22/08/09

Dalla Russia con orrore - La Pillola rossa del Weekend


“Russia’s Foreign Direct Investment Falls Record 45%”, Bloomberg. Bei tempi quelli in cui giornali e tivù - causa globalizzazione galoppante - ci raccontavano che il mondo era sempre più piccolo. E che anche chi viveva a Roma o Milano doveva guardare quel che accadeva a Kuala Lumpur. Erano i tempi - ricordate? - del “villaggio globale” che fu. E che ora - a quanto pare - non c’è più. Lo slogan, per adesso, è finito in soffitta. E le notizie dall’estero - soprattutto sulla crisi economica e dintorni - vengono date col contagocce. Oggi, per esempio, quasi nessun giornale italiano - anzi, chi scrive direbbe proprio nessuno tout court (ma non si sa mai) - ha dato rilievo ai dati da film dell’orrore arrivati ieri dalla Russia e pubblicati dall’agenzia di stampa americana Bloomberg. E infatti: il Federal Statistics Service - insomma l’istituto di statistica - di Mosca si è armato di pallottoliere. E ieri ha tirato le somme: nei primi sei mesi dell’anno gli investimenti stranieri nel Paese guidato da Vladimir Putin sono calati della bellezza del 45%, scendendo in valore assoluto a 6.1 miliardi di dollari. Un calo drammatico per la Russia che - assieme a Brasile, India e Cina (i cosiddetti Bric) - rappresenta il nuovo polo emergente dell’economia mondiale. Un polo che per crescere, in questi anni, ha sempre potuto contare su massicci investimenti in valuta pregiata. Finita lì? Non proprio. Perchè al calo degli investimenti è seguito anche un tracollo del Prodotto interno lordo. Che - nei mesi da aprile a giugno - è sceso di oltre il 10%. Commento nostro: buon per Berlusconi, che finalmente potrà dire che qualcuno sta messo davvero peggio di noi (che finora, nel secondo trimestre 2009, abbiamo visto il Pil calare di “solo” il 6%). E peccato solo che questo vada a detrimento del generosissimo amico Putin (quello del “lettone”). Ma si sa che nella vita - anche quella del nostro multimiliardario presidente del consiglio - non si può avere tutto.

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
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