17/06/10

Marea nera. Aria, acqua, terra e fuoco.

Aria. 1200 PPM solfuro di idrogeno, 3400 PPM Benzene. Qui. Nuovo acronimo da imparare: TILT, ovvero Toxicant Induced Loss of Tolerance, la misteriosa sindrome che sta colpendo centinaia di cittadini delle coste del Golfo e specialmente chi sta lavorando in mare alla ripulitura.

Acqua. Piogge acide? Oppure Corexit che piove dal cielo? C'è un'altra misteriosa malattia che colpisce invece le coltivazioni, e si sospetta che il Corexit via aerosol sia arrivato fino all'interno e stia distruggendo i raccolti.

Terra. Sulle spiagge non arrivano più le palline di catrame, ma cose parecchio più serie come questa palla da una tonnellata (dal sito della Guardia Costiera).

Fuoco. Mentre ci si mettono anche i fulmini (evidentemente il Padre Giove esiste e ce l'ha molto con la BP), si procede con l'altra furbissima idea dei fuochi di contenimento. Ovvero, si dà fuoco al petrolio sulla superficie dell'acqua accendendolo con una mistura di kerosene e gel. I cittadini delle coste sono abituati: quando vedono enormi colonne di fumo nero significa che il petrolio sta arrivando. Finora ne sono stati bruciati oltre 100 mila barili. Con buona pace dell'aria, e ricominciamo dal punto 1.

Obama, intanto, ha preso il peak oil il problema del petrolio per le corna e ha annunciato una nuova era sostenibile, rinnovabile, pulita eccetera eccetera. Voi ci credete al sol dell'avvenir? O sarà solo un alto modo di far quattrini fingendosi tanto buoni?

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