19/10/10

Coerenza

tremonti: crisi finita anzi no


Quello riportato nel sommario è uno snapshot della pagina ufficiale del ministero del Tesoro, che l'attuale inquilino ha deciso di usare per mostrare al pubblico le proprie elucubrazioni. La differenza tra i titoli dell'intervista del 22 settembre a Oggi è quella del 4 settembre a Repubblica è, diciamo così, un pelino stridente:

22/09/2010: Emergenza finita? Macchè: siamo ancora in terra incognita

04/09/2010: Tremonti: l'emergenza è finita

Abbiamo controllato, i titoli rispecchiano in modo abbastanza fedele il contenuto delle interviste. Per esempio, nell'intervista a Oggi (reperibile in pdf sulla pagina del ministero, non sappiamo come linkarla, ecco il link, grazie a carminat e federico de vita), si afferma:

Al momento nubi nere si stanno addensando sull'Atlantico, e potrebbero arrivare per prime sulle banche irlandesi. Il tempo è brutto lassù, e quando il tempo è brutto da una parte può diventare brutto anche altrove. In Italia abbiamo fatto quello che dovevamo, ma quello che succede in Europa non dipende solo da noi.

Classico Voltremont, come si vede. I guai per l'Italia vengono sempre dall'esterno, stavolta su una nuvola, noi stiamo facendo tutto giusto. Però questa citazione mostra chiaramente che il titolo di Oggi è in linea con il contenuto dell'intervista. L'intervista è anche notevole perché formalizza la teoria berlusconiana che basta far finta che la crisi non esista per farla sparire:

se lei vede un servizio su quelli che vengono licenziati con in braccio la scatola degli effetti personali le viene voglia, che so, di cambiare la macchina? Non si tratta di reintrodurre la censura, ma di fermare l'ossessione mediatica che erode la fiducia.

La migliore spiegazione di due anni di politica economica, ci vien da dire. E, ci spiace signor ministro, ''fermare l'ossessione mediatica che erode la fiducia'' vuol dire esattamente censura. Non eravate un governo liberale?

L'intervista a Repubblica la potete leggere direttamente online. Il pezzo inizia con questo virgolettato:

"QUESTO autunno avrebbe dovuto essere il terzo autunno atteso per il crollo dell'Italia. Non è così. Non sarà così. Non c'è bisogno di fare una Finanziaria "vecchio stile". Non c'è bisogno di fare una "manovra correttiva". I titoli di Stato finora sono stati collocati bene. Non ci sono elementi di rottura nelle strutture economiche, industriali e sociali del Paese. Non c'è dunque un'emergenza autunnale".

Anche qui ci pare che il titolo sia giustificato. E anche qui, prosegue la favoletta che stiamo facendo tutto giusto.

Ultima cosa: no, non è successo niente di speciale tra la prima (in ordine temporale) e la seconda intervista che potesse condurre a un tal repentino cambiamento di idee. In particolare, i guai delle banche irlandesi erano già ben noti all'inizio di settembre (tra i tanti possibili, ecco un articolo del Wall Street Journal del 12 agosto). Bastava guardarsi attorno.

Insomma, l'oscuro Signore è ancora confuso e lo sarà, prevediamo, per un tempo lungo lungo.

P.S. Ricordate il ministro che si pavoneggiava di aver - lui solo - previsto la crisi? Siamo capaci anche noi di far previsioni così - basta dire tutto e il contrario di tutto ... e ci si azzecca sempre.

Fonte articolo

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