- “Bischoff poised to become Lloyds chairman”, Financial Times. Valzer di poltrone tra Londra e New York. Sir Win Bischoff, ex presidente della banca americana Citigroup, dovrebbe passare alla guida della banca inglese Lloyds. Praticamente l’ex timoniere di un istituto di credito salvato a colpi di miliardi dai contribuenti americani diventerà il numero uno di un altro istituto di credito salvato dai miliardi di altri contribuenti, quelli inglesi. In effetti, il curriculum era perfetto.
- “Imprese in crisi: Senza aiuti non c’è futuro”, Corriere della Sera (articolo, per il momento, non disponibile on line). “Per quanto ci riguarda la situazione è critica. Ci sono aziende che stanno già pensando di chiudere per ferie senza sapere quando riapriranno a settembre. Stiamo navigando a vista”. Parola del presidente di Api (associazione piccole imprese)-Milano, Paolo Galassi. Che - correndo il rischio di incorrere nelle ire del partito degli ottimisti (il dinamico duo, Tremonti&Berlusconi) non le ha mandate certo a dire. E ha spiegato che, a parer suo, quest’autunno a Milano e dintorni il 10% delle aziende rischia di chiudere i battenti. E che le misure prese dal governo non sono sufficienti. Ovviamente il Corriere per evitargli guai ha piazzato il tutto nella sola “Cronaca di Milano”. Per cui nessun problema: lo avrà letto giusto la moglie e qualche collega.
- “Sprechi in Sicilia, dal 2007 deficit quasi raddoppiato“, La Stampa. Gli sprechi della Regione Sicilia finiscono sotto la lente della Corte dei Conti e del quotidiano torinese “La Stampa”. Che oggi - in un articolo firmato da Francesco Grignetti - ha messo in fila qualche numero interessante. In breve: a fine 2008, la Regione Sicilia aveva un debito di ben 5 miliardi di euro (’na mezza Finanziaria). Ma non per questo (e alla faccia della crisi) - spiega Grignetti - gli isolani hanno deciso di limitare le spese. E nemmeno gli spunti comici. Per dire: nel 2008, la Regione, secondo La Stampa, ha attivato la bellezza di 2.514 corsi di formazione. Iscritti: 31.918. Costo complessivo: 362 milioni di euro. Risultato: solo un alunno per corso ha trovato lavoro. Commento del procuratore generale della Corte dei Conti: “A chi giovano i corsi di formazione? Certamente giovano poco a chi li frequenta”. Osservazione maliziosa del giornalista de La Stampa: i docenti non si sa con quali criteri vengano scelti e non ci sono graduatorie. Commento nostro: ma non faremmo prima a regalargli direttamente i soldi, chiedendo in cambio un po’ di sconto?
01/07/09
Incorreggibili - Pillole rosse del 1/7/2009
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