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Voi la potete chiamare legge bavaglio, i delinquenti probabilmente la chiamano tana libera tutti, per molti è il Disegno di Legge sulle Intercettazioni... Loro, invece, la chiamano O Così O Niente. Quando si pone la fiducia, infatti, si qualifica un atto come fondamentale dell'azione politica di un governo. Dalla sua approvazione dipende la sua permanenza in carica. Per questo ieri hanno posto la fiducia sul DDL 1415. Ha una sua logica: se non passa, prima o poi vengono scoperti e il governo cade. Quindi è fondamentale che il DDL venga approvato.
In Italia è morta la giustizia penale, ne dà il triste annuncio l'Associazione Nazionale dei Magistrati. Mentre l'opposizione chiede a Napolitano di effettuare l'autopsia, il serial killer - il Pacciani dell'informazione - sferza le prime coltellate sulla rete. Sembra andare a casaccio, perchè il legame che unisce le intercettazioni ai blog è sottile. Eppure, se l'intento è quello di recidere le corde vocali a quel che resta dell'informazione, rendere la vita difficile ai blogger è strategico. Ne avevamo già parlato nel post Il Diritto di Rettifica nel Web 2.0.
Oggi, dopo la 186° seduta pubblica della Camera, finalmente arriverà il primo fendente: un blogger cui perviene una richiesta di rettifica deve pubblicarla - senza commentare - entro 48 ore. Se per caso è al mare, la sua linea telefonica è guasta, se la sua chiavetta usb non ha campo, o molto più semplicemente se non legge in tempo la sua casella di posta elettronica, rischia un'ammenda di circa 13.000€. Sono applicate cioè ai siti informatici le normative previste nel 1948 per la carta stampata. Non importa che Gutenberg sia nato nel 1499, Berlusconi ama la stampa con la stessa viscerale passione. La ama talmente tanto che ha deciso di possederla, di farne un museo personale e di metterci dentro Montanelli, Biagi e, con un po' di fortuna, ora anche i pionieri della nuova informazione: i blogger.
Tuttavia, cercare di imbrigliare la rete è come pestare inavvertitamente un nido di scarafaggi. Essi corrono. A migliaia...
Prima che tu te ne accorga, ti salgono su per i pantaloni, e ti si infilano nel...
In Italia è morta la giustizia penale, ne dà il triste annuncio l'Associazione Nazionale dei Magistrati. Mentre l'opposizione chiede a Napolitano di effettuare l'autopsia, il serial killer - il Pacciani dell'informazione - sferza le prime coltellate sulla rete. Sembra andare a casaccio, perchè il legame che unisce le intercettazioni ai blog è sottile. Eppure, se l'intento è quello di recidere le corde vocali a quel che resta dell'informazione, rendere la vita difficile ai blogger è strategico. Ne avevamo già parlato nel post Il Diritto di Rettifica nel Web 2.0.
Oggi, dopo la 186° seduta pubblica della Camera, finalmente arriverà il primo fendente: un blogger cui perviene una richiesta di rettifica deve pubblicarla - senza commentare - entro 48 ore. Se per caso è al mare, la sua linea telefonica è guasta, se la sua chiavetta usb non ha campo, o molto più semplicemente se non legge in tempo la sua casella di posta elettronica, rischia un'ammenda di circa 13.000€. Sono applicate cioè ai siti informatici le normative previste nel 1948 per la carta stampata. Non importa che Gutenberg sia nato nel 1499, Berlusconi ama la stampa con la stessa viscerale passione. La ama talmente tanto che ha deciso di possederla, di farne un museo personale e di metterci dentro Montanelli, Biagi e, con un po' di fortuna, ora anche i pionieri della nuova informazione: i blogger.
Tuttavia, cercare di imbrigliare la rete è come pestare inavvertitamente un nido di scarafaggi. Essi corrono. A migliaia...
Prima che tu te ne accorga, ti salgono su per i pantaloni, e ti si infilano nel...
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questa è informazione.....grazie....
RispondiEliminaquesta è informazione.....grazie....
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