Voglio raccontarvi, giusto per distaccare un attimo lo sguardo dalla fine della civiltà umana cosi come la conosciamo, una strana storia, ai confini della realtà, raccontata come se fosse successa a me.
Ieri l'altro, in un universo parallelo, quasi identico a questo dove scrivo, entrando a casa c'era un tipo che mi ha puntato contro una pistola. Da tre metri. Ha sparato ma veniva da un universo parallelo (un altro!!) e quindi mi ha mancato.
Per essere esatti: ha sparato ma il colpo non è partito.
Curioso.
Nel mio universo parallelo, che poi è identico a questo dove scrivo, almeno per questo aspetto, una pistola semiautomatica con il colpo in canna ALMENO UN COLPO lo spara sempre. Cento volte su 100.
Ovviamente, a causa, fra l'altro, del principio di indeterminazione, esiste una percentuale minuscola ma non nulla che due corpi fisici compatti si compenetrino brevemente senza interagire tra di loro.
Deve essere successo qualcosa del genere, al cane della pistola dell'attentatore.
Click!!
Siccome in quell'universo parallelo non si sta tanto a perdere tempo, anche io gli ho sparato, da pochi metri.
Sono uno bravo, mi alleno da decenni costantemente, posso sterilizzare un moscone da dieci metri di distanza e posso farlo al volo.
Ma, a causa di un momentaneo disassamento spazio temporale, i miei colpi si sono inutilmente infranti su un pianerottolo, su una vetrata al piano di sotto e su uno specchio.
Mi sono lanciato all'inseguimento, giù per le scale, mentre avvisavo via radio i mei compagni, in attesa a pochi metri, nel cortile interno del palazzo.Ovviamente loro avevano sentito gli spari, come mezzo isolato, del resto, data anche l'ora di notte e si erano già precitati dentro.
Il tipo l'hanno preso, mentre cercava di scavalcare un muro divisorio tra il cortile interno del palazzo e quello accanto,
del resto collegato solo ad un androne con portineria e pesante portone, ovviamente chiuso, data l'ora tarda di sera.
Fuori e dentro entrambi i palazzi telecamere in ogni dove.
In quelle due strade ci sono banche ogni 50 metri e palazzi signorili dotati di tutti i sistemi di sicurezza possibili.
Una sede del commissariato di polizia è a circa 300 metri di distanza.
In due minuti l'intero isolato è stato circondato. Non avrebbe avuto, in ogni caso, scampo.
Ma solo nell'universo parallelo. l'altro.
In questo si è volatilizzato.
Anzi: non è mai esistito.
Nella realtà parallela sono stato vittima di un proditorio attacco da parte di un esagitato soggetto vestito in pigiama e camicia della guardia di finanza, che è stato prontamente agguantato e messo in condizioni di non nuocere.
In questa realtà invece, visto come stavano le cose, non essendovi tracce dell' attentatore, sono stato sottoposto ad attenti esami, visto che era LA SECONDA VOLTA che mi succedeva qualcosa del genere.
Nel nostro universo infatti, pare strano che le leggi della fisica e quelle del buonsenso subiscano una cosi clamorosa sospensione, per ben due volte di seguito, per di più con lo stesso soggetto come protagonista.
A parte il fatto che mi hanno sospeso all'istante la licenza di porto d'armi, visto che a quanto pare riesco a sterilizzare solo i mosconi dell'universo parallelo, mentre nel nostro non riuscirei a colpire un bersaglio nemmeno sparandogli a bruciapelo.
La faccio breve: non l'hanno bevuta.
Trovatomi sano, mi hanno accusato di procurato allarme e sparacchiamento abusivo in androni condominiali.
Poi è successo un casino: un momentaneo entaglement quantistico che ha mescolato tutto.
Ora il tipo, l'attentatore, si è volatilizzato, anzi: non è mai esistito, EPPURE tutti ritengono che io sia stato vittima di un proditorio attacco. Tutti i media, con una curiosa inversione di spin quantistico, spiegano che sono la vittima sacrificale immolata sull'altare dell'odio mediatico. Li per li, confuso dal tutto questo sballottio da un universo virtuale ad un altro, da uno stato quantistico ad un altro, in pieno entanglement, ho contribuito a rafforzare questa versione, con un articoletto tutto pepe, dei miei. Ma ora sono rinsavito.
Ho guardato nella scatola ed il gatto di Shroedinger è vivo.
E in questo universo restano solo un battiscopa in marmo sbreccato ed uno specchio rotto.
A parte la sfiga quantistica che mi perseguita, con ogni evidenza.
Ed ora?
Come ne esco?
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