Dopo indagini ed accertamenti l'Associazione SOS Racket e Usura ha filmato il momento in cui un esponente del racket, del quartiere case popolari di via Padre Luigi Monti, "assegna" la casa ad un nostro infiltrato.
L'Associazione SOS Racket e Usura ha ricevuto sul proprio sito numerose e-mail (vedi allegati) da Milano, in cui veniva descritta una terrificante situazione di degrado e di racket nelle case popolari di via Padre Luigi Monti, Largo Rapallo, via Val Cismon, via Val Daone.
L'Associazione SOS Racket e Usura ha ricevuto sul proprio sito numerose e-mail (vedi allegati) da Milano, in cui veniva descritta una terrificante situazione di degrado e di racket nelle case popolari di via Padre Luigi Monti, Largo Rapallo, via Val Cismon, via Val Daone.
Ci è stato scritto e detto che alcuni nuclei familiari di origini siciliane, da oltre dieci anni gestiscono in totale impunità, l'assegnazione abusiva di decine e decine di appartamenti, dietro compenso di somme che variano dai 1500 ai 7000 euro, occupando le case libere o sigillate e "assegnandole" ad italiani ed extracomunitari molti dei quali clandestini.
Numerosi esposti, lettere, proteste, in questi anni sono state mandate a tutti gli uffici competenti, senza mai ottenere nessun tipo di risposta.
L'attuale Gestione Romeo che amministra questi alloggi ed è a conoscenza anche di gravi episodi di intimidazione, pestaggi, minacce, che da anni gli inquilini degli stabili di via Padre Luigi Monte 15, 16, 23 subiscono ed attualmente stanno subendo, non ha mai inoltrato nessun tipo di denuncia alla Autorità Giudiziaria.
Anche gli amministratori degli stabili sono a conoscenza di questi gravissimi episodi. Il Comune di Milano è a conoscenza di questa grave situazione da vari anni senza mai fare nessun tipo di intervento al fine di fare cessare questo sporco e ignobile commercio.
L'Associazione SOS Racket e Usura ha potuto verificare l'assoluta attendibilità di quanto ci veniva scritto nelle e-mail, e lo ha fatto andando a parlare negli stabili, con decine e decine di testimoni.
Le famiglie che gestiscono questo ignobile racket sono: PESCO, PRIOLO, CARDINALE: famiglie di origini siciliane, i cui componenti hanno un corposo curriculum criminale, e che in quegli stabili ed in quelle vie hanno oltre 15 appartamenti, gestendone ed assegnandone non meno di 50.
Dopo tre giorni di sopralluoghi contatti, verifiche, avendo oramai acquisito la certezza della presenza del racket, l'Associazione ha deciso di infiltrare uno dei suoi membri - che chiameremo Alberto - al fine di documentare in maniera inequivocabile quanto ci veniva denunciato.
La mattina del 25 Agosto 2009 attraverso un ragazzo extracomunitario abbiamo fatto recapitare una lettera presso l'abitazione della signora GIOVANNA PESCO, (soprannominata nel quartiere "GABETTI") in via Padre Luigi Monti 23 (vedi lettera in allegato), in cui chiedevamo come potevamo ottenere un alloggio pagandole il disturbo.
Alle ore 18:42 dello stesso giorno venivamo contattati e ci veniva dato appuntamento di fronte al civico 19, della stessa via, presso un bar alle ore 14:00 del giorno successivo.
Avevano abboccato. Avevamo poche ore per organizzarci e ottenere la prova madre che documentasse che il racket in quella zona esiste.
Con una normale videocamera posizionata in un appartamento nella zona da cui avevamo una discreta visuale abbiamo filmato l'incontro tra GIOVANNA PESCO ed il nostro volontario "Alberto".
Con un normale registratore abbiamo registrato tutta la conversazione fra i due nella quale ci viene richiesta la somma "di favore" di 1500 euro. "Solo perché sei italiano", dice la PESCO ad Alberto, perché agli stranieri noi chiediamo 2500 euro.
Inoltre, continua la PESCO, devi avere pazienza, aspettare un mese e mezzo, se fossi venuto qualche giorno fa te l'avremmo data subito - continua - perché proprio la settimana scorsa ne ho sistemati quattro. Inoltre la PESCO ammette anche che i soldi vengono divisi tra la figlia ed i genero, visto che quest'ultimo si occupa di sfondare gli appartamenti... A quel punto la PESCO dice ad Alberto che appena ci sarebbero state novità lo avrebbe contattato.
Avevamo realizzato la prova madre.
Le famiglie PESCO - PRIOLO - CARDINALE, con questo sistema hanno la gestione diretta su oltre 70 alloggi, per i quali, da alcuni, ricevono persino l'affitto.
Hanno occupato case di persone finite in ospedali per lunghe malattie, svuotandogli l'appartamento e vendendolo in cambio di danaro. Hanno sfondato porte di appartamenti in piena notte, facendo entrare "l'inquilino" al quale avevano venduto la casa.
Decine di testimoni ci hanno raccontato che quando chiedevano conto a questi "signori", del loro comportamento venivano intimiditi. Le occupazioni vengono fatte soprattutto tra il venerdì e la domenica, perché contano sull'assenza delle istituzioni nella fine settimana.
Sabato 29 Agosto 2009 ad esempio verrà occupato l'appartamento numero 30, secondo piano scala C di via Padre Luigi Monti 16, perché gli attuali proprietari - che hanno un contratto regolare - hanno ottenuto un cambio di alloggio. Il racket lo sa, l'appartamento è stato già venduto perché hanno una lista d'attesa lunghissima. In sostanza si stanno sostituendo da anni all'amministrazione delle case popolari, privando i legittimi assegnatari, persone per bene e aventi diritto, di vivere in un quartiere che, a detta di tutti, era bello e sano e che ormai è gestito direttamente dalla malavita che ne influenza la civile convivenza.
L'associazione ha anche verificato le zone di spaccio di droga ed i luoghi di ritrovo degli spacciatori. Ovviamente anche questo è sotto gli occhi di tutti.
L'Associazione SOS Racket e Usura si scusa per la qualità delle immagini del filmato che documenta la conclusione della nostra indagine; vogliamo mettere in evidenza l'enorme rischio personale che abbiamo corso nella gestione di questa inchiesta, e soprattutto vogliamo lodare il nostro volontario "Alberto" per il coraggio dimostrato durante le trattative e l'incontro finale con la rappresentante della Famiglia Pesco. Domani sul nostro sito pubblicheremo la lettera che Alberto ci ha inviato.
Precisiamo anche che l'Associazione SOS Racket e Usura non vuole sostituirsi agli organi né investigativi né giudiziari ma ha voluto soltanto essere di stimolo e di conforto nei confronti delle persone che si rivolgono alla nostra Associazione, come è ben definito nel nostro statuto pubblicato sul sito www.sos-racket-usura.org.
L' Associazione SOS Racket e Usura, visto e documentato quanto da noi descritto chiede alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano di aprire un'inchiesta, al fine di fare cessare questo scandalo noto a tutti nella città di Milano.
Tutto il materiale da noi raccolto lo mettiamo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria che, qual'ora decidesse di aprire un'inchiesta, potrà accertare sicure connivenze e complicità delle quali sino ad ora hanno goduto questi "signori""nella gestione del racket.
Una piccola Associazione come la nostra, in soli cinque giorni ha documentato questa vergogna milanese, ed allora ci poniamo la domanda:
Come mai nessuno è intervenuto?
Il comune di Milano, la gestione Romeo, le Forze dell' Ordine, la procura di Milano hanno l' obbligo di intervenire alla luce di questo scandalo, lo chiediamo con forza e determinazione per dare una risposta concreta a tutti coloro che ci hanno scritto, documentato, e messo in condizione di realizzare la nostra inchiesta.
Questi coraggiosi cittadini che da anni subiscono queste ingiustizie, pressioni, minacce, intimidazioni, hanno il diritto di essere liberati da questi "signori", visto il coraggio dimostrato raccontandoci le loro storie, con rabbia e voglia di riscatto, ridando così loro la forza di credere nello Stato di Diritto che ogni cittadino dovrebbe ottenere.
La nostra Associazione vigilerà affinché questo avvenga, onde evitare di presidiare il territorio con i nostri volontari. Infine chiediamo che le forze politiche della città di Milano non stiano zitte e che levino voce a sostegno dei cittadini di via Padre Luigi Monti e vie limitrofe, come ci auguriamo che la società civile scenda in campo ed alzi la voce su questo scandalo.
28 Agosto 2009
Frediano Manzi - Presidente Associazione Sos Racket ed Usura
Allegato 1: Appello al sito di Sos Racket e Usura
Allegato 2: Appello al sito di Sos Racket e Usura
Allegato 3: La lettera
fonte
Numerosi esposti, lettere, proteste, in questi anni sono state mandate a tutti gli uffici competenti, senza mai ottenere nessun tipo di risposta.
L'attuale Gestione Romeo che amministra questi alloggi ed è a conoscenza anche di gravi episodi di intimidazione, pestaggi, minacce, che da anni gli inquilini degli stabili di via Padre Luigi Monte 15, 16, 23 subiscono ed attualmente stanno subendo, non ha mai inoltrato nessun tipo di denuncia alla Autorità Giudiziaria.
Anche gli amministratori degli stabili sono a conoscenza di questi gravissimi episodi. Il Comune di Milano è a conoscenza di questa grave situazione da vari anni senza mai fare nessun tipo di intervento al fine di fare cessare questo sporco e ignobile commercio.
L'Associazione SOS Racket e Usura ha potuto verificare l'assoluta attendibilità di quanto ci veniva scritto nelle e-mail, e lo ha fatto andando a parlare negli stabili, con decine e decine di testimoni.
Le famiglie che gestiscono questo ignobile racket sono: PESCO, PRIOLO, CARDINALE: famiglie di origini siciliane, i cui componenti hanno un corposo curriculum criminale, e che in quegli stabili ed in quelle vie hanno oltre 15 appartamenti, gestendone ed assegnandone non meno di 50.
Dopo tre giorni di sopralluoghi contatti, verifiche, avendo oramai acquisito la certezza della presenza del racket, l'Associazione ha deciso di infiltrare uno dei suoi membri - che chiameremo Alberto - al fine di documentare in maniera inequivocabile quanto ci veniva denunciato.
La mattina del 25 Agosto 2009 attraverso un ragazzo extracomunitario abbiamo fatto recapitare una lettera presso l'abitazione della signora GIOVANNA PESCO, (soprannominata nel quartiere "GABETTI") in via Padre Luigi Monti 23 (vedi lettera in allegato), in cui chiedevamo come potevamo ottenere un alloggio pagandole il disturbo.
Alle ore 18:42 dello stesso giorno venivamo contattati e ci veniva dato appuntamento di fronte al civico 19, della stessa via, presso un bar alle ore 14:00 del giorno successivo.
Avevano abboccato. Avevamo poche ore per organizzarci e ottenere la prova madre che documentasse che il racket in quella zona esiste.
Con una normale videocamera posizionata in un appartamento nella zona da cui avevamo una discreta visuale abbiamo filmato l'incontro tra GIOVANNA PESCO ed il nostro volontario "Alberto".
Con un normale registratore abbiamo registrato tutta la conversazione fra i due nella quale ci viene richiesta la somma "di favore" di 1500 euro. "Solo perché sei italiano", dice la PESCO ad Alberto, perché agli stranieri noi chiediamo 2500 euro.
Inoltre, continua la PESCO, devi avere pazienza, aspettare un mese e mezzo, se fossi venuto qualche giorno fa te l'avremmo data subito - continua - perché proprio la settimana scorsa ne ho sistemati quattro. Inoltre la PESCO ammette anche che i soldi vengono divisi tra la figlia ed i genero, visto che quest'ultimo si occupa di sfondare gli appartamenti... A quel punto la PESCO dice ad Alberto che appena ci sarebbero state novità lo avrebbe contattato.
Avevamo realizzato la prova madre.
Le famiglie PESCO - PRIOLO - CARDINALE, con questo sistema hanno la gestione diretta su oltre 70 alloggi, per i quali, da alcuni, ricevono persino l'affitto.
Hanno occupato case di persone finite in ospedali per lunghe malattie, svuotandogli l'appartamento e vendendolo in cambio di danaro. Hanno sfondato porte di appartamenti in piena notte, facendo entrare "l'inquilino" al quale avevano venduto la casa.
Decine di testimoni ci hanno raccontato che quando chiedevano conto a questi "signori", del loro comportamento venivano intimiditi. Le occupazioni vengono fatte soprattutto tra il venerdì e la domenica, perché contano sull'assenza delle istituzioni nella fine settimana.
Sabato 29 Agosto 2009 ad esempio verrà occupato l'appartamento numero 30, secondo piano scala C di via Padre Luigi Monti 16, perché gli attuali proprietari - che hanno un contratto regolare - hanno ottenuto un cambio di alloggio. Il racket lo sa, l'appartamento è stato già venduto perché hanno una lista d'attesa lunghissima. In sostanza si stanno sostituendo da anni all'amministrazione delle case popolari, privando i legittimi assegnatari, persone per bene e aventi diritto, di vivere in un quartiere che, a detta di tutti, era bello e sano e che ormai è gestito direttamente dalla malavita che ne influenza la civile convivenza.
L'associazione ha anche verificato le zone di spaccio di droga ed i luoghi di ritrovo degli spacciatori. Ovviamente anche questo è sotto gli occhi di tutti.
L'Associazione SOS Racket e Usura si scusa per la qualità delle immagini del filmato che documenta la conclusione della nostra indagine; vogliamo mettere in evidenza l'enorme rischio personale che abbiamo corso nella gestione di questa inchiesta, e soprattutto vogliamo lodare il nostro volontario "Alberto" per il coraggio dimostrato durante le trattative e l'incontro finale con la rappresentante della Famiglia Pesco. Domani sul nostro sito pubblicheremo la lettera che Alberto ci ha inviato.
Precisiamo anche che l'Associazione SOS Racket e Usura non vuole sostituirsi agli organi né investigativi né giudiziari ma ha voluto soltanto essere di stimolo e di conforto nei confronti delle persone che si rivolgono alla nostra Associazione, come è ben definito nel nostro statuto pubblicato sul sito www.sos-racket-usura.org.
L' Associazione SOS Racket e Usura, visto e documentato quanto da noi descritto chiede alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano di aprire un'inchiesta, al fine di fare cessare questo scandalo noto a tutti nella città di Milano.
Tutto il materiale da noi raccolto lo mettiamo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria che, qual'ora decidesse di aprire un'inchiesta, potrà accertare sicure connivenze e complicità delle quali sino ad ora hanno goduto questi "signori""nella gestione del racket.
Una piccola Associazione come la nostra, in soli cinque giorni ha documentato questa vergogna milanese, ed allora ci poniamo la domanda:
Come mai nessuno è intervenuto?
Il comune di Milano, la gestione Romeo, le Forze dell' Ordine, la procura di Milano hanno l' obbligo di intervenire alla luce di questo scandalo, lo chiediamo con forza e determinazione per dare una risposta concreta a tutti coloro che ci hanno scritto, documentato, e messo in condizione di realizzare la nostra inchiesta.
Questi coraggiosi cittadini che da anni subiscono queste ingiustizie, pressioni, minacce, intimidazioni, hanno il diritto di essere liberati da questi "signori", visto il coraggio dimostrato raccontandoci le loro storie, con rabbia e voglia di riscatto, ridando così loro la forza di credere nello Stato di Diritto che ogni cittadino dovrebbe ottenere.
La nostra Associazione vigilerà affinché questo avvenga, onde evitare di presidiare il territorio con i nostri volontari. Infine chiediamo che le forze politiche della città di Milano non stiano zitte e che levino voce a sostegno dei cittadini di via Padre Luigi Monti e vie limitrofe, come ci auguriamo che la società civile scenda in campo ed alzi la voce su questo scandalo.
28 Agosto 2009
Frediano Manzi - Presidente Associazione Sos Racket ed Usura
Allegato 1: Appello al sito di Sos Racket e Usura
Allegato 2: Appello al sito di Sos Racket e Usura
Allegato 3: La lettera
fonte
GRAZIE S.O.S. RACKET E USURA
Luciana P. Pellegreffi
Fonte articolo
Nessun commento:
Posta un commento
Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.