03/04/10

Firenze: la Città in svendita

Nonostante il “digital divide” che attanaglia la nostra penisola e l’assalto alla diligenza in rete si trovano ancora preziosi informazioni

Trovato quindi il seguente comunicato di “ITALIA NOSTRA Firenze – CITTADINI AREA FIORENTINA – Comitati dei Cittadini Firenze” pare opportuno diffondere e pubblicare

Firenze: la Città in svendita

Ecco alcuni immobili, preziose testimonianze storico-artistiche di proprietà comunale, che la Giunta Renzi vuole vendere per fare cassa:
- Loggia del Poggi al Piazzale Michelangelo
- Limonaia del Poggi a Villa Strozzi al Boschetto
- Scuderie a Villa Strozzi al Boschetto
- Villa di Rusciano

- Le gualchiere di Remole

Di fronte alle sorprendenti notizie apparse sulla stampa di una massiccia vendita di immobili comunali prevista nel nuovo bilancio adottato dalla Giunta Renzi, dopo la prima incredula sorpresa e lo sdegno immediato, ci sono venute in mente queste parole con cui Antonio Cederna introduceva il suo volume-denuncia nel lontano 1956, ma ancora oggi attualissimo (e dobbiamo essere grati a Francesco Erbani che nel 2006 ne ha curato una nuova edizione):

«I vandali che ci interessano sono quei nostri contemporanei, divenuti legione dopo l’ultima guerra, i quali per turpe avidità di denaro, per ignoranza, volgarità d’animo o semplice bestialità, vanno riducendo in polvere le testimonianze del nostro passato: proprietari e mercanti di terreni, speculatori di aree fabbricabili, imprese edilizie, società immobiliari industriali commerciali, privati e affaristi chierici e laici, architetti e ingegneri senza dignità professionale, urbanisti sventra tori, autorità statali e comunali impotenti o vendute, aristocratici decaduti, villani rifatti e plebei, scrittori e giornalisti confusionari o prezzolati, retrogradi profeti del motore a scoppio, retori ignorantissimi del progresso in iscatola. Le meraviglie artistiche e naturali del “Paese dell’arte” e del “giardino d’Europa”gemono sotto le zanne di questi ossessi:indegni dilapidatori di un patrimonio insigne, stiamo dando spettacolo al mondo» (A. Cederna, I vandali in casa, a cura di F. Erbani, Bari-Roma, Laterza, 2006, p. 3)

La vendita prevista, nell’ordine di grandezza di circa 500 milioni di euro, riguarda un insieme di immobili comunali fra i quali vorremmo ricordare la loggia del Piazzale Michelangelo, la Limonaia e le scuderie di Villa Strozzi al Boschetto, la villa di Rusciano, il nuovo Conventino; le Gualchiere di Remole, e ancora l’ex-Meccanotessile di Rifredi, le due discoteche del parco delle Cascine. Appare evidente una prassi improntata al più completo dispregio delle testimonianze storiche passate o recenti che basterebbe a bollare come “nuovi vandali in casa” gli amministratori fiorentini che queste proposte hanno fatto.

Ma traspare anche un’altra cosa, la rinuncia sempre più chiara ad un uso pubblico del patrimonio pubblico: ormai in nome di problemi di bilancio e mancanza di risorse, gran parte di questo patrimonio prima viene affidato in gestione a privati, ora addirittura se ne propone la vendita!

E sono quegli stessi amministratori che solo qualche mese fa con comunicati ufficiali, per esempio a proposito delle Gualchiere, annunciavano: «Alle Gualchiere di Remole il Centro internazionale sulle Conoscenze tradizionali. Il prestigioso organismo nascerà a Firenze e potrebbe aver sede nello storico complesso sull’Arno. Il vicesindaco Nardella: “Un’occasione unica per Firenze e il suo territorio”».

Di fronte a questi eccessi crediamo che da parte della società civile della città debba scattare una mobilitazione contro questo vergognoso piano di alienazione di un patrimonio pubblico non solo ereditato dal passato, ma anche conquistato al pubblico e difeso grazie alla mobilitazione dei cittadini, come il caso di Villa Strozzi al Boschetto che fu salvata alla fine degli anni Sessanta da un’allora già avanzata ipotesi di lottizzazione privata, oppure come nel caso più recente di Villa di Rusciano il cui parco è stato salvato da manomissioni per l’azione congiunta di cittadini e di Italia Nostra.

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Nella foto : Antonio Cederna

Una raccolta di firme proposta dal giornale Metropoli per sensibilizzare il Comune di Firenze a non alienare (quindi non vendere) le Gualchiere di Remole, opificio industriale lungo l’Arno, sul territorio di Bagno a Ripoli

La propone Metropoli (quotidiano della Piana FI-PO-PT) : obiettivo far vedere al Comune di Firenze che la cessione di questo pezzo di storia, industriale e sociale, in territorio ripolese non è condivisa da tante persone.
Con in testa, anche se in questo caso non si può di certo arrivare al conflitto istituzionale, il Comune di Bagno a Ripoli.

Per FIRMARE QUI, SU PETIZIONI ON LINE.

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