“Il nostro sogno è quello di essere ignorati per poter lavorare in pace” (Stefano Montanari)
Le nanoparticelle si generano ad alta temperatura, all’interno di inceneritori, centrali a biomassa, esplosioni di materiale bellico, ecc. ecc.; sono dannosissime, incontrollabili e INDISTRUTTIBILI. Inoltre, i comuni rivelatori di PM10 non riescono ad individuarle perché troppo piccole (passano direttamente dai polmoni al circolo sanguigno).
La ricerca è partita CASUALMENTE diversi anni fa da un campione biologico di un paziente misteriosamente malato: due prelievi bioptici di fegato e reni furono recapitati per errore presso il loro laboratorio e scoprirono che a causare la malattia erano le particelle generate dal materiale di una protesi dentaria malfatta che il soggetto si rosicchiava involontariamente ( http://it.wikipedia.org/wiki/Serendipit%C3%A0#Scoperte_ed_invenzioni ).
Il cammino è stato e sarà ancora lungo, ma fino ad ora:
1) hanno scoperto il meccanismo con cui militari e civili si ammalano in seguito alle esplosioni ad alta temperatura. Nella legislatura passata la Dott.ssa Gatti è stata - ed in quella attuale continua ad essere - consulente a titolo gratuito della commissione senatoriale sulle patologie dei militari reduci dalle “missioni di pace” (si paga anche le spese di trasferta). Grazie a loro, l’Italia è la PRIMA NAZIONE AL MONDO ad aver riconosciuta l’interazione patologica tra i loro organismi e le nanoparticelle metalliche, come causa di servizio per i militari malati. Prima quest’ultimi erano abbandonati a loro stessi e morivano misteriosamente di Sindrome del Golfo o dei Balcani, rovinando le famiglie per pagarsi le cure (che nessuno presta gratuitamente). Ora hanno la possibilità di veder risarcito - per quel che può risarcire il denaro - il proprio stato patologico;
2) hanno scoperto che le nanoparticelle sono in grado di entrare nel nucleo delle cellule dove sono potenziali “perturbatori” del DNA;
3) hanno scoperto che le nanoparticelle (e non solo le “nano”) possono entrare nello sperma e sono l’agente patogeno della “Burning Semen Disease”, malattia fino a ieri di origine ignota;
4) hanno scoperto che le polveri possono passare da madre a feto e possono provocare malformazioni, la cui compatibilità con la vita dipende da numerosi fattori;
5) hanno analizzato molti alimenti ed integratori di uso comune ed hanno scoperto un pericoloso inquinamento da nanoparticolato in una buona percentuale di essi (vedi alcuni dei campioni analizzati: www.nanodiagnostics.it/CiboPulito.aspx )
6) stanno lavorando per indurre i governi a legiferare per regolamentare l’uso di nanoparticelle ingegnerizzate negli alimenti. Antonietta Gatti è uno dei 17 esperti mondiali del campo (unica italiana), cooptata dalla FAO per studiare l’argomento. Da notare che non tutte le nanoparticelle sono bio-incompatibili, ma quelle formate da leghe metalliche sicuramente SI.
“Nanopathology“, trattato scritto dalla coppia di ricercatori per raccontare le loro scoperte in merito ai danni delle nanoparticelle sulla salute umana, è presente nelle biblioteche di università prestigiosissime come Harvard o come l’Imperial College di Londra, mentre due copie di questo libro sono finite addirittura negli STATES dietro richiesta di Jason Olive, un collaboratore di Barack Obama. I due scienziati sono stati invitati due volte a Londra da Lord Morris of Manchester, una volta alla Camera dei Lord e una volta alla Società dei Chimici Britannici, a relazionare delle loro ricerche. Per l’autunno è prevista una presentazione dei loro risultati presso il parlamento francese. L’Università di Cambridge ha chiesto loro di scrivere un altro libro sulle loro scoperte.
Da ciò si deduce che sono molto apprezzati all’estero: sono, infatti, a Capo di un gruppo di ricerca internazionale dalla Comunità Europea.
Nel Bel Paese AL CONTRARIO, l’unico atto di attenzione espressa verso i brillanti scienziati sembra quello di ostacolarli: infatti, per la seconda volta nell’arco di pochi anni, si cerca di togliere loro il costosissimo strumento (microscopio elettronico a scansione ambientale) con cui continuare la ricerca a 360° in questo nuovo campo di studio.
La prima volta il microscopio fu levato loro per motivi burocratici di passaggio di proprietà, ed è rimasto per lungo tempo a marcire in qualche polveroso corridoio dell’università di Modena. Con cocciutaggine sono riusciti a riacquistarlo anche grazie all’aiuto di Beppe Grillo, che fece partire a fine febbraio 2006 una raccolta fondi “ad hoc” per la loro ricerca. Acquistato il microscopio, per trasparenza e rispetto nei confronti dei tanti benefattori, venne intestato ad una Onlus (vedi http://www.bortolanionlus.it/2007/04/02/parte-il-progetto-di-ricerca-sui-possibili-effetti-che-l%e2%80%99inquinamento-da-polveri-puo-avere-sui-bambini-gia-dallo-stato-fetale/ e vedi anche http://www.bortolanionlus.it/).
Questa seconda volta la Onlus Bortolani ha pretestuosamente donato il microscopio all’Università di Urbino (a 230 km di distanza da Modena), con decorrenza da ottobre 2009, senza avvisare né gli scienziati, né i donatori della raccolta fondi. L’università di Urbino è intenzionata a ritirare l’oggetto entro la fine di settembre, nonostante nel suo organico al momento non risultino evidenze che qualcuno faccia ricerca sulle nanoparticelle, che abbiano le attrezzature di supporto necessarie e che ci sia qualcuno in grado di usare tecnicamente tale strumento per le ricerche sulle nanopatologie.
In questo modo, non solo i due ricercatori modenesi non potranno continuare il loro lavoro (coordinato a livello Europeo), ma dovranno anche dire agli studenti universitari che si stanno formando presso il loro laboratorio, di tornarsene a casa e abbandonare i loro lavori di tesi o dottorato, dopo mesi di lavoro: non esiste nessun altro polo scientifico in Italia che si occupi di ricerca sulle nanopatologie.
E’ paradossale come una scoperta tanto importante per il progresso ed il benessere della società, e che desta interesse internazionale, sia al contrario ignorata, e anzi addirittura osteggiata, nel nostro paese.
Le NANOPARTICELLE patogene toccano tutti NOI in prima persona, come singoli cittadini, e NON GUARDANO in FACCIA a NESSUNO: istruiti, ignoranti, ricchi, poveri, potenti, deboli, adulti, anziani, bambini, neonati, embrioni, ecc. ecc. Non c’è luogo dove queste minuscole particelle non si possano posare, trasportate per centinaia di km dal vento.
Affinché gli importanti meriti scientifici di Dott.ssa Gatti e Dott. Montanari non siano riconosciuti in ritardo o addirittura POSTUMI, ed affinché la ricerca possa proseguire per il bene di tutti, è necessario che i mass media diano spazio al SECONDO EPISODIO di SOTTRAZIONE del MICROSCOPIO a SCANSIONE AMBIENTALE che li vede coinvolti, considerando che i due ricercatori sono sempre disponibili ad aprire le porte a chiunque voglia far visita al loro laboratorio di Modena, rispondendo a qualsiasi domanda relativa alle loro SCOPERTE.
Stefano Montanari Fans Club
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Links per approfondimenti:
http://www.nanodiagnostics.it
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Filmati:
Respirare la morte mangiando veleno
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=11316
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Stefano Montanari, guida nel laboratorio Nanodiagnostics
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=11319
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Antonietta Gatti: l’impatto delle micro polveri sull’organismo
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=11744
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La salute in polvere
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=11635
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Nanopatologie: morire a norma di legge
Intervista alla Dottoressa Antonietta Gatti
Nanopatologie e cancro del Dott. Stefano Montanari
Nanoparticelle : Morire a Norma di Legge
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Search&testo=nanoparticelle&tipo=testo
Fonte articolo
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