16/10/09

Il fermo navale globale ovvero: la ripresa che non c'e'

nave in un prato

Ormai è un unanime coro: la crisi "si avvia alla conclusione", vi sono segni di ripresa, il peggio è alle spalle, si va verso l'uscita dalla recessione ...per ognuna di queste frasi ci sarebbe d aprire una interessante disanima che verterebbe piuttosto sugli stati psicologici collettivi ed individuali, che sulla "realtà effettuale" ma, come raramente mi capita, voglio vedere se riesco ad essere breve.

Pensate che vi possano essere concreti segni di ripresa senza un corrispondente segno della ripresa del commercio, della movimentazione compulsiva delle merci?

Io me lo augurerei fervidamente, essendo questo il segno di una REALE transizione verso una società sostenibile ma, ne converrete, allo stato attuale non è nemmeno lontanamente possibile.

Insomma: SE ci sono segni di recupero dell economia REALE, CI DEVE essere una ripresa dei trasporti.

In primo luogo, visto quanto pesano USA, Cina, Giappone, Corea del Sud, etc, etc, di quelli marittimi, container et similia.

Debora ed anche il sottoscritto, vi hanno piacevolmente intrattenuto, nel passato, sul Baltic Dry Index, un buon indicatore dell'andamento dei trasporti marittimi.

Ma ora c'è di meglio.

Qualcosa di MOLTO molto molto meglio, per capire cosa succede DAVVERO al commercio via mare.

SE, ad esempio, corrisponde a verità che che le navi siano ferme, a centinaia, anzi a migliaia davanti ai principali porti cinesi, europei, americani, coreani, giapponesi, in speranzosa attesa che qualcuno compri, qualcuno venda e loro possano riempire le capienti stive ed i capaci ponti di merci.

Dal 2004 esiste l'obbligo, non lo sapevo, come credo non lo sappia la maggioranza di voi, ad avere a bordo, una specie di scatola nera-tracciatore satellitare.

Il sistema si chiama AIS, Automatic Identification System ed è stato IMPOSTO a tutte le navi, di TUTTI i paesi, dall'IMO (International Maritime Organization) In praticaè molto simile al Transponder degli aerei, quello che permette in ogni istante ai controllori di volo di tenere d'occhio tutti gli aerei in aria nella loro zona.

Il sistema è obbligatorio in TUTTE le navi, passeggeri e non, dal 2004, che siano su rotte internazionali ed abbiano una stazza di 300 tonnellate o superiore ( 500 per quelli su rotte nazionali e fino alla fine del 2008).

Bene.

Esiste un programma, Vesseltracker, che, una volta scaricato ed installato Google earth, permette di visualizzare IN TEMPO REALE i movimenti di ciascuna nave del mondo dotata di AIS.

Come dicevo, ciascuna nave sopra le 300 tonnellate di stazza, ovvero in pratica qualunque nave salvo i pescherecci, le bettoline ed i rimorchiatori ( e qualcuno anche di questi, date una occhiata allo stretto di Panama).

La versione GRATUITA, che ha alcune limitazioni e visualizza i dati in ritardo in giorno, è disponibile qui. Il file è autoinstallante e, se avete Google earth, ve lo apre con la posizione delle navi immediatamente visibile.

i punti ROSSI sono navi ferme.

I punti VERDI sono navi in movimento ed è indicata anche la direzione di questo movimento.

Ogni nave compare con il suo nome e ,se si clicca su di essa si pare una finestra che fornisce fto, lunghezza, larghezza etc etc.

Pare, lo vedete nelle faq del programma stesso, che NON copra tutte le aree del mondo, ma resta il fatto che il colpo d'occhio è terrificante.

In molte zone si muovono solo grandi navi passeggeri.

La stragrande maggioranza delle navi E' FERMA, davanti ai maggiori porti mondiali, quasi sempre davanti ai porti di armamento (portacontainer olandesi in Olanda, portacontainer cinesi in Cina).

Vi inserisco qualche immagine, scaricate oggi, per avere una idea.

rotterdam

Rotterdam

shangai
Shangai
pireo
Il Pireo

malta

Malta

genova

Genova

golfo persico

Golfo Persico

infine ecco come dovrebbe apparire una zona portuale in situazioni normali: la maggioranza delle navi è in movimento, le navi ferme, solo costi, dovrebbero essere una minoranza. Si tratta del golfo davanti a Pechino, grande quanto l'Adriatico, un'area della Cina evidentemente meno colpita dalla Crisi.

pechino

Questa è una situazione DI FATTO, che, area per area, racconta storie estremamente interessanti ( le centinaia di vecchie carrette davanti al Pireo ed a Malta, le petroliere di fronte ai terminals del Golfo Persico, ).

Ma ho promesso di essere, relativamente alla rilevanza della faccenda, breve.

E' chiaro che il sistema NON copre tutte le aree, per esempio non sono visibili le navi in pieno oceano.

Pure, ne converrete con me, una cosa è vedere l'andamento di un freddo indice, come il Dry Baltic, l'altra notare come la povera "Lady Tuna " si faccia crescere l'erba sulla catena delle ancore, giorno dopo giorno immobilizzata davanti alle coste di Malta, in fervente attesa di una ripresa che ancora, almeno per il commercio mondiale, stenta a materializzarsi.

Potrete verificare da soli ai link indicati, quel che ho scritto.

Anzi: potrete verificare da soli la eventuale REALE ripresa del commercio marittimo, con settimane di anticipo rispetto ai media specializzati.

Sempre che detti Media non continuino ad essere dominati dal "wishful thiniking", ovviamente.

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

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