01/10/10

Al lavoro

Come volevasi dimostrare. Danari per rilanciare l’economia e combattere una disoccupazione (sempre più) galoppante, non se ne trovano. I soldi per sistemare qualche acrobata di quel circo Barnum che è la politica italiota, beh, quelli, invece, si trovano sempre.

Eh, sì. Perché settembre ormai è finito. E con settembre son finite pure le vacanze e si è tornati al lavoro. Una fortuna non da tutti, visto che il nostro ex Belpaese - sarà bene ricordarlo - negli ultimi due anni ha bruciato qualcosa come 500 posti di lavoro al giorno (o per lo meno, questo dicono gli ultimi calcoli del centro studi della Cgil). Una fortuna toccata - tra l’altro - al signor Marrazzo Piero. Che - per la cronaca - fino a poco fa faceva il governatore del Lazio. E che - sempre per la cronaca - da quest’autunno è tornato a fare il giornalista per mamma Rai. Sempre pagato da tutti gli italiani. E sempre - è lecito supporre - in quota Piddì.

Possibile? Eccome. Perché sì, certo: Marrazzo - che per diventare governatore si era spacciato per uomo tutto casa e chiesa - neppure un anno fa era finito su tutti i giornali per festini con trans e coca. E perché sì, certo: secondo i magistrati che hanno indagato su di lui, il governatore a mignotte ci andava pure con l’auto blu. E perché sì, certo: Marrazzo - all’inizio - aveva per giunta mentito a elettori e giornalisti sostenendo che tutta la storia del filmato a luci rosse che lo ritraeva a braghe calate non era altro che una “bufala”.

E però - perché in Italia c’è sempre un “però” - poi, l’ex governatore ed ex conduttore di “Mi manda RaiTre” ci aveva messo del suo.

Per un po’ - con un vero e proprio coup de theatre - si era perfino ritirato in un convento di frati (a Montecassino). Insomma, si era - pubblicamente - pentito. Aveva - pubblicamente - espiato. E così - a quanto pare e a quanto raccontava una manciata di giorni fa “Il Fatto quotidiano” - anche la televisione pubblica lo ha “perdonato”. E - giustamente - reintegrato.

Tutto è bene quello che finisce bene, quindi? Beh, fino a un certo punto. Rimane, infatti, qualche dubbio. Tipo: ma che fa adesso in Rai il più indimenticabile governatore della storia del Lazio? Risposta: boh. Secondo “Il Fatto”, Marrazzo ha un ufficio nella sede Rai di via Teulada a Roma e la prestigiosa qualifica di direttore. I suoi incarichi, però, sempre secondo “Il Fatto”, non li conosce nessuno. Come, del resto, nessuno conosce neppure l’ammontare del suo attuale stipendio.

Anzi - e per dirla tutta - quasi nessuno neppure sa che l’ex governatore è tornato in forze alla tivù pubblica. Primo: perché va da sè che non è mai comparso in video. Secondo: perché “il Fatto” ha - invero insolitamente - piazzato la notizia ben lontana da prime pagine e titoloni (e l’ha pure nascosta dentro un pezzo che parlava d’altro, ovvero del fatto che Marrazzo era stato pescato da una pattuglia della stradale - in eccesso di velocità, senza libretto di circolazione e senza tagliando assicurativo - mentre scorrazzava in auto a due passi dalla galeotta via dei Due Ponti, quella teatro dei festini di cui sopra). E terzo e per finire: perché nessun grande giornale o telegiornale ha rilanciato la vicenda del ritorno del governatore prodigo.

Unica eccezione: il quotidiano “Libero”. Che ci ha pure aggiunto il carico, svelando che Marrazzo starebbe lavorando sodo per integrare il suo stipendio da giornalista. Domanda: forse facendo - chessò - qualche consulenza? Risposta: no, no, no, no, no. L’ex governatore avrebbe semplicemente chiesto al suo avvocato di fiducia di bussare alle porte della Regione Lazio per avere quello che gli spetta. La pensione da ex consigliere regionale da circa 2mila euro al mese. A 52 anni. Del resto: fare il governatore stanca. Perché si lavora giorno e (in alcuni casi soprattutto) notte. E si corrono pure dei rischi. Come quello di essere segnalati dalla Guardia di Finanza per aver “sprecato” la modica cifra di 36 milioni di euro (di danari pubblici, ovvio). Cosa capitata - a luglio di quest’anno - proprio all’ex governatore Marrazzo (e ad altri uomini dell’assessorato alla Sanità del Lazio).

Che dire di più? Ah, sì. Appunto e come volevasi dimostrare: a volte ritornano; in Italia, sempre. Perché, sapete com’è?, chiodo schiaccia chiodo. E l’ultimo scandalo cancella sempre dalla memoria labile degli italioti quello precedente.

P.S. Dulcis in fundo. In Rai, Piero - figlio del grande giornalista (sempre targato Rai), Giuseppe Marrazzo - ritroverà anche la moglie (o ormai ex moglie?), Roberta Serdoz. Che chiaramente fa sempre la giornalista. E sempre nella piddina RaiTre. Del resto sentirsi soli è brutto. Le coincidenze non finiscono mai. E siamo tutti una grande famiglia. O, al limite, una bella compagnia di giro.

P.P.S. Dimenticavo. E con questo post anche i bamboccioni (alla riscossa) tornano al lavoro, cioè in servizio permanente effettivo. Solo che a noi non ci paga nessuno e tanto meno mamma Rai. Chissà come mai.

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