Silvio Berlusconi possiede 3 televisioni: Rete 4, Canale 5 e Italia 1. Una di queste trasmetteva illegalmente, fino a quando la RAI ha deciso, con un gesto di bontà (?!), di regalare alcune sue frequenze, ma non importa. Queste ovviamente saranno sempre dalla sua parte. Su questo non ci sono dubbi.
Quando non è al governo poi può contare su una delle reti RAI, che viene normalmente affidata all'opposizione, mentre le altre due restano al governo. Il che vuol dire che 4 reti su 7 (se contiamo anche la7..) battono il ritmo del suo tamburo.
Quando invece è al governo un'ulteriore rete si aggiunge alle sue fila, Raiuno, la più seguita. Per un totale di 5 reti, e di circa il l'80% di share. In questo momento l'80% delle persone che guardano la televisione sente quello che ha da dire Silvio.
Pensateci.
Eppure non gli basta. Non gli basta mai. Ricorderete forse la tracotanza con cui iniziò la conferenza stampa sui 14 mesi di governo: "Come si sta in RAI con i direttori che ho fatto io?". Eliminando di fatto anche la parvenza che la RAI mantenesse una sua indipendenza, che il suo Direttore Generale Mauro Masi prendesse le decisioni sui direttori di rete e di TG o sul futuro della televisione in autonomia, che la decisione di rimuovere i canali RAI da Sky fosse meramente economica. Lo dice da solo, qui comando io.
Ricorderete anche com'è finita la conferenza stampa, con gli insulti alla giornalista del Tg3, tacciatasi di aver posto una "Domanda" e di lavorare per "l'unico TG contro il governo". Inconcepibile per il Sommo che tutto controlla e che quello che non controlla controllerà. Siamo l'unica nazione in cui la televisione pubblica attacca il governo, è inconcepibile, sbottò.
In realtà all'estero la situazione è molto diversa. Le televisioni, anche pubbliche sono indipendenti dal governo, al più con una commissione di vigilanza statale, e non sussiste l'antica tradizione di spartirsi le reti, anche per piazzare amici e parenti ai posti giusti. Siamo gli unici tra i grandi d'Europa ad avere 3 televisioni generaliste pubbliche (due in Gran Bretagna, Germania e Spagna e una nazionale e una regionale in Francia). Inoltre non lesinano sugli attacchi, specialmente la BBC. Infondo non si tratta di "attaccare" qualcuno o il governo, ma di dare le notizie, quando ci sono.
Le nomine per i direttori e vicedirettori di Rai1 e Rai2 sono state completate, ovviamente come espressione del PdL e alleati. Mancano quelle di Rai3 che dovrebbero essere fatte dall'opposizione. O meglio dal PD, l'IdV non esiste. Tuttavia il PD, tutto, è impegnato a misurare pisellini in questo momento, quindi le nomine, con tutta probabilità slitteranno a dopo l'elezione del segretario, che sceglierà chi lo aggrada di più. Chi gli fa più comodo, sia mai qualcuno di bravo.
Ed è in questo vuoto decisionale che si inserisce il piano di Mr.B per ammansire Rai3. Punta infatti insieme al Direttore Generale Masi a portare un nome solo in CdA come candidato a sostituire l'attuale direttore di rete. Si parla con insistenza di Giovanni Minoli (dalle intercettazioni amico di Saccà a sua volta famoso per i piazzamenti di "veline" nelle grazie del nostro sultano in RAI), ma si parla anche di Mentana o della moglie di Rutelli, Barbara Palombelli.
L'obiettivo è uno, rimuovere le trasmissioni fastidiose al potere e ricondurre al controllo anche l'ultima rete. Trasmissioni come "Report" o la pur blanda "Che tempo che Fa" sarebbero da eliminare, e il Tg da ammorbidire, tacendo le notizie scomode, imparando dagli altri, bravi Tg. Chi tace, crea consenso.
Fonte articolo
Nessun commento:
Posta un commento
Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.