avranno le loro case non prima di febbraio prossimo, in pieno gelo invernale aquilano, dove le temperature raggiungono spesso e volentieri anche i 20 gradi sotto zero.
Eppure le promesse della coppia Berlusconi-Bertolaso parlavano più e più volte di case disponibili per ottobre/novembre. E per almeno 13 mila persone.
I VINCITORI DEGLI APPALTI
Sono stati pubblicati solo nella giornata di ieri sul sito della Protezione Civile i dati delle ditte che hanno vinto le prime 9 gare d'appalto assegnate, relative a realizzazione piastre antisismiche, fornitura calcestruzzo, ferro per armature e pilastri in acciaio.
La valutazione delle offerte è avvenuta venerdì scorso, il 29 maggio, nella città dell'Aquila, ma si è dovuto attendere per 6 giorni per la rivelazione pubblica dei dati.
Le piattaforme antisismiche in cemento armato sono state assegnate al Consorzio Edile C.M. Gruppo Bison (Venezia e Milano), alla Zoppoli & Pulcher S.p.A. (Torino) e alla Sacaim S.p.A. (Venezia).
La fornitura di calcestruzzo è stata affidata alla Colabeton S.p.A. (Gubbio), il ferro per le armature a La Veneta Reti s.r.l. (Padova) e i pilastri a Edimo Metallo S.p.A. / Taddei S.p.A. (Poggio Picenze, unica abruzzese) e a Cordioli&C. S.p.A. (Verona).
L'unica curiosità sull'asta riguarda l'assegnazione dell'appalto vinto dalla Zoppoli & Zucher S.p.A.: ha vinto con un solo punto di scarto sull'abruzzese Imar, che si è vista valutare la relazione sul lavoro con un punto in meno (35) rispetto a quanto ottenuto con la relazione per l'altro appalto (36).
Un punto decisivo (e apparentemente inspiegato) per la perdita dell'appalto.
Se a questa curiosità sommiamo la notizia che l'ufficio C.A.S.E. della Protezione Civile mandò lettere d'invito a partecipare alle gare d'appalto ad alcune aziende italiane in via del tutto soggettiva e parziale, possono sorgere alcuni dubbi. Dubbi che verranno sicuramente chiariti a dovere dalle autorità competenti. Vero?
PS: Segnalo in aggiunta l'articolo scritto da Giustino Parise e pubblicato dal quotidiano abruzzese "Il Centro" sulla dura protesta del corpo dei Vigili del Fuoco impiegato a L'Aquila.
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