- World Bank tells G8: 2009 remains dangerous year, Reuters. Pensa e ripensa, alla fine il presidente della Banca mondiale, Robert Zoellick è arrivato ad una poco serena conclusione. E l’ha anche messa nero su bianco. Secondo l’agenzia di stampa britannica Reuters, Zoellick ha scritto direttamente a tutti i leader che si riuniranno a L’Aquila questa settimana. Per dire che, sì, magari tutte le armi - convenzionali e non convenzionali - hanno interrotto la caduta libera dell’economia. Ma che il “2009 rimane un anno pericoloso”, perchè “i recenti guadagni potrebbero facilmente essere rovesciati e il recupero previsto nel 2010 è tutt’altro che certo”. Tradotto: l’unica cosa certa è che viviamo un periodo di grande incertezza. Parole sagge. Unico neo: la lettera era indirizzata al presidente del G8, alias il “re degli ottimisti”, Silvio Berlusconi da Arcore. Che - ieri, dimostrando di aver capito tutto al volo - ha ribadito che per lui il peggio della crisi è passato. E che comunque “l’Italia ne uscirà meglio degli altri“.
- “Disoccupazione e crisi sociale preoccupano l’Eurogruppo”, Il Sole 24 ore. Guai in vista in Europa. Ieri è tornato a riunirsi - come ogni mese - l’“Eurogruppo”, ovvero l’assembela dei ministri economici della zona euro. E il faccia a faccia non ha portato buone nuove. Secondo il presidente dell’Eurogruppo, il lussemburghese, Jean Claude Juncker, il Vecchio Continente non si è ancora lasciato alle spalle la peggior crisi degli ultimi 80 anni. E alcuni nuvoloni neri si addensano all’orizzonte a causa dell’ondata di licenziamenti che sta investendo tutti i 27 paesi dell’Unione e in particolare quelli della cosiddetta “zona euro”, dove la disoccupazione - secondo le stime dell’Eurostat - è arrivata a maggio al 9,5%. Se la Ue dovesse continuare a bruciare posti a questo ritmo forsennato, secondo Juncker, la situazione potrebbe diventare “drammatica col rischio di una vera e propria crisi sociale”. Parole asettiche. Ma che in un italiano più spicciolo potrebbero essere tradotte così: c’è il rischio serio che i lavoratori comincino ad arrabbiarsi per davvero.
- “La Grèce frappée par la routine terroriste”, Le Monde. Ci sono voluti tre giorni perchè la notizia varcasse i confini della Grecia e raggiungesse i più. Ma alla fine ce l’ha fatta. Il quotidiano francese “Le Monde” - ieri - informava che i disordini nella patria di Omero e Platone sono tutt’altro che finiti. Venerdì scorso, ad Atene, un attentato dinamitardo ha seriamente danneggiato un palazzo che ospitava uffici del Fisco e un McDonald’s. L’attentato - il decimo in sei mesi - è stato rivendicato da una formazione di estrema sinistra chiamata Lotta rivoluzionaria. Commento nostro: forse lo Juncker di cui sopra ha torto. Non è che i lavoratori potrebbero arrabbiarsi. E’ che sono già arrabbiati.
07/07/09
Il nuovo disordine europeo - Le Pillole rosse del 7/7/2009
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