09/02/10

Niente di nuovo sul fronte orientale - Le pillole rosse del 9/2/2009


1. “China Toppled Germany As World Export Leader In 2009″, Wall Street Journal. E anche il 2009 è alle spalle. Ma la musica non cambia. La Cina - nonostante la crisi - si conferma l’economia più in forma di tutte. E supera anche la Germania, diventando il primo esportatore al mondo. E infatti. Secondo i dati raccolti e messi in fila da Destatis (l’equivalente tedesco dell’Istat): Berlino negli scorsi dodici mesi ha visto le sue esportazioni calare di ben il 18,4% rispetto al 2008 (il tonfo peggiore dal lontano 1950), a quota 1.121 miliardi di dollari. Un risultato, comunque, di tutto rispetto. Ma che non ha consentito alla Germania di mantenere la prima posizione nella classifica delle nazioni che esportano di più. Lo scettro è passato alla Cina. Che pure ha dovuto incassare un pesantissimo segno meno (-16% rispetto al 2008). Ma che ha comunque mantenuto il valore del suo export a quota 1.202 miliardi di dollari.

2. “Rigore finanziario e bassi debiti: l’Asia dà lezione all’Occidente”, La Repubblica. Ma non è solo la Germania ad uscire ammaccata dal confronto con l’estremo oriente. Il New York Times - basandosi su dati elaborati dal Fondo Monetario internazionale - ha pubblicato un grafico che mette a confronto i debiti pubblici di alcuni Paesi chiave dell’Estremo Oriente con alcuni colleghi del ricco Occidente. Il grafico - ripreso oggi dalla nostrana “Repubblica” - dà decisamente da pensare.

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Le casse pubbliche di India, Filippine, Vietnam, Taiwan, Malesia, Corea del Sud, Indonesia e, appunto, Cina appaiono - per il momento - molto più in forma di quelle degli Stati Uniti e dei principali Paesi dell’Unione europea. Il confronto è impietoso. E il commento di Federico Rampini, corrispondente di Repubblica dagli Usa, è decisamente tranchant: “Proprio quando l’Occidente ha perso ogni vurtù finanziaria, gli allievi emergenti danno lezioni di rigore e buona gestione delle finanze pubbliche. Col risultato che il trasferimento del potere economico da Ovest a Est”, che secondo molti economisti è ormai solo questione di tempo, “si fa ancora più rapido“. Che dire? Staremo a vedere.

3. “La tigre indiana torna a ruggire: il Pil segna +7,2%”, La Stampa. Nell’attesa di capire cosa ci riserva il futuro, una certezza c’è. A fare faville, in Asia, non è ovviamente solo la cina. Anche l’India - che, tra le economie cosiddette emergenti, ha pochi rivali - continua a macinare risultati di tutto rispetto. Nell’anno fiscale 2008-2009, il Pil di Nuova Delhi aveva messo a segno un +6,7 per cento. E in quest’anno fiscale (2009-2010) - secondo le stime del governo indiano - l’economia dovrebbe fare anche meglio. Mettendo a segno un ottimo più 7,2 per cento. Sempre alla faccia della crisi. E dell’Occidente.

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