20/02/10

Berlusconi e la svolta: «via i condannati»

E’ un Berlusconi quasi in versione “dipietrista” quello che in questi giorni rilascia dichiarazioni forti e – nemmeno troppo velatamente – seguendo una nuova linea elettorale per le regionali. «Chi commette reati non può restare in alcun movimento politico», tuona alla vista dei titoli di giornale che riportano il dato vergognoso sulla corruzione in aumento del +229%. «Non credo ci siano dubbi sul fatto che chi sbaglia e commette dei reati non possa pretendere di restare in nessun movimento politico», aggiunge un insofferente Berlusconi. Momenti di panico all’interno del Pdl dopo che i vertici hanno ascoltato le parole del Premier. Già, perchè qualora prendesse forma un disegno di legge tanto serio, e lo ammetto, da italiano applaudirei il Premier a scena aperta, molte teste all’interno del Popolo della libertà cadrebbero. Probabilmente il già deserto Parlamento si ritroverebbe con un’inaspettata maggioranza priva di molti iscritti al Pdl e alla Lega, e non di meno anche alcuni disonorevoli del Pd.

Se li conosci li eviti è il titolo del libro scritto da Peter Gomez e Marco Travaglio che troneggia sulla mia scrivania e mi ricorda quanto questo paese sia invischiato nel malaffare. Basta sfogliare poche delle quasi 600 pagine per avere degli improvvisi attacchi di isteria. E poi dicono che sono le droghe a lasciare segni indelebili nelle persone. Sul blog di Beppe Grillo è possibile scaricare l’elenco completo, tratto proprio da questo libro, di tutti i condannati, i prescritti, gli indagati, gli imputati e i rinviati a giudizio che potremmo suggerire all’On. Berlusconi (incluso nell’elenco) di cacciare dal suo partito. 56 persone fra quelle citate fanno parte proprio del Pdl.

Fini e Berlusconi concordano sulle necessità di liste pulite alle regionali, per evitare che vengano candidate delle «persone discusse». Un giornalista recentemente ha chiesto a Berlusconi se questa sua volontà di fermare gli inquisiti che vogliono entrare nei partiti sarà estesa anche a chi non ha sentenze passate in giudicato. «Dipende da caso a caso – ha risposto il Premier – . Noi abbiamo deciso che le persone che sono sottoposte a indagini o processi in via di principio non debbano venire ricomprese nelle liste elettorali, ma anche che se ci sono dei dubbi sulla loro colpevolezza sarà l’Ufficio di presidenza a decidere caso per caso».

Eppure i precedenti per il Pdl parlano di situazione al limite della decenza. Nemmeno un anno fa sui cartelloni pubblicitari di Bari e provincia era possibile ammirare la bella Patrizia D’Addario, candidata nella lista “La Puglia prima di tutto”, movimento politico legato al Pdl e al deputato e ministro Raffaele Fitto. Patrizia, nota alla cronaca per la presunta relazione “a pagamento” con il Premier, era solo una delle tante ragazze inserite nelle liste elettorali e prontamente defenestrate all’indomani della richiesta di divorzio di Veronica Lario, giustificata proprio da questa scandalosa vicenda.

Mentre noi cittadini onesti sogniamo ancora di vedere finalmente i condannati fuori dal Parlamento, la vena giustizialista del Premier tuttofare sarà una buona scelta di marketing per riacquistare credibilità dopo mesi di scandali? Male che vada chiameranno Bertolaso per risolvere l’emergenza, oramai disteso e sereno dopo la ripassatina al centro massaggi.

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