16/07/09

Magic Italy - Pillole rosse del 16/7/2009


  1. “Resuscita il portale Italia.it dedicato al turismo. Costerà 10 milioni di euro”, Il Sole 24 ore. E aridanghete. Cambiano i governi e cambiano i ministri. Ma il portale Italia.it non muore mai. Inventato, per così dire, dal ministro per l’Innovazione del Berlusconi 2, Lucio Stanca, il sito doveva servire ad attrarre turisti da tutto il mondo, facendo da vetrina alle bellezze del Belpaese. Doveva, appunto. Ma non è andata così. Il risultato, come è noto, è stato un fiasco epocale. Dopo anni di lavoro e 45 milioni di euro dei contribuenti impegnati nel progetto, il sito aveva terminato la sua carriera nel peggiore dei modi: pieno di errori tragicomici; senza visitatori; è stato chiuso da un altro ministro, Francesco Rutelli che nel Prodi 2 si occupava di Beni culturali. E pareva - anche se a caro prezzo - finita lì. Ma, no. Ora è il ministro (al Turismo) del Berlusconi 3, Michela Vittoria Brambilla a provarci. Dopo aver inventato il “claim” (in italiano ‘o slogan) Magic Italy - che per caso e coincidenza ricorda una nota catena di sexy shop milanese (Magic America) - la rossa forse meno amata dagli italiani ieri ha annunciato che sì, come l’araba felice, farà rialzare anche lui: «Con questo nuovo portale - ha spiegato il ministro Brambilla - vogliamo dare nuovo incremento all’economia turistica del nostro paese; punteremo sulle motivazioni, sulle emozioni, il nostro sarà un portale emozionale». Il portale, in questo momento, in effetti è emozionantissimo: se si digita www.italia.it, compare solo la richiesta di username e password. Un altro degli emozionanti misteri di questa davvero magic italy, insomma. E tutto come da copione. (grazie al compare Fratel maghetto)
  2. “Fed Saw Economy as ‘Vulnerable’ at June FOMC Meeting”, Bloomberg. Tutto come da copione e tutto come da tradizione. Ieri l’agenzia di stampa americana Bloomberg - specializzata in notizie economiche e di proprietà del sindaco di New York, Micheal Bloomberg - dava notizia di una riunione della Fed, la banca centrale americana. Praticamente le teste d’uovo dei banchieri centrali a stelle e strisce, così sintetizzava Bloomberg, si trovava d’accordo sul fatto che “l’economia” era ancora debole “e esposta al rischio di ulteriori choc negativi”. Parole non proprio rassicuranti condite da una correzzione di un paio di decimali: il Pil americano, secondo la Fed, dovrebbe calare del 2009 dell’1-1,5%, cioè un pochino meno di quanto previsto sempre dalla Fed ad aprile (che allora profetizzavo un calo dall’1,3% al 2%). Direte voi: ambè, e allora che cambia? Cambia che i media italioti - Corriere e Repubblica, in testa - hanno levato la notizia cattiva (la possibilità di nuovi choc) ed evidenziato quella buona (il ritocco delle previsioni sul Pil). Con titoloni - nelle pagine economiche - stile “Borse in volo, la Fed rialza il Pil Usa”. Appunto: tutto come da copione e tradizione. Di questa crisi economica, in questo Belpaese non si può parlare, se non sull’onda del solito - tragicomico e magico - ottimismo.
Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
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