27/09/10

Woodstock 5 stelle, il cambiamento è già in corso


Stamane mi sento felice. Ieri e l’altro ieri ho assistito, purtroppo non dal vivo, ad uno dei più grande eventi di questi tempi: Woodstock 5 stelle.

A prova dell’importanza e della potenza di quello che è accaduto in questi due giorni a Cesena c’è il silenzio di tutti i telegiornali. Una folla di 180 mila giovani e 4 milioni di contatti web, che si riavvicinano con entusiasmo e speranza alla politica, fa molto paura a chi vuole dei semplici “consumatori” al posto di “cittadini liberi”.

Sul palco tanta bella musica. Tanti artisti di gran classe, alcuni prendono posizione esplicitamente a favore del progetto di Grillo, altri si limitano a cantare senza schierarsi nettamente, ma già la loro presenza su un palcoscenico del genere dice moltissimo. Oltre alla musica, al microfono parlano di futuro, di ambiente e di politica grandi menti e personalità da tutto il mondo. La folla è attentissima, segue, si emoziona, grida e applaude. Emozionanti molti interventi, come quello di Dario Fo che prima dice che vorrebbe essere più giovane per poter combattere ogni giorno insieme a quella folla di ragazzi e poi incitato al coro di “Dario uno di noi” improvvisa un blues con Beppe Grillo al piano, e con la felicità e l’emozione di un bambino scolpita sul volto.


Ognuno conta uno. Ognuno deve impegnarsi. E’ questo l’obiettivo del Movimento. Basta deleghe in bianco a professionisti della politica. Basta con intermediari corrotti. Ogni cittadino deve, nel suo piccolo, tornare ad occuparsi di politica. Deve tornare ad occuparsi della sua città, del suo comune, della sua regione e della sua nazione. La politica è fatta di idee, di passione, di voglia di migliorare. Ogni cittadino deve tornare in prima linea.

La TV è morta. Non ha dato nessuno spazio all’evento, ma l’evento c’è stato lo stesso ed è esploso grazie al mezzo che sta rivoluzionando pian piano questo mondo: il web. La rete prima di tutto è un concetto. E’ uno stile di vita che riecheggia in quelle parole: “ognuno conta uno”. Nella rete non esistono gerarchie. La rete non vuole leader. Nella rete gli intermediari vengono pian piano scavalcati ed esclusi e la gente riesce ad occuparsi direttamente della propria vita. La conoscenza si diffonde, diventa a portata di clic. La centralizzazione dell’informazione, quindi il suo facile controllo, viene spazzata via dall’incontrollabile potenza della distribuzione. I sogni, le idee e i progetti di ognuno di noi possono prendere vita spinti da un’onda di gente. Un mare potentissimo fatto di gocce.

Torniamo ad occuparci giornalmente di politica e il cambiamento verrà come conseguenza perché in realtà il cambiamento non è altro che l’insieme di piccoli gesti quotidiani.



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