Il provvedimento dell’Unione Europea prevede quattro fasi per arrivare alla completa eliminazione delle lampadine a basso rendimento: da settembre 2009 nei negozi non si troveranno più le lampade da 100 W; da settembre 2010 verranno eliminate quelle da 75 W; da settembre 2011 toccherà a quelle da 60 W; l’ultima fase, infine, scatterà a settembre 2012, quando verranno messe al bando quelle da 40, 25 e 15 W.
Resta solo un problema:
Quanti sanno come smaltire correttamente le lampadine a basso consumo? (attendiamo sempre maggiori informazioni dal comune)
Quando le lampadine sono da buttare diventano rifiuti pericolosi e oltre alla grande tossicità sono anche molto fragili essendo costituite per il 90% di vetro.
Durante la sostituzione vanno maneggiate con cura evitandone la rottura in quanto al loro interno sono presenti mercurio e polveri fluorescenti e non devono essere gettate nella pattumiera o nel cassonetto, ma vanno portati all’isola ecologica (speriamo che arrivi in fretta).
Il mercurio, come è noto, è estremamente nocivo per l’uomo, la fauna, e l’ambiente. “Anche una singola lampadina di quelle con meno di 1 milligrammo di mercurio– affermano i ricercatori dell’Università di Stanford sulla rivista ‘Environmental Research’ - può contaminare 4 mila litri di acqua”. Le piante e alcune specie di pesci rappresentano l’anello finale che è causa dell’introduzione di mercurio nella catena alimentare umana con danni che vanno dall’apparato neurologico al sistema cardiovascolare, da quello riproduttivo a quello immunitario.
Le sorgenti luminose energy saver esaurite sono classificate come RAEE,Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, dal Dlgs. 151/05 di recepimento delle Direttive UE 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE. Dal 1° gennaio 2008, anche in Italia i Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE), sono chiamati a farsi carico del fine vita dei loro prodotti, nel pieno rispetto dell’ambiente.
I maggiori produttori nazionali ed internazionali di apparecchiature di illuminazione hanno costituito un Consorzio chiamato EcoLamp, che si occupa di assicurare il corretto riciclo dei rifiuti illuminotecnici sull’intero territorio nazionale. Con l’inizio del 2008, lampade a scarica e a risparmio di energia, ma anche apparecchi di illuminazione (lampadari, plafoniere, ecc.) non sono più inviati alle discariche, occupando spazi già insufficienti, ma vengono destinati ad impianti specializzati in cui è possibile recuperare il vetro, i metalli (alluminio, rame), le plastiche e mettere in sicurezza le sostanze pericolose presenti al loro interno (mercurio e polveri fluorescenti).
Pensate che senza raccolta porta a porta su tutto il territorio sarà tutelata la nostra salute? In ogni caso siamo noi i primi a doverlo fare.
di Simone Bernabè
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