Nei giorni scorsi, con 19 voti favorevoli, 2 astenuti e 6 contrari, il consiglio comunale di Spoleto ha approvato l’emendamento di Spoleto a 5 Stelle volto ad inserire nello Statuto del Comune una modifica riguardante il principio della gestione pubblica del servizio idrico.
L’emendamento di Spoleto a 5 Stelle, integra l’enunciato proposto dal Pd che citava l’Acqua come bene comune e privo di rilevanza economica, con una specifica molto importante che riguarda propriamente le modalità di GESTIONE delle acque.
L’emendamento afferma: “aggiungere nello Statuto del Comune il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà”.
Con questa integrazione il Comune di Spoleto si assimila ai provvedimenti presi in favore dell’acqua pubblica da parte dei Comuni Virtuosi con la campagna nazionale “l’acqua è del sindaco e di tutti i cittadini”.
Tutto ciò per scongiurare gli effetti previsti dal decreto-legge Ronchi (v. Decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135 convertito in legge il 19 novembre 2009), con cui l’Italia, unico Paese in Europa, si è avviata verso la privatizzazione dell’acqua.
All’art. 15 infatti, il decreto stabilisce che il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali debba avvenire, in via ordinaria, a favore di imprenditori o di società private, o a società a partecipazione mista pubblica e privata, mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, aprendo così la strada alla gestione dei soliti grandi gruppi industriali.
La possibilità di affidare la gestione a favore di società a capitale interamente pubblico, per la gestione cosiddetta “in house”, è prevista solo come deroga, per situazioni eccezionali e in presenza di “peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento”.
Con l’introduzione del principio della gestione pubblica nello Statuto del Comune, la città di Spoleto pone un importante vincolo a favore di una gestione locale autonoma dell’acqua.
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