Il sindaco di San Francisco vuole trasformare in orti urbani tutti gli appezzamenti incolti della città. L’orto biologico degli Obama alla Casa Bianca e quello della Regina d’Inghilterra a Buckingham Palace hanno fatto scuola.
San Francisco - che detiene anche il record di raccolta differenziata - ha già un grande orto urbano municipale (nella foto). Ora però il sindaco Gavin Newsom mira a estendere e generalizzare l’idea. Ed è anche una misura anticrisi.
Già l’anno scorso è stato trasformato in orto collettivo, gestito da un’associazione di volontariato, un appezzamento adiacente al municipio di San Francisco.
Ora il sindaco ha dato ordine agli uffici amministrativi di censire tutte le aree inutilizzate: lotti non edificati ma anche, ebbene sì, tetti, davanzali delle finestre e perfino aiuole spartitraffico.
Vuole portare cibo salutare e locale nei piatti dei residenti. Il cibo che non viaggia non inquina, ed è già una gran cosa. La frutta e la verdura fanno bene, ed è un altro vantaggio.
Ma soprattutto le notizie lasciano intuire una cosa. Questo cibo sarà a disposizione di tutti. Si vagheggia di alberi da frutto agli angoli delle strade: basterà allungare la mano e raccogliere.
Visto che negli Stati Uniti la crisi picchia peggio che qui (ed è tutto dire…) sarebbe un aiuto indubbio per chi fatica a sbarcare il lunario.
Per dirla tutta, non mi convince appieno la prospettiva di crescere insalata e frutta anche agli angoli delle strade e nelle aiuole spartitraffico: i vegetali assorbono sostanze inquinanti e te le scaricano nel piatto. Altro che cibo salutare!
A parte questo, mi piace tutto ciò che va in direzione dell’indipendenza alimentare. Produrre da sè il proprio cibo senza essere soggetti ai capricci del mercato alimentare globale. Soprattutto, c’è crisi e ci sono lotti inutilizzati anche nelle città italiane. Secondo me è un’idea tutta da copiare.
Su Mother Jones eco innovazione a San Francisco. Tutti i terreni incolti della città diventano orti urbani
San Francisco - che detiene anche il record di raccolta differenziata - ha già un grande orto urbano municipale (nella foto). Ora però il sindaco Gavin Newsom mira a estendere e generalizzare l’idea. Ed è anche una misura anticrisi.
Già l’anno scorso è stato trasformato in orto collettivo, gestito da un’associazione di volontariato, un appezzamento adiacente al municipio di San Francisco.
Ora il sindaco ha dato ordine agli uffici amministrativi di censire tutte le aree inutilizzate: lotti non edificati ma anche, ebbene sì, tetti, davanzali delle finestre e perfino aiuole spartitraffico.
Vuole portare cibo salutare e locale nei piatti dei residenti. Il cibo che non viaggia non inquina, ed è già una gran cosa. La frutta e la verdura fanno bene, ed è un altro vantaggio.
Ma soprattutto le notizie lasciano intuire una cosa. Questo cibo sarà a disposizione di tutti. Si vagheggia di alberi da frutto agli angoli delle strade: basterà allungare la mano e raccogliere.
Visto che negli Stati Uniti la crisi picchia peggio che qui (ed è tutto dire…) sarebbe un aiuto indubbio per chi fatica a sbarcare il lunario.
Per dirla tutta, non mi convince appieno la prospettiva di crescere insalata e frutta anche agli angoli delle strade e nelle aiuole spartitraffico: i vegetali assorbono sostanze inquinanti e te le scaricano nel piatto. Altro che cibo salutare!
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