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Ieri è finito in manette il presidente della provincia di Benevento, il pidino Aniello Cimitile, assieme ad altre 14 persone fra docenti universitari e funzionari della regione Campania, accusati di falso in atto pubblico.
I pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, gli stessi che rappresentano l’accusa nel processo Impregilo Bassolino, ritengono che gli arrestati abbiano falsificato i collaudi degli impianti di incenerimento dei rifiuti. Non a caso i nuovi arresti di ieri rientrano in un’inchiesta parallela a quella del processo Impregilo Bassolino.
I milioni di ecoballe di rifiuti indifferenziati sono ancora stipati nei siti campani perché non si sa come smaltirli. Non sono adatti alla produzione di energia.
Intanto, ieri l’udienza del processo Impregilo Bassolino nell’aula bunker del carcere di Poggioreale è stata dedicata al controesame dell’ingegner Paolo Rabitti, che ha risposto alle domande degli avvocati difensori.
La sensazione è che la difesa si arrampichi sugli specchi di fronte a fatti inconfutabili: soldi scomparsi, rifiuti dappertutto e nessuno smaltimento. Una catastrofe ambientale e sociale.
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