23/12/09

VENTUNO DOMANDE SU MAMMOGRAFIA, SCREENING

Questa settimana c’è molto da dire a riguardo di mammografie e screening per il cancro. Una task force del governo statunitense ha modificato le raccomandazioni affermando che le donne sotto i 50 anni non dovrebbero sottoporsi a mammografia perché il rischio di eventuali danni supera di gran lunga ogni promessa di salvare delle vite. Ciò ha portato ad una reazione alquanto sonora da parte dei promotori dell’industria del cancro e di qualche personaggio famoso profondamente disinformato, come ad esempio Sheryl Crow che crede ciecamente nelle mammografie. (Sheryl Crow ha una scarsa comprensione degli effetti della radiazione ionizzante.)

Invece che offrire nuove risposte, i dibattiti di questa settimana sulla mammografia in realtà hanno sollevato ogni sorta di nuovi interrogativi. Presento qui ventuno domande che mi sono venute in mente quando ho iniziato a riflettere più attentamente sulla questione.

Ventuno domande sulle mammografie

1) Si suppone che la mammografia sia basate sulla “scienza”, eppure tutta la scienza recente afferma che esse apportano maggiori danni che benefici; se è così, la Casa Bianca e gli oncologi, in coscienza, come possono trascurare le conclusioni di tipo precauzionale secondo cui le donne sotto i 50 anni non dovrebbero sottoporsi a mammografia?

2) Perché i chirurghi maschi raccomandano la “mastectomia preventiva” al fine di prevenire il cancro al seno ma non raccomandano mai la “castrazione preventiva” per prevenire il cancro ai testicoli?

3) Se le radiazioni provocano il cancro, perché l’industria del cancro usa macchinari che emettono radiazioni per eseguire gli screening?

4) Se le donne smettessero di sottoporsi a mammografie annuali, qual è l’esatto ammontare di profitto che l’industria del cancro perderebbe ogni anno?

5) La vitamina D previene il 77% di tutti i tumori. Perché l’industria del cancro, al termine degli screening, non distribuisce alle donne vitamina D? Se, come si sostiene, lo scopo ultimo è “aiutare le persone…”, tale aiuto non dovrebbe comprendere il più ovvio dei consigli nutrizionali?

6) Se acquistare prodotti di colore rosa aiuta a raccogliere fondi per la ricerca sul cancro, quanta altra roba dobbiamo comprare prima che il cancro sia curato?

7) Domanda correlata: perché molti dei prodotti col nastro rosa venduti per raccogliere soldi da destinare alla “ricerca sul cancro” in realtà sono fatti con materiali cancerogeni?

8) Dove sono tutte le cure per il cancro promesse dai ricercatori decenni fa? Un suggerimento: ci stanno ancora lavorando. Tutto ciò che gli serve è un altro po’ del nostro denaro...

9) Problema da quinta elementare: se camminando per 10 miglia si raccolgono 50 dollari per la fondazione Susan G. Komen e se tutto quel denaro finanzia gli eventi di “reclutamento” per gli screening che costano 1,25 dollari per paziente irradiata, quante miglia dobbiamo percorrere per irradiare il seno a 100mila donne? Domanda di riserva: quanti nuovi pazienti avrà prodotto tra dieci anni questa campagna di irradiazione?

10) Se "la diagnosi precoce salva delle vite" allora perché oggi le donne che muoiono di cancro sono più numerose che in passato?

11) Se le mammografie fanno così bene alle donne, perché chi ha inventato la macchina per le mammografie non ci infila il cranio una volta all’anno a mo’ di screening per il tumore al cervello?

12) Avete mai notato che le macchine per la mammografia che schiacciano i seni delle donne e li inondano di radiazioni sono state inventate da uomini? Ma vi siete mai chiesti perché non ci siano macchinari che schiaccino i testicoli (e il resto dell’armamentario) inondando l’intero pacco di radiazioni, con una procedura che vada sotto il nome di “diagnosi precoce”?

13) Dato che gli oncologi non registrano gli esiti dei pazienti che decidono di non fare nulla in seguito ad una diagnosi di cancro, come possono parlare con autorevolezza del rapporto tra rischi e benefici di violenti trattamenti chimici come la chemioterapia?

14) Negli screening per il cancro, quanti falsi positivi servono per fare un tumore legittimo?

15) Se la chemioterapia funziona così bene, perché nei sondaggi anonimi gli oncologi ammettono quasi universalmente che non si sottoporrebbero mai alla chemioterapia? Perché i famigliari degli oncologi spesso ricercano terapie alternative quando viene loro diagnosticato un cancro?

16) Se ci vogliono dieci anni (o più) affinché un tumore cresca a sufficienza da poter essere individuato, come fanno gli oncologi a chiamarla “diagnosi precoce”? Cos’ha esattamente di precoce?

17) Se la “mastectomia doppia preventiva” è un’idea tanto geniale per prevenire il cancro, perché gli oncologi non si rimuovono a vicenda l’encefalo per prevenire il tumore al cervello? (Però talvolta penso che l’abbiano già fatto...)

18) Quanti addetti dell’industria del cancro si troverebbero istantaneamente disoccupati se il cancro fosse improvvisamente curato con la vitamina D e i fitonutrienti? (Risposta: almeno un milione di persone… il cancro dà sicurezza occupazionale agli addetti dell’industria del cancro...)

19) Se l’industria del cancro sostiene che la cura per il cancro non esiste, come possono le stesse persone sostenere che la stanno ancora cercando?

20) Se l’industria del cancro trovasse “la cura” che sostiene di cercare, qualcuno pensa onestamente che la darebbe via gratuitamente, solo per il bene dell’umanità? (In realtà, qualsiasi cura sarebbe distrutta il più rapidamente possibile.)

E la più importante di tutte le domande...

21)Perché è così facile imbrogliare i consumatori di servizi sanitari del mondo intero e far sì che credano a questa industria del cancro corrotta e criminale e a tutte le sue fraudolente organizzazioni non a scopo di lucro?

DI MIKE ADAMS

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ORIANA BONAN

Fonte articolo originale

Stop al consumo di territorio
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