27/11/09

Pillola abortiva, il governo sempre contro il popolo. Fermata la Ru-486

ru486 pillola abortiva

Oggi lo sterco-giornale titola orgogliosamente: “Fermata la pillola abortiva «Adesso decide il governo»”. Può permetterselo. I suoi lettori, lo sappiamo bene, non sono altro che poveri imbambolati dalla memoria corta, ma anche se l’avessero una memoria, gli mancherebbe la dignità per adirarsi contro i loro idoli. Il berlusconiano classico può essere approssimato ad uno struzzo, quando il loro governo fa qualcosa di così antidemocratico, preferisce ficcare la testa sotto la sabbia per non vedere.

Perché bloccare la pillola abortiva Ru-486 è antidemocratico? Vediamo rapidamente un po’ di storia.

1974 - L’aborto è ancora una pratica illegale. L’Italia resta uno degli ultimi Paesi europei a considerarlo un reato. Ma questo certo non vuol dire che aborti non ce ne sono. Le donne italiane che incappano in una gravidanza non voluta si rivolgono clandestinamente alle famigerate “mammane”. Praticone senza scrupoli che, con mezzi assolutamente non idonei e in cambio di un lauto compenso, “risolvono il problema”, talvolta al prezzo della vita della donna stessa.

1975 - Finalmente arriva una sentenza della Corte Costituzionale che stabilisce la «differenza» tra un embrione e un essere umano e sancisce la priorità della salute della madre rispetto alla vita di un embrione.

1978 - Viene approvata la “storica” legge 194, con la quale si riconosce il diritto della donna ad interrompere, gratuitamente e nelle strutture pubbliche, la gravidanza indesiderata.

1981 - Contro la legge 194 vengono avviate delle raccolte di firme per indire dei referendum. In particolare due referendum vengono promossi da parte del cattolico Movimento per la Vita: una per un’abrogazione “minimale”, una per l’abrogazione totale. Quest’ultimo verrà poi dichiarato inammissibile dalla Corte Costituzionale.

17/18 maggio 1981Si vota. Nel titolo del Referendum di Movimento per la Vita si cela una raffinata ipocrisia: «Norme sulla tutela della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza». Il risultato del referendum, per i cattolici, è disastroso. Nessuno dei “profeti di sventura” tanto deprecati da Giovanni XXIII aveva mai osato prevedere nel suo pessimismo ciò che poi di fatto è accaduto: i favorevoli all’aborto hanno raggiunto il 68% dei votanti. I bigotti difensori della vita non hanno superato un misero 32%.

Ecco perché ancora una volta questo governo è in palese atteggiamento antidemocratico. Come è successo sul nucleare, reinserito in barba al Referendum che sanciva che gli italiani non lo volessero, oggi la maggioranza blocca una pillola abortiva che è un diritto per ogni donna italiana in barba, come sempre, al parere del popolo.

Ma del resto questo è il governo del pluriprescritto che si insudicia con le puttane e due minuti dopo va ad inchinarsi, ancora fetente, davanti al papa. L’ipocrisia affiora da ogni rifatto poro di quella pellaccia da 73enne.

RU-486: È un farmaco abortivo: ha il grande vantaggio di impedire l’ospedalizzazione della donna e il conseguente intervento chirurgico.

Più indolore, quindi, e causa di minori traumi e, anche, di minori costi per il Servizio Sanitario. In Italia è arrivata nel luglio 2009, quando ormai era l’ultimo paese europeo, insieme all’Irlanda, a non permetterne l’uso. Persino in Tunisia è utilizzata da anni senza problemi.

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