«Apprendiamo che il luogo principale del nuovo nucleare italiano sarebbe Montalto di Castro (nel Lazio) deve verrebbero ospitati ben due reattori. Continuando gli altri due siti sarebbero da individuare uno al nord (Trino in Piemonte o Caorso in Emilia Romagna) e uno al Sud. In questo ultimo caso la regione candidata sarebbe probabilmente la Puglia».
Ecodem continua facendo anche notare che proprio le regione interessate (Calabria, Toscana, Liguria, Emilia Romagna e Puglia ) «hanno dichiarato di essere contrarie ad ospitare una centrale sul proprio territorio e hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge del governo che le espropria a delle proprie prerogative». Problema non da poco anche per Greenpeace, che considera questo bypass amministrativo «particolarmente grave perché si vuole così scavalcare completamente non solo le Regioni ma anche gli enti locali per localizzare impianti e aree, equiparate ad aree militarizzate, gestite da privati». Questa legge che scavalca ogni autorità locale oltre a creare problemi nel rapporto Stato-Regioni, sembra essere incredibilmente di ispirazione bellica ed è lo stesso ministro Scajola che ne spiega il motivo:
«Abbiamo previsto il potere sostitutivo del governo sulla base dell’articolo 120 della costituzione, ritenendo le centrali nucleari strategiche per la sicurezza del paese. È uno strumento estremo che mi auguro di non dover utilizzare; ma nel passato troppi sono stati i no ideologici che hanno frenato e penalizzato lo sviluppo del nostro paese».
Le centrali rientrerebbero di conseguenza nei progetti bellici dell’Italia, dando cosi il via libera alla preannunciata imposizione con la forza e ai conseguenti scontri con la popolazione. Il tanto invocato volere popolare, usato spesso come scudo o scusa in più di una occasione, lascerebbe il posto ad una volontà sempre più circoscritta. La volontà dei pochi contro i diritti di molti. Inquietudine nell’aria.
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NO SECCO AL NUCLEARE! Questa è la posizione chiara di Ignazio Marino nella competizione per le primarie del PD il 25 di Ottobre. E questa sarà la posizione del PD se Ignazio Marino diventerà il suo segretario. Contro le ambiguità di Bersani e Franceschini, diamo forza a Marino alle primarie! Votiamolo in massa il 25 di ottobre!
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