Sono circa tre milioni gli elettori che hanno votato alle primarie del PD. Il vincitore con più del 50% dei voti è Pier Luigi Bersani. Ovviamente sui giornali il primo commento che si può leggere non è il suo ma quello del suo burattinaio: Massimo D’Alema:
Massimo D’Alema non ha perso tempo per sottolineare: «La scelta è stata chiara, conferma il risultato che abbiamo avuto già nei congressi di circolo, peró con l’autorevolezza di un voto popolare. Si è dimostrato che i nostri iscritti non erano dei marziani» (Ilsole24ore)
Per l’ennesima volta il Partito Democratico invece di rinnovare la carrozzeria, da una pennellata di vernice per coprire le ammaccature. Il Partito, molto probabilmente, torna in mano a quell’omino che voleva farsi una banca e che ha sempre preferito l’inciucio allo scontro diretto.
Non sarà una sorpresa se il problema Binetti non verrà risolto. Non sarà una sorpresa se i modi da opposizione latitante non solo non cesseranno ma si rinforzeranno. Non sarà una sorpresa se la posizione del partito rispetto ad argomenti caldi, come la pillola abortiva, penderà sempre più verso destra che verso sinistra. Non sarà una sorpresa se adesso il cristianissimo Rutelli deciderà di non uscire dal PD. Non sarà una sorpresa se nascerà una nuova alleanza con il partito di Cuffaro (UDC).
Non sarà niente una sorpresa. Tutto come prima. Come al solito in Italia è cambiato tutto per far si che non cambiasse niente.
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