11/05/10

La Marea Nera nel Golfo del Messico,:petrolio, clatrati, champagne e canna del gas...

1980.jpgPetrolio, Champagne e Clatrati?

...che hanno in Comune (o in Provincia)?

Qualcosina ce l'hanno. Intanto sono rari, insufficienti e costosi.

Poi, l'analogia con la bottiglia di champagne spiega perchè i problemi che sta incontrando la Bp sono cosi grossi.

Confesso di NON aver seguito attentamente, essendo in altre faccende affaccendato, la vicenda della esplosione della piattaforma nel Golfo del Messico. Una vicenda prevedibile, prevista e praticamente messa in conto dalle compagnie petrolifere.

Sarà tra parentesi da vedere chi pagherà DAVVERO il conto.

Immagino il sistema assicurativo mondiale (e sarà un buco da un centinaio di miliardi, un sicuro mal ditesta sistemico, mica noccioline).

Torniamo ai tentativi di tappare la falla.

Imbrigliare un pozzo fuori controllo è una cosa seria già in superficie, ne sanno qualcosa gli spengitori di pozzi dei tempi eroici e i più recenti intraprendenti (ed ora ricchissimi) tecnici cecoslovacchi (se la memoria non falla) che riuscirono a spegnere in 4 e 4 otto, laddove si pensava ci volessero anni, i pozzi del Kuwait incendiati dagli irakeni in ritirata. Utilizzarono, piu' o meno, un motore di jet, residuato bellico russo, montato inclinato verso il basso, sulla scocca di un carro armato.

I tecnici della Bp avevano una paura fregata alla presentazione del loro sarcofago di cemento e si vedeva.

Mi sono chiesto perchè.

In fondo poteva solo succedere che non funzionasse, dopo tutto.

No, il punto è che SAPEVANO che c'erano i famigerati clatrati, stranissimi ghiacci formati da idrati di metano, stabili solo a basse temperature ed altissime pressioni e temevano non solo quel che è successo, ovvero che facessero fallire il tentativo, ma anche quel che poteva succedere.

Ovvero un possibile botto bis.

I clatrati, come scrive Ugo, sono bestiaccie.

Sono più leggeri dell'acqua e quindi la melmina di clatrati una volta che comincia ad uscire, tende a galleggiare.

Cosa succeda mescolando clatrati ed idrocarburi è una bella domanda.

Qualcosa come le zuppe di terriccio che facevamo da bambini sulla spiaggia.

'na schifezza insomma.

'na schifezza esplosiva.

Come si evince da questo articolo, citato da Debora su Petrolio, è stato proprio una piccola bolla di metano formata dall'intercettazione di un livello di clatrati a causare il botto.

Ecco la bottiglia di Champagne.

La bolla nasce piccolina, certo, ma cresce, sia perchè intercetta il metano in soluzione nel petrolio, sia perchè risale.

Tanto più risale tanto più si espande, tanto più si espande tanto più risale...

Ora: dovete capire che a quella profondità ci sono 150 atmosfere di pressione.

Molto di più che in un serbatoio di metano da auto.

La bolla è arrivata in pochissimo tempo in superficie con decine di atmosfere di pressione, facendo schiantare una serie di valvole di intercettazione e poi...swwiissshh-BOOOMMM, come dicono nell'articolo. Una volta stappata, la bottiglia di Champagne è quasi impossibile da richiudere.

I Geyser, per intendersi, hanno un meccanismo simile.

Una cosa interessante è che vi sono vaghi dubbi che una eventuale fuga massiccia di clatrati possa instabillizzare l'intero livello con un effetto a catena.
Ovvero fare la stessa cosa, non a livello di bolla ma a livello di giacimento.

Un incubo.

Senza parlare del clima.

Ecco perchè hanno paura ed ecco perchè, tra parentesi, i clatrati non costituiscono, per ora, un'opzione facile o attraente dal punto di vista delle risorse di gas.

In ogni caso: tranquilli, hanno già pronto un piano B e poi un piano C, uno D, uno E, uno F...

Tanti piani, nessuna certezza. La BP, questa è la verità, è alla canna del gas.

Letteralmente.

Fonte articolo

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