Il nome Chiesa cattolica deriva dal fatto che essa ritenga sussistere in sé la "Chiesa universale fondata da Gesù Cristo" a cui appartengono tutti i battezzati (rif. “Stato e Chiesa: le origini delle ingerenze nella Repubblica").
Tutte le persone battezzate fanno quindi parte della Chiesa cattolica e sono registrate nei registri parrocchiali.
E’ facilmente comprensibile a chiunque che il binomio battezzato = cattolico è arbitrario dato che il primo è un’imposizione e il secondo afferisce ad una scelta religiosa che dovrebbe essere libera.
La "spiritualità" cresce con il formarsi della persona, trova con la crescita il suo equilibrio e la sua consapevolezza è poi, e non prima, fonte di scelta. La scelta consapevole non può certo avvenire entro l’adolescenza, età entro la quale si ricevono la maggior parte dei sacramenti.
Quanti di noi da adulti:
- non si riconoscono nel cattolicesimo?
- quanti sono atei, agnostici o coloro che abbracciano altre religioni o filosofie di vita?
Penso che nessun adulto possa essere infastidito nel trovarsi “cattolico registrato in quanto battezzato” seppur abbia fatto scelte diverse a meno che nel nome del “cattolico Popolo italiano” si subiscano imposizioni non condivise.
Abbiamo assistito e vedremo ancora battaglie ideologiche e imposizioni di legge su temi che coinvolgono le scelte più intime della persona, come il mancato riconoscimento delle coppie di fatto, delle unioni omosessuali, la legge sul testamento biologico che impone il “sondino di stato”, le minacce di scomunica per l’adozione della pillola RU486, i continui attacchi alla legge sull’aborto.
Tali battaglie sono state sostenute non solo da rappresentanti dello Stato estero del Vaticano, ma anche da rappresentanti del Parlamento e all’interno del Parlamento stesso, luogo preposto al governo del paese e della tutela della Costituzione sulla quale coloro che ci governano hanno giurato e che sancisce:
1 - LO STATO ITALIANO E’ LAICO;
2 – TUTTE LE RELIGIONI HANNO PARI DIGNITA’.
E’ quindi importante approfondire e capire le dimensioni numeriche e l’orientamento del “popolo italiano cattolico” proprio perché nel suo nome si promulgano leggi che tutti i cittadini devono rispettare.
Non è una questione di principio, è ciò che distingue un paese democratico e laico da un regime teocratico.
Le informazioni che riguardano le scelte personali, così come quella religiosa, fanno parte di dati sensibili coperti da privacy; l’ISTAT ha smesso da anni di censire la religione degli italiani.
Come stabiliscono quindi che il “popolo italiano è cattolico”? Dai registri dei battezzati presso le parrocchie anche se non è un dato che rispecchia la realtà.
Alcuni dati.
ISTAT 20066: + 34% dei matrimoni civili tra il 1996 e il 2006; - 58% dei matrimoni tra il 1972 e il 2005; - 69% dei matrimoni religiosi tra il 1994 e il 2006; + 37% delle unioni di fatto tra il 1993 e il 2003. L’aumento dei matrimoni civili dipende anche dal fatto che circa il 7,3% dei nuovi coniugi è divorziato e a loro non è concesso il matrimonio religioso cattolico; il 14% dei matrimoni è con almeno uno straniero, ma questi dati non possono spiegare il 34% dei matrimoni civili nel 2006.
- 21 % dei battesimi sul totale nei nati nel 2006 tra il 2001 e il 2006: - 6 %.
Eurispes del gennaio 2006: 87.8% degli italiani si dichiara cattolico, ma i praticanti sono solo il 36,8%; 65,6% dei cattolici sono favorevoli al divorzio; 77,8% si dichiara poco o per niente d'accordo con il divieto della comunione ai divorziati risposati; 66% ritiene che non sia giusta la posizione del sinodo dei vescovi che vorrebbe negare l'eucaristia ai politici che sostengono leggi non conformi alla legge di Dio.
Sacramenti: 86.8 % ritiene il battesimo come il sacramento più «sentito»; 85.3 % il matrimonio segue d’importanza; 54.3% la confessione; 54,3% degli intervistati (cattolici e non cattolici) afferma di credere nei miracoli; 37.2% non ci crede assolutamente; quasi uno su due (48,9%) afferma che si tratta di eventi naturali, che non hanno ancora trovato una spiegazione scientifica.
Sfiducia nelle istituzioni: 49.7% ha fiducia nella Chiesa; nel 2007 erano il 60.7%. (fonte: "Rapporto Italia" 2008 dell'EURISPES).
Politica: il 71,1% degli elettori cattolici di sinistra e il 50% di centrosinistra ritengono che la Chiesa intervenga più del consentito sulle questioni etiche.
Il 66,7% dei sostenitori di centro e il 48,6% di centrodestra considerano «nella giusta misura» l'intervento dell'istituzione ecclesiastica su tali problemi.
Tra i Sacramenti vi sono la confessione e il matrimonio; tra i Dieci Comandamenti vi è l’obbligo di partecipare alla Santa Messa; questi possono essere riferimenti per poter stimare i cattolici italiani essendo atti che si compiono per libera scelta, in età adulta.
I dati dimostrano il calo del 69% dei matrimoni religiosi tra il 1994 e il 2006 che solo il 54.3% ritiene importante il Sacramento della confessione e che i praticanti erano il 36.8% nel 2006
Un altro riferimento per individuare i cittadini cattolici convinti è quello dell’8 per mille, la firma che i contribuenti mettono sulla dichiarazione dei redditi per favorire la Chiesa.
Nel 1993, dati Cei ricevuti dal ministero delle Finanze, quasi il 49 % ha messo la crocetta sul modulo Irpef a favore di una confessione religiosa; di questi l’86 % a favore della Chiesa cattolica (fonte).
Nel 1993, quindi, il 42 % degli italiani era cattolico.
I cattolici in italia sono già minoranza; è più che legittimo, quindi, chiedersi:
- chi tutela gli interessi della popolazione che non è cattolica o che pur essendo cattolica non è “fondamentalista” e rispetta la laicità?
- chi tutela l'Art. 8 della Costituzione?
Dobbiamo ricorrere alla cancellazione dal registro parrocchiale per stabilire il diritto alla laicità ed eliminare i soprusi in nome "del popolo cattolico" di certi politici e della Chiesa.
I dati dimostrano che i cattolici in Italia sono minoranza in continuo calo e che l’istituzione Chiesa li rappresenta sempre meno.
Come già in altre occasioni è stato dimostrato il cittadini italiani sono più evoluti e laici rispetto alle istituzioni che li rappresentano.
SIAMO CATTOLICI PER LEGGE E NON PER FEDE: NON IN MIO NOME!
vi segnalo: Chiesa, c'è un 8 per mille segreto, ecco dove finisce 1 miliardo di euro
Luciana P. Pellegreffi
Fonte articolo
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