19/10/10

Quanta disinformazione riguardo a Terzigno

Sarà forse perchè il gesto di bruciare le tessere elettorali li ha resi soggetti scarsamente interessanti per i mestieranti della politica o piuttosto perchè la popolazione che protesta in maniera attiva è in Italia un fatto eccezionale, di quelli da nascondere lestamente per evitare qualsiasi rischio di emulazione. O più semplicemente si tratta unicamente dell'esecuzione di ordini che arrivano dall'alto ed è bene seguire se sivuole preservare la propria carriera giornalistica.
Quale ne sia la causa resta il fatto che in queste settimane ai cittadini di Terzigno che coraggiosamente si battono contro la costruzione di una seconda discarica di rifiuti indifferenziati, accanto alle loro case e all'interno del Parco Nazionale del Vesuvio, la stampa e la TV non hanno reso giustizia.
E' un peccato, perchè la vicenda è in fondo di quelle semplici semplici.
Il malaffare politico/mafioso legato allo smaltimento rifiuti, (vera e propria gallina dalle uova d'oro) in Campania da sempre prospero grazie alle emergenze rifiuti ed ai commissari straordinari, sceglie il Parco Nazionale del Vesuvio come sede di una seconda discarica, oltre a quella già esistente, in ossequio alla logica secondo cui è sempre meglio localizzare una devastazione laddove già da tempo si devasta....

Gli abitanti della zona trovano difficilmente condivisibile la logica di cui sopra e non riescono a comprendere perchè proprio loro che già oggi respirano miasmi pestilenziali, sono esposti ad elevato rischio di contrarre gravi patologie e vedono largamente compromesse le coltivazioni, siano costretti a subire il raddoppio di questi ed altri problemi, nonostante vivano in un territorio che dovrebbe essere tutelato e protetto per legge.
In conseguenza di ciò si oppongono fisicamente all'operazione, fanno blocchi stradali, manifestano, bruciano le tessere, fermano i camion compattatori, vengono caricati dalla polizia, resistono alle cariche, spesso le prendono e qualche volta le danno, nella misura in cui un cittadino disarmato può "suonarle" ad un agente antisommossa bardato in versione robocop.
Come si può facilmente evincere dalle interviste e dalle immagini abbondantemente presenti in rete ed anche da qualche servizio televisivo non "tagliato" a sufficienza dagli operatori, i contestatori di Terzigno sono persone normali. Mamme che lottano per il futuro dei loro bambini, padri di famiglia, anziani, ragazzi in età scolare. Non "professionisti della contestazione" ma normali famiglie ormai giunte ad un tale stadio di esasperazione da vedersi costrette a scendere quotidianamente in strada per fronteggiare reparti di poliziotti armati di tutto punto.
Famiglie di persone normali alle quali da settimane la "politica" non è disposta ad offrire alcun tipo di risposta che prescinda dalla pura repressione e da una campagna di stampa velenosa che mira a screditarle in qualità di violenti, camorristi, facinorosi, egoisti, farabutti e chi più ne ha ne metta.

Già, perchè è questa l'immagine che giornali e TV danno quotidianamente del "problema" Terzigno.
"Guerriglia organizzata", scontri con il favore delle tenebre, camion incendiati, poliziotti feriti, contestatori arrestati, barricate illegali, lanci di pietre. Sono solo una piccola parte del leit motiv che il pennivendolo o teleimbonitore di turno, ogni giorno deidica alle normali famiglie di Terzigno, generalmente facendo seguire a queste amenità un breve servizio fotografico con le strade di Napoli ripiene di sacchetti dei rifiuti, (per motivi che nulla hanno a che fare con la questione di Terzigno) per meglio rappresentare i contestatori sotto le mentite spoglie di vandali ed egoisti.

Quando l'accanimento dell'informazione è così elevato e così violento significa che ci si trova sulla buona strada, non resta che augurarsi che i cittadini di Terzigno non mollino, dal momento che qualunque augurio concernente il recupero di un minimo di dignità da parte del carrozzone mediatico sarebbe manifestazione di pura utopia e nulla più.

di Marco Cedolin

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