06/02/10

CREDIT DEFAULT SWAP! IL MONELLO.

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All'inizio dei leggendari " Anni Ruggenti", gli anni venti, Charlie Chapin, interpreta "Il Monello" la storia di un bimbo abbandonato dalla madre sul sedile di un'auto, il cui destino vuole, sia quella di due malviventi, che lo abbandonano tra le macerie di un quartiere abbandonato .
" Cinque anni dopo, il bambino è complice del "padre" nella gestione dell'attività di quest'ultimo di vetraio ambulante: il monello lo precede tirando sassate alle finestre delle abitazioni delle vie per le quali, casualmente, transiterà Charlot munito di vetri di ricambio. Una sassata alla finestra dell'abitazione del poliziotto, però, si rivelerà fatale all'attività...." (Wikipedia)
Chi è che si sta divertendo a tirare sassate alle finestre dell'Europa, quali sono i monelli che stanno lanciando i credit default swap, in attesa che prima o poi passi il vetraio, a riparare il danno subito...?
I Credit Default Swap, come abbiamo più volte visto, sono spesso utilizzati con la specifica funzione di polizza assicurativa a copertura della sottoscrizione di un'obbligazione. Se l'emittente non onora il suo debito, l'assicuratore copre la perdita.
Sin qui nulla di strano, senonchè, oggi il problema è che, i CDS, possono essere comprati da chiunque sul mercato, anche da coloro che non hanno alcun investimento da assicurare e possono essere venduti da coloro che non hanno il capitale necessario ad onorare il proprio impegno in caso di fallimento. La vicenda AIG, ex colosso assicurativo americano è il simbolo di questa finanza creativa.
Tempo fa, Collin Peterson, Presidente del Comitato dell’Agricoltura della Camera dei Rappresentanti Usa, ha proposto una bozza di legge per proibire, le contrattazioni sui CDS, qualora gli investitori non siano in possesso dei bond di riferimento. Inutile chiedersi che fine abbia fatto la proposta.
Come abbiamo visto, quindi, i CDS, sono semplici polizze assicurative, quando non diventano veri e propri macigni da scagliare contro una società o una nazione, per creare la pressione necessaria a favore il panico e quindi a speculare shortando l'emittente. Forse alcuni di voi ricorderanno come nella guerra tra hedge fund e banche d'investimento, i CDS, furono utilizzati per attirare l'attenzione sulle difficoltà di una banca per poi contemporaneamente affossarne l'istinto di sopravvivenza con le "naked short selling" vendite allo scoperto "nude" effettuate senza alcun possesso dei titoli.
Ora date un'occhiata qui sotto, questo è la "cava" dove vengono raccolte le pietre, necessarie a infrangere i vetri degli emittenti, l'ammontare del nozionale dei contratti derivati trattati dalle prime 25 holding finanziarie americane, pubblicato alla fine del terzo trimestre 2009, dal Office of the Comptroller of the Currency, americano.

Le prime cinque istituzioni americane, JPMorgan, Bank of America, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Citigroup, detengono in via esclusiva "solo" il 97 % del mercato dei derivati rigorosamente "Swap", mentre le prime due ovvero JPM & BOFA, da sole detengono il 43 %. E' possibile che qualche "monello" nelle sale operative della finanza americana, si stia divertendo a lanciare sassate sulle finestre di economie già di per se abbastanza disastrate, con evidenti crepe, nella struttura del debito, per allontanare l'attenzione da casa propria, per far dimenticare la trave che è ben presente nel proprio occhio.
In Europa, dieci grandi banche, da sole controllano i due terzi dell'intero mercato, mentre solo il 10 % è in mano agli hedge fund.
Come scrive Riolfi sul Sole24Ore, ...Giocano con i nomi gli economisti americani e coniano acronimi dai nomi evocativi. Per lo più offensivi, come i PIIGS: ossia Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna, paesi che - nell'ottica di chi scrive questi acronimi - sarebbero sull'orlo della bancarotta.(...) Adesso hanno coniato un altro acronimo: STUPID, come Spagna, Turchia, Uk, Portogallo, Italia e Dubai, che come si sa hanno qualche problema con il debito sovrano. E su questi stati ci hanno fatto un indice: lo STUPIDity index, costruito sul prezzo dei cds e che ieri sarebbe tornato agli allarmanti livelli dell'aprile 2009. Ci fossero una volta gli Stati Uniti in questi acronimi. E dire che il loro debito, tra pubblico e privato, sfiorando il 400% del Pil, è in assoluto il più alto del mondo. Viene in mente un'altra sigla: DEFAULT, come fallimento. Dove a Dubai, England, Francia (o, se si preferisce, Federazione Russa), Argentina, seguirebbero proprio gli Usa, oltre a Lituania e Turchia.
Ieri Dubai, l'altro ieri la Grecia, oggi la Spagna e il Portogallo, mai i paesi dell' Europa dell' Est, che fine hanno fatto, non era forse il Fondo Monetario Internazionale, delegato al loro salvataggio. E magari oggi, qualcuno vuol farmi credere che nessuno si interesserà di salvare capra e cavoli, solo perchè, in Europa, ci sono regole e commi seri, per quanto riguarda i salvataggi comunitari. Qualcuno ha dato un'occhiata al debito inglese, ha forse avuto occasione di studiare l'esplosiva dinamica di un paese seduto su una autentica polveriera. Di Germania e Svizzera, non ne parla nessuno, eppure il loro sistema bancario è un'altra santabarbara, pronta ad esplodere in qualsiasi momento, attivi complessivi che arrivano a tre/quattro/cinque volte il PIL della propria nazione.
Ma di cosa stiamo discutendo, chi è senza peccato scagli la prima pietra!
Tralasciando, l'ingenuità e la superficialità greca, l'illusione spagnola o irlandese, ora qualcuno incomincia ad occuparsi dell'Italia. Non mi avventuro in oceani misteriosi, di cui nessuno in realtà conosce i contorni, nessuna avventura nel misterioso dedalo di contabilità creativa degli stati sovrani, ma qualcosa non quadra in questa improvviso e perverso interessamento generalizzato. Non solo gli euroscettici si stanno divertendo, ma qualcuno, ama giocare con l'ombra del protezionismo, tutti per uno, ognuno per se.
Per Paul Krugman, il deficit Usa è una falsa emergenza, probabilmente è cosi, il fondo ci penseranno le generazioni future, ma commette l'errore di sottovalutare l'immenso debito a carattere privato e la dinamica di deleveraging in corso in America. L'Italia sarà anche il paese dal debito pubblico cronico, ma ha il più alto tasso di risparmio privato al mondo anche se negli ultimi anni abbiamo fatto di tutto per sperperare la nostra polizza sulla vita, cicale americane e formiche italiane .


Nel frattempo i dati sull'occupazione, nelle crepe di un'economia strutturalmente modificata, continuano a nascondere un chiaro segnale di malessere generalizzato, malessere strutturale, ma questa è un'altra storia e ne parleremo insieme lunedi.

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