10/11/09

Minzolini, gobbo avanzo del puttaniere


Il Tg1 di Augusto Minzolini, alias Miserini, è un colpo gobbo quotidiano alla dignità dei suoi componenti che passano per giornalisti. Non so che autostima possa avere di sé Augusto Minzolini alias Miserini. Certamente è un direttore senza pudore e senza vergogna. E’ il Littorio Feltri del video con le sembianze dell’intellettualoide. Peccato che quando discetta i suoi editoriali sembra di sentire il ragionier Filini nei film di Fantozzi.
Ecco il testo dell’editoriale di Miserini al tg1 delle 20 di ieri. Un capolavoro di disinformazione tale da non poter fare a meno del gobbo. E di un’analisi sommaria.

Qualche giorno fa il procuratore di Palermo Ingroia, ha giudicato pericolosa la politica del governo sulla giustizia. Un’analisi sorprendente per un magistrato che si è dato un obiettivo ancora più improprio: quello, sono parole sue, di ribaltare il corso degli eventi.

In realtà Ingroia non si è dato nessun obiettivo improprio, tantomeno politico, visto che non risulta candidato in nessun partito e in nessun luogo. Ingroia, a un convegno romano di Magistratura Democratica, parlando di democrazia occupata da interessi privati, ha detto: “Dobbiamo riuscire a ristabilire un contatto con la parte migliore della società e dell’opinione pubblica che non c’è più, perché parte di questo disegno è distruggere l’opinione pubblica, trasformandola in soggetti sui quali viene riversato il pensiero unico, la verità unica. Il dispregio dell’opinione altrui, dei fatti. Trasformare tutti i fatti in opinioni, in modo che tutto sia opinabile e nulla sia vero. Di fronte a questo quadro, che fare? Avere consapevolezza che si può ribaltare il corso degli eventi.
Quindi non è Ingroia che intende ribaltare il corso degli eventi ma, al contrario, gli eventi li hanno già rovesciati i detentori del potere attuale, in conflitto di interessi, che da lustri controllano la disinformazione di massa (o Mazza) dei Miserini, coi loro piagnistei a mezzo busto.

Intanto Miserini il gobbo delira: “Un programma politico che Ingroia ha giustificato con la difesa della Costituzione. Solo che la Costituzione che vuole salvaguardare Ingroia, almeno su un punto sostanziale, non è quella originale. Nella Carta, infatti, assieme all’autonomia della magistratura, i padri costituenti, cioè i vari De Gasperi e Togliatti, inserirono l’istituto dell’immunità parlamentare. Non lo fecero perché erano dei “malandrini” ma perché consideravano quella norma necessaria per evitare che il potere giudiziario arrivasse a condizionare il potere politico.

In realtà i vari De Gasperi e Togliatti per i quali Miserini dovrebbe sciacquarsi la bocca, istituirono l’immunità parlamentare per evitare il cosiddetto “fumus persecutionis“, ossia iniziative giudiziarie prive di qualsiasi fondamento, anche per le idee politiche espresse. Non per reati comuni tipo di mafia e corruzione, che magistrati servitori dello Stato come Ingroia perseguono a carico dei Berlusconi dei Dell’Utri dei Cosentino e cricca bella.

Ma Miserini il gobbo malandrino fagocita oltre: “insomma l’immunità parlamentare era uno dei fattori di garanzia per assicurare nella nostra Costituzione un equilibrio fra i poteri. Non fu di certo un’idea stravagante! Strumenti diversi ma con le stesse finalità sono previsti in Germania, Inghilterra, Spagna, e di un’immunità beneficiano anche i parlamentari di Strasburgo. D’Alema e Di Pietro ne hanno usufruito recentemente.

In realtà sono balle! In Inghilterra si legge “Parliamentary immunity from criminal prosecution is not enjoyed by Members of Parliament under the Westminster system. This lack of criminal immunity is derived from the key tenet of the British Constitution that all are equal before the law.” Traduzione sintetica: solo immunità civile per i parlamentari inglesi, tutti uguali davanti alla legge.
In Germania i parlamentari non sono perseguibili soltanto per qualsiasi dichiarazione o opinione politica espressa nella loro veste di politici, a parte la calunnia. Per i parlamentari tedeschi sono esclusi i processi pendenti all’assunzione della carica. In quel caso in Germania non li votano, quindi il problema non si pone.
In Spagna le Cortes concedono sempre le autorizzazioni a procedere, tranne in casi di chiara persecuzione politica. I parlamentari vengono giudicati per tutti i reati comuni da un’apposita sezione penale del tribunale.
Per quanto concerne l’Unione europea, il Protocollo di Bruxelles dell’8 aprile 1965 riconosce agli eurodeputati le medesime immunità che godono nel loro Paese. Vengono perciò parificati alla legislazione della loro patria.
Da ricordare infine al popolo del Tg1, che l’immunità è prerogativa della carica, non della persona. Infatti il voto per attivarla spetta alla Camera di appartenenza.

Ma Miserini il gobbo malandrino disinforma ragliando: “dal ‘93, invece, l’immunità è stata cancellata dalla nostra carta costituzionale, motivo, in quegli anni la classe politica e i partiti, per via di tangentopoli, avevano perso la fiducia della gente e l’abolizione dell’immunità fu un modo per dimostrare che i costumi sarebbero cambiati.

In realtà nel ‘93 l’immunità fu abrogata dalla Carta Costituzionale nel tentativo della classe dirigente di riacquistare fiducia fra la gente, dopo che il pool di Mani pulite di Antonio Di Pietro aveva smascherato un criminale giro di tangenti e di ladri di partito, a partire da Bettino Craxi passando per Forlani, Martelli, Poggiolini, Citaristi e chi più ne ha più ne metta. Ci si rese conto che era da “malandrini” isolare i parlamentari dai reati comuni come la rapina a mano armata.

Ma Miserini il gobbo malandrino vomita: “questa operazione mediatica si trasformò però nei fatti in una sorta di atto di sottomissione alla magistratura.

In realtà Tangentopoli non fu un’operazione mediatica. Fu uno scandalo italico agli occhi del mondo talmente vergognoso, da indurre la cricca di malandrini piduisti al seguito di Berlusconi di ingegnerizzare il crimine della corruzione, nelle pieghe delle leggi incostituzionali e di quelle ammazza giustizia, oltre che sotto le mentite spoglie di consulenze. I suoi governi degli ultimi 15 anni hanno fatto questo.

Ma Miserini il gobbo malandrino continua meschino: “da allora i gruppi parlamentari sono affollati di magistrati e ci sono partiti addirittura fondati da magistrati.”

In realtà gli ex magistrati attuali onorevoli risultano essere 7 alla Camera, e una decina al Senato. Fra cui il discutibile Violante. Risultano tuttavia almeno un centinaio i parlamentari indagati, sotto inchiesta, rinviati a giudizio e con condanne passate in giudicato. Mafia compresa che per Miserini non fanno notizia. Come se non ce ne volessero di ex magistrati in Parlamento con la fedina penale pulita.

Ma Miserini il gobbo malandrino allunga il suo pistolotto: “governi di destra e di sinistra sono caduti sull’onda delle inchieste della magistratura, e il parlamento non è riuscito a mettere in cantiere una riforma della giustizia.”

In realtà dal ‘94, anno dell’esordio in politica di Berlusconi per salvarsi dal crac aziendale e dalla galera assieme a Dell’Utri, cominciarono i suoi governi. Il primo cadde in pochi mesi per volere di Bossi. La magistratura rossa non c’entra proprio. Idem per il breve governuncolo tecnico di Lamberto Dini del ‘95.
Tra il ‘96 e il 2001 governarono Prodi, D’Alema e Amato senza ribaltoni della magistratura. Anzi, furono i migliori alleati del piduista grazie alla Bicamerale e alle agevolazioni televisive (l’allora vice premier Veltroni ricorderà).
Dal 2001 al 2006 ha governato di nuovo il piduista, infilando una sfilza di leggi incostituzionali ad personam che la giustizia l’hanno paralizzata, e la Costituzione violentata.
Nel 2008 il governo Prodi cadde dopo solo 2 anni di legislatura in seguito alle dimissioni di Mastella (che non è proprio di sinistra) indagato per concussione a Santa Maria Capua Vetere che nel frattempo arrestò sua moglie, Sandra Lonardo. Il voto contrario al Senato dei rappresentanti dell’Udeur, Dini, Fisichella, Turigliatto, Andreotti e Scalera fece il resto.

Ma Miserini il gobbo malandrino i fatti li lascia a debita distanza, e chiude il suo delirio conma a parte le conseguenze, (quali?) l’abolizione dell’immunità parlamentare, ha provocato un vulnus nella costituzione. Si è rotto un equilibrio tra poteri e non se ne è creato un altro.
Ora c’è da auspicare che quel vulnus, al di là delle dispute nominali sull’immunità, lodi e riforma del sistema giudiziario, sia sanato.

Ricapitolando:
Miserini leggeva come un ossesso il gobbo un pochino dislessico, con la fretta tipica di chi deve consumare la sveltina. Col patema di sentirsi gli occhi degli altri addosso. Come il bimbo che recita la poesia. Ingessato e servizievole, come piace al puttaniere amico di Putin, Miserini ha diffuso con voce stridula bugie ribaltate a verità. Come quelle sull’immunità, immune da ogni forma di dignità propria.

Miserini lettore ossesso di quel gobbo ha servito il vulnus agli italiani a canone obbligatorio, reduci dai quiz di Gerry Scotti che lo hanno ascoltato. Se avessero capito il significato di “lesione di un diritto” di essere correttamente informati anziché corrottamente disinformati, dovrebbero lapidarlo con le monetine.
Miserini esegue gli ordini del puttaniere sempre. Anche quando finisce di leggere il gobbo. I suoi editoriali tagliati sull’ultima sillaba dalla regia del Tg1 celano un dirompente “non ne possiamo più“.
Miserini non saluta. Scompare dal tubo catodico con un cambio a stacco che ritrae lo sguardo spiritato della conduttrice in studiodel Tg1, consapevole che la sua faccia è esposta al pubblico ludibrio della professione che crede di rappresentare. Che la vergogna vi assalga.

Fonte articolo

Non capisco perchè parlarne... l'immunità parlamentare nel nostro paese non è necessaria, la nostra classe politica è costituita solo da "nobili portatori di sani principi"

o no?

Stop al consumo di territorio
Porta la sporta

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