24/04/10

Compriamo Il Giornale

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I risultati del sondaggio a caldo di ieri sono chiari: oltre il 64% di voi è allineato con le dichiarazioni di Fini. Quasi i tre quarti, se si sommano quelli che gli danno ragione, ma che credono debba dimettersi dal ruolo di Presidente della Camera. Non è una grossa sopresa.

Feltri dice che Fini non sa cosa vuole, ma lo vuole tenacemente. E' la solita feltrata da avanspettacolo. In realtà quello che vuole Fini (con imperdonabile ritardo) coincide con quello che per il PDL è totalmente trasparente (poi non si dica che non tengono anche loro alla trasparenza): loro hanno bisogno di un leader che gli dica cosa fare e cosa pensare, mentre Fini vagheggia di concetti inesplicabili quali democrazia interna, rispetto per la legalità e perfino un'identità chiara, una personalità che non sia personalismo.

Nel frattempo, sulla prima pagina de Il Giornale campeggia la pubblicità di un libro: Conversazioni a tavola di Hitler. L'house organ di un dittatore che pubblicizza un altro dittatore. Complimenti per la coerenza del messaggio.

Ora la buona notizia. Berlusconi ha detto di avere affidato ad un professionista l'incarico di trovare una cordata di imprenditori che vogliono acquistare Il Giornale del fratello Paolo. La cattiva notizia è che, ragionando alla sua maniera, saranno imprenditori amici, come ha candidamente e implicitamente ammesso proponendo ironicamente a Fini di concludere lo stesso affare per suo conto.

Il Giornale venne fondato nel 1974 da Indro Montanelli, che lo diresse fino al 1994, quando rassegnò le sue irrevocabili dimissioni a causa delle imposizioni editoriali dell'editore più liberale del mondo, Silvio Berlusconi, che prese possesso fisico della redazione in concomitanza con la sua "discesa in campo". Oggi è ridotto al ruolo di house organ del PDL, alla mercé della penna poco nobile di Vittorio Feltri.

Se Berlusconi vuole vendere il giornale alla solita cordata di imprenditori amici, per dare una riverniciata all'intonaco della redazione lasciando ogni altra cosa al suo posto, allora facciamola noi una cordata di cittadini amici (amici, sì: ma dell'Informazione) e compriamo Il Giornale, reintitolandolo alla memoria di Indro Montanelli.

Resta inteso che se dovessimo riuscire a comprarci Il Giornale, Feltri potrebbe continuare a lavorare nell'organico. I cessi, in fin dei conti, vanno puliti tutti i giorni.

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