18/01/10

Processo Berlusconi, stop fino a febbraio


Nell’aula 6 della decima sezione penale del tribunale di Milano è ripreso il processo in primo grado a Silvio Berlusconi, imputato di corruzione in atti giudiziari nei confronti di David Mills, l’avvocato inglese prestanome, che di Berlusconi ha gestito i conti di svariate società estere, che secondo l’accusa avrebbe incassato 600 mila dollari tramite un vorticoso giro di bonifici esteri per tacere o mentire nei processi sui diritti televisivi.

Mills e Berlusconi erano coimputati nello stesso procedimento in qualità di corrotto e corruttore, ma il lodo alfano varato a colpi di maggioranza dal governo nel luglio 2008 che prevedeva il congelamento dei processi per le 4 più alte cariche dello stato, portò allo stralcio della posizione di Berlusconi, da poco rieletto presidente del consiglio.

La corte costituzionale il 6 ottobre scorso ha bocciato il lodo alfano ritenendolo legge incostituzionale, così Berlusconi è tornato ad essere un cittadino comune assogettato alle leggi dello stato.
Nel frattempo David Mills è stato condannato in primo grado e anche in appello a 4 anni e 6 mesi di carcere.

Berlusconi in questo processo riprende il suo percorso di imputato da dove lo aveva lasciato, nel luglio del 2008 con nuovi giudici. Un collegio di 3 donne presieduto da Francesca Vitale, che nell’udienza odierna coglie di sorpresa persino i difensori di Berlusconi, gli avvocati e deputati Piero Longo e Niccolò Ghedini, menti e braccia di lodi, lodini e non ultimi i decreti di legittimo impedimento e soprattutto quello del processo breve, tutte leggi espediente confezionate apposta per bloccare i processi al loro cliente di lusso, imputato anche nel processo Mediaset.

L’udienza si apre con la richiesta dei difensori di ricominciare tutto da capo, con la convocazione di tutti i testimoni e la riesamina di tutti gli atti già acqusiti.
I giudici si ritirano in camera di consiglio per 3 ore e bocciano la richiesta. Gli atti già acquisiti rimarranno validi e il processo per Berlusconi riprende da dove si era fermato, ma, come suggerisce lo stesso giudice Francesca Vitale, soltanto dopo che la Cassazione si sarà espressa sulla sentenza a carico di David Mills, prevista il 25 febbraio.

L’epilogo coglie di sorpresa i difensori che accettano subito la proposta del giudice. Si oppone invece il pm Fabio De Pasquale assieme all’avvocato dello Stato Gabriella Vanadia.
Pochi minuti ancora di camera di consiglio e alle 13:30 la decisione è presa. L’udienza del processo a Berlusconi è convocata il 27 febbraio, due giorni dopo la sentenza Mills. Unico vincolo: vengono congelati i termini di prescrizione, prevista nel maggio dell’anno prossimo.

Per Ghedini e Longo è un momentaneo sollievo. Niente più decreti di rinvio dei processi. Potranno varare con più calma il processo breve mentre in settimana il governo potrà pensare a quella leggina ad hoc svelata da un’ansa del 24 novembre scorso, in cui si cerca di annullare la sentenza di Cassazione a Mills con una semplice modifica del reato di corruzione in atti giudiziari: si specifica che il reato non è più punibile se la corruzione è ‘‘susseguente´´, ossia se la promessa o la consegna di denaro è successiva all´atto compiuto». Nel caso specifico Mills Berlusconi la promessa risale al ‘99, il bonifico al 2000. Dieci anni giusti giusti per far scattare la prescrizione.

Un jolly dell’ultimo minuto che potrebbe liberare dall´”incubo” del processo Mills sempre lui, il cliente speciale degli avvocati deputati Longo e Ghedini.

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