Una delegazione del Parlamento europeo è stata in visita alle discariche campane. La deputata Judith Merkies è rimasta shockata dalla gestione dei rifiuti e dalla totale assenza di dialogo delle istituzioni con la popolazione.
Judith Merkies, eurodeputata: "Vorrei concludere con voi alcune impressioni iniziali di questa nostra permanenza, senza passare alle conclusioni definitive in quanto queste verranno presentate al Parlamento europeo il prossimo giugno.
Innanzitutto abbiamo potuto constatare l’assenza di un dialogo tra i cittadini e le autorità, dialogo fortemente necessario anche tra i vari livelli amministrativi. Inoltre siamo rimasti colpiti dal fatto che il Sindaco per esempio di Terzigno non aveva mai avuto accesso al sito, è la prima volta che è riuscito a entrare nella discarica.
La prima riguarda l’assenza del ciclo di smaltimento di rifiuti. Manca un ciclo integrato e non viene rispettata la gerarchia dei rifiuti. Gerarchia significa che si utilizzano soltanto discariche e inceneritori senza passare per esempio alla riduzione dei rifiuti, alla loro selezione, al loro riciclaggio, dunque a un utilizzo progressivamente minore delle discariche. Un’altra preoccupazione che le discariche ci sembra vengono viste non come una soluzione temporanea, ma come una soluzione definitiva, considerando la situazione nel Parco del Vesuvio, patrimonio dell’Unesco, la discarica è inaccettabile, intollerabile in questo contesto.
Si intravede una possibilità di migliorare la trasparenza, per ora purtroppo non c’è accesso a questa discarica, per questo lancio un appello per poter dare accesso a questi siti all’opinione pubblica, a chi vuole verificarne i dati. Questo sicuramente andrebbe a promuovere, ristabilire la fiducia tra le autorità e i cittadini, cosa fortemente necessaria per poter ripristinare il dialogo che è l’anello mancante in questo momento. "
Pina Elmo, rete campana Salute Ambiente: "Sono stati tre giorni molto intensi. La Commissione per le petizioni è venuta, ha incontrato e si è portata sui luoghi. Dal primo giorno già ha avuto modo di capire che in effetti si andava contro a tutte le direttive dell’Unione Europea. In più i petizionari e i cittadini non avevano la possibilità di entrare nei siti e di dimostrare quello che dicevano e denunciavano. Con Chiaiano c’è stato un grande problema: oltre alla stampa, non sono potuti entrare neanche i cittadini. Fin da subito i membri della Commissione hanno dichiarato di essere veramente colpiti da questa totale assenza di democrazia e di partecipazione dei cittadini.
Abbiamo chiesto che visitassero il sito di Taverna del Re, che non era previsto nel loro tour, perché quel sito è la dimostrazione, l’emblema di 15 anni di commissariamento e di disastro ambientale.
Siamo andati lì ed è stato detto che in quel sito non potevano entrare perché sotto sequestro. Abbiamo spiegato loro che una parte di quel sito è sotto sequestro dalla Magistratura dal luglio 2007. Taverna del Re non è invece sotto sequestro. Abbiamo spiegato e presentato una documentazione molto nutrita di tutta la questione, non solo giuglianese, ma di tutta la Regione Campania.
Sempre in quella giornata abbiamo fatto tappa a Ferrandelle. E' stata come una passeggiata. Non hanno avuto modo di scendere. C’è stata la volontà di non farli entrare e toccare con mano. Dopo siamo andati a Acerra. Ad Acerra si sono trattenuti a lungo con l'A2A che ha raccontato loro di come l’impianto funzioni benissimo. All'uscita, i Comitati hanno spiegato alla Commissione che dall’agosto 2009 il termovalorizzatore ha già sforato di tantissimo.
I parlamentari europei hanno insistito molto sulla partecipazione della gente. Hanno dovuto però constatare che ciò non era possibile e che ai comitati era fatto divieto di entrare nei siti. Si sono stupiti del fatto che la monnezza sia di fatto militarizzata.
A Terzigno sono entrati. Si sono sentiti dire che lì si scarica soltanto tal-quale, ma una parlamentare na notato pneumatici e un fusto dimostrando che ciò non corrisponde al vero."
Judith Merkies, eurodeputata: "Vorrei concludere con voi alcune impressioni iniziali di questa nostra permanenza, senza passare alle conclusioni definitive in quanto queste verranno presentate al Parlamento europeo il prossimo giugno.
Innanzitutto abbiamo potuto constatare l’assenza di un dialogo tra i cittadini e le autorità, dialogo fortemente necessario anche tra i vari livelli amministrativi. Inoltre siamo rimasti colpiti dal fatto che il Sindaco per esempio di Terzigno non aveva mai avuto accesso al sito, è la prima volta che è riuscito a entrare nella discarica.
La prima riguarda l’assenza del ciclo di smaltimento di rifiuti. Manca un ciclo integrato e non viene rispettata la gerarchia dei rifiuti. Gerarchia significa che si utilizzano soltanto discariche e inceneritori senza passare per esempio alla riduzione dei rifiuti, alla loro selezione, al loro riciclaggio, dunque a un utilizzo progressivamente minore delle discariche. Un’altra preoccupazione che le discariche ci sembra vengono viste non come una soluzione temporanea, ma come una soluzione definitiva, considerando la situazione nel Parco del Vesuvio, patrimonio dell’Unesco, la discarica è inaccettabile, intollerabile in questo contesto.
Si intravede una possibilità di migliorare la trasparenza, per ora purtroppo non c’è accesso a questa discarica, per questo lancio un appello per poter dare accesso a questi siti all’opinione pubblica, a chi vuole verificarne i dati. Questo sicuramente andrebbe a promuovere, ristabilire la fiducia tra le autorità e i cittadini, cosa fortemente necessaria per poter ripristinare il dialogo che è l’anello mancante in questo momento. "
Pina Elmo, rete campana Salute Ambiente: "Sono stati tre giorni molto intensi. La Commissione per le petizioni è venuta, ha incontrato e si è portata sui luoghi. Dal primo giorno già ha avuto modo di capire che in effetti si andava contro a tutte le direttive dell’Unione Europea. In più i petizionari e i cittadini non avevano la possibilità di entrare nei siti e di dimostrare quello che dicevano e denunciavano. Con Chiaiano c’è stato un grande problema: oltre alla stampa, non sono potuti entrare neanche i cittadini. Fin da subito i membri della Commissione hanno dichiarato di essere veramente colpiti da questa totale assenza di democrazia e di partecipazione dei cittadini.
Abbiamo chiesto che visitassero il sito di Taverna del Re, che non era previsto nel loro tour, perché quel sito è la dimostrazione, l’emblema di 15 anni di commissariamento e di disastro ambientale.
Siamo andati lì ed è stato detto che in quel sito non potevano entrare perché sotto sequestro. Abbiamo spiegato loro che una parte di quel sito è sotto sequestro dalla Magistratura dal luglio 2007. Taverna del Re non è invece sotto sequestro. Abbiamo spiegato e presentato una documentazione molto nutrita di tutta la questione, non solo giuglianese, ma di tutta la Regione Campania.
Sempre in quella giornata abbiamo fatto tappa a Ferrandelle. E' stata come una passeggiata. Non hanno avuto modo di scendere. C’è stata la volontà di non farli entrare e toccare con mano. Dopo siamo andati a Acerra. Ad Acerra si sono trattenuti a lungo con l'A2A che ha raccontato loro di come l’impianto funzioni benissimo. All'uscita, i Comitati hanno spiegato alla Commissione che dall’agosto 2009 il termovalorizzatore ha già sforato di tantissimo.
I parlamentari europei hanno insistito molto sulla partecipazione della gente. Hanno dovuto però constatare che ciò non era possibile e che ai comitati era fatto divieto di entrare nei siti. Si sono stupiti del fatto che la monnezza sia di fatto militarizzata.
A Terzigno sono entrati. Si sono sentiti dire che lì si scarica soltanto tal-quale, ma una parlamentare na notato pneumatici e un fusto dimostrando che ciò non corrisponde al vero."
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