31/07/09

Poteva andare peggio - Le Pillole rosse del 31/7/2009


  1. “Alitalia perde 273 milioni in 6 mesi”, La Repubblica. Mercoledì scorso, il consiglio di amministrazione di Alitalia ha approvato i conti del primo semestre di quest’anno. La ex compagnia di bandiera - che ora fa capo al pool di imprenditori privati che si sono riunti sotto l’ombrello della Cai - da gennaio a giugno ha accumulato perdite per la modica cifra di 273 milioni di euro. Praticamente: poco più di un milione di euro al giorno. Unica nota positiva: la nuova Alitalia, nei primi tre mesi dell’anno, aveva perso ben 213 milioni di euro; mentre tra aprile e giugno solo 60 milioni di euro.
  2. “La bara di mia madre dimenticata sulla pista dell’aeroporto”, La Stampa (articolo non disponibile on line; qui un riassunto della vicenda dell’agenzia di stampa, AdnKronos). Non solo conti in rosso. Alitalia - nei suoi primi sei mesi di nuova vita - pare avere anche qualche problemino di puntualità. Mediamente, secondo i dati ufficiali della compagnia, 3 aerei su dieci volano in ritardo. Ma - va da sè - che si tratta di una media. Per dire: Elisa Panelli - gentile signora piemontese di 84 anni - è arrivata a destinazione con addirittura 24 ore di ritardo. Un record negativo scandaloso. Anche se la signora non deve aver sofferto: era già morta. E Alitalia, appunto, doveva solo riportare la sua bara a casa, a Fubine nel Monferrato. E invece? E invece, missione fallita: la bara è rimasta “parcheggiata” sulla pista all’aeroporto di Tunisi, città dove l’anziana viveva da anni insieme al figlio, Enrico. Risultato: funerali nel paesello natale rimandato. E figlio di molto adirato: “Me l’hanno trattata peggio di un bagaglio”, si è sfogato Enrico con “La Stampa”. Che ha anche aggiunto di sentirsi “straziato” al pensiero che la “madre sia stata abbandonata sull’asfalto e poi abbia trascorso 24 ore nel deposito bagagli assieme alle valigie”.
  3. “Colaninno; Malpensa così non va”, Corriere della Sera Ma a meno di un giorno dall’ultima cascata di dati negativi, c’è chi riesce comunque ad essere ottimista. E’ il presidente dell’ex compagnia di bandiera, Roberto Colaninno. Che, in una lunga intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, è parso perfino soddisfatto: “Il calo di ricavi e profitti non è stato così drammatico - ha detto Colaninno, ostentando una certa sicurezza -, e soprattutto già al secondo trimestre mostriamo una netta inversione di tendenza”. Tradotto: poteva andare peggio. Commento nostro: sì, ma anche meglio, perdendo qualche milione - e soprattutto qualche bara - in meno. O no?
Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
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