La riviera dei Fiori è la mia seconda casa. Ho la fortuna di rifugiarmi qui spesso per brevi soste-vacanza ospite di parenti (quasi a scrocco). Ci vengo con le migliori intenzioni di distrarmi, di armarmi di bici e pedalare spensierato lungo la riviera stile “viaggiare disinformato.” Invece, quando mi rendo conto che quello che so è sempre poco, mi assale la solita curiosità patologica di cogliere spunti di vita sociale e politica locale che scorre frenetica anche qui, lontano dalle grandi città del potere. Insomma, l’occhio mi cade puntuale sui titoli civetta che puntellano le edicole lungo i caotici marciapiedi di queste cittadine rivierasche. Tra Imperia e Sanremo le prime pagine sono tutte ‘ndrangheta e infiltrazioni mafiose nel comune di Bordighera di cui mi ero già occupato qualche settimana fa con l’intervista all’ex assessore Marco Sferrazza, la fiaccolata di Sanremo e la ripresa dell’infuocato consiglio comunale che sembrava essere l’ultimo. Ebbene, mentre il prefetto ha spedito proprio pochi giorni fa i suoi uomini in comune per le verifiche, la stampa locale si arrovella sulle reciproche accuse tra il primo cittadino di Bordighera Giovanni Bosio e il suo ex assessore leghista Bruno Viale: papà del neo sottosegretario all’economia Sonia. Ieri sulle prime pagine si leggeva: “Viale: così i politici di Bordighera andavano a caccia dei voti mafiosi”. Oggi a tutta pagina sotto le ascelle dei distratti turisti si intravedeva la secca replica del sindaco all’ex assessore che “chiese voti per la figlia durante le europee”. Sottosegretaria che alla vigilia di Ferragosto annuncia querele.
Insomma, nonostante la favolosa ambientazione mare-montagna che caratterizza questo soleggiato angolo mediterraneo, il clima politico locale è in subbuglio. Anche a Ventimiglia, ultimo lembo italico dalle cui spiagge si scorge nitido il giallore cementizio che riempie fino a debordare il risicato perimetro della patria degli evasori fiscali rifugiati a Montecarlo. Anche qui tra ex vicesindaci e assessori è un continuo rullare di dubbi, perplessità e presunte collusioni con esponenti di clan calabresi che “attendono la resa dei favori”. Il turista che aprie il giornale seduto in spiaggia dopo essere passato vicino a un chiosco bruciato, trova anche qui voci di voti di scambio. Argomento un pochino indigesto per le risicate ferie che induce a sfogliare il giornale giù giù fino agli spettacoli, dove si trova scritto che a pochi chilometri oltre il confine francese, Villefranche sur Mer, si aggira Madonna in veste di regista sul set del suo film allestito nella località della Costa Azzurra trasformata per l’occasione come Portofino.
L’argomento incuriosisce anche me, tanto da proporre alla mia anziana zia di Sanremo un giretto coi suoi nipotini in 20 minuti di macchina. Appena la raggiungo ecco farsi avanti lei, pensionata in affitto con un’utilitaria sgangherata mentre mi allunga allibita un verbale di multa con bollettino allegato: 181 euro per aver viaggiato a 85km/h in un tratto di strada con limite a 70km/h. Abbandono l’idea del giretto in Francia per una breve ricerca sulle multe e scopro che l’impresa che ha installato gli autovelox in provincia di Imperia è la Aipa s.p.a. di Monza. Presidente tal Daniele Santucci, socio al 50% della Agena s.r.l. assieme a Piercarlo Scajola, figlio dell’ex ministro che si è fatto regalare casa dalla cricca. Per ogni multa comminata la provincia di Imperia devolve al socio di Scajola 17 euro già dal dicembre 2008, periodo in cui l’impresa lombarda si aggiudicò l’appalto. Sul sito della provincia di Imperia non c’è traccia del mumero di imprese che avrebbero dovuto partecipare al bando di gara. Quel che è certo è che l’Aipa gestisce tutti e 5 gli autovelox piazzati sulle strade dell’imperiese tra capo Mimosa, Berta, Marina degli Aregai e Caponero.
Non è dato a sapere quanto abbia incassato finora il socio di Scajola con le multe degli automobilisti indisciplinati nella provincia di Scajola. E’ certo che dal 13 agosto prossimo, con le nuove norme, i comuni potranno utilizzare gli Autovelox solo se di proprietà e dovranno devolvere la metà degli incassi allo Stato tramite l’Anas. Così, a occhio, dovrà essere una bella batosta per le tasche del socio di Scajola, il cui papà è tornato sulla scena politica da condottiero nel nome di Cristoforo Colombo. Forse per ridarsi un tono dopo il rientro da Roma con volo ad personam su Albenga e voto contrario alla sfiducia del pitriplista Giacomino Caliendo, orgoglio del conducator Silvio Berlusconi. Dannata curiosità! Ora basta pc, vado a farmi un giro. Buon week end.
Fonte articolo
Nessun commento:
Posta un commento
Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.