11 luglio parte la raccolta firme ed ottiene subito un grande successo
di Massimo Piras - portavoce della campagna pubblica NON BRUCIAMOCI IL FUTURO
questo in sintesi il risultato del primo giorno di raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare per un nuovo ciclo dei rifiuti nel Lazio.
Il giudizio si articola su aspetti diversi in quanto il dato numerico già parla da solo: duemila firme in otto tavoli riteniamo sia un grande successo già solo come avvio oltre ad avere informato migliaia di cittadini del Lazio che prossimamente si recheranno ai nostri prossimi tavoli di raccolta che pubblicheremo sul sito www.nonbruciamocilfuturo.org .
Ma il giudizio si articola anche sul piano dell’adesione incondizionata di tutte le forze politiche dell’attuale maggioranza regionale, dalla Sinistra radicale a IDV ai rappresentanti locali del PD: a Roma - Piazza Mastai abbiamo filmato il dibattito pubblico in cui l’A.P.S. NON BRUCIAMOCI IL FUTURO ha ricevuto pieno sostegno dai referenti regionali di Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Comunisti Italiani che si sono impegnati a mettere a disposizione risorse umane delle loro organizzazioni a servizio di questa battaglia.
Segnaliamo che il dato politicamente rilevante è che il gruppo dirigente del PD regionale (Marrazzo e Di Carlo in primis) sono clamorosamente smentiti dalla presa di posizione dei loro rappresentanti territoriali:
1) a Fiumicino il capogruppo PD Paolo Calicchio ha certificato le firme oltre ad avere aderito da un anno alla campagna pubblica,
2) a Pavona di Albano, con il tavolo posto all’interno della Festa dell’Unità, ha certificato le firme il capogruppo PD Nicola Marini ed il consigliere comunale e segretario PD Pino Rossi,
3) a Civitavecchia, con il coinvolgimento diretto dalla CGIL locale, ha certificato le firme il consigliere comunale PD Marietta Tidei.
Riteniamo quindi di aver avviato una grande operazione di consenso popolare intanto nella Provincia di Roma, che presto si estenderà all’intera regione Lazio per vederci impegnati sia direttamente come comitati - associazione promotrice sia indirettamente nell’aver avviato una operazione di consenso nei soggetti che ne avranno la responsabilità di approvazione nella sede propria terminale dell’iniziativa: il Consiglio Regionale del lazio.
Lo stesso consiglio regionale che dovrà rispondere ai cittadini, che ne hanno surrogato i poteri legislativi nella totale assenza di una legge adeguata sul ciclo dei rifiuti, con un testo di legge che riporta il Lazio nella legalità rispetto alle leggi nazionali vigenti ed alle direttive comunitarie che entrano in vigore a giorni.
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