17/10/10

Finanziaria shock: 1 MILIONE A TESTA PER I PARLAMENTARI


Problema: la maestra ha 10 bambini e solo 5 mele. Come fa? Soluzione: distribuisce mezza mela a testa, oppure distribuisce le mele ai bimbi più gracili. Questo sempre che non voglia mangiarsele tutte da sola. Un Onorevole invece, che sembra non aver frequentato le elementari e che vede le mele come Dracula vede una vergine, ragiona nel seguente modo.


Siccome, con i tempi che corrono, una mela può tornarmi utile per accattivarmi simpatie e voti, le mele me le porto a casa io. Così posso usarle come merce di scambio e darle non ai bambini che hanno più fame, ma a quelli che mi aiuteranno a diventare Preside dell'istituto.

Altra spiegazione non c'è per la scoperta che ha fatto Massimo Donadi. Le commissioni Cultura e Bilancio hanno a disposizione 120 milioni di euro circa, stanziati nell’ultima finanziaria, per ristrutturare edifici scolastici, modernizzarli o migliorarli. Positivo, ma perché non è direttamente il Ministero dell'Istruzione ad occuparsene?

Semplice: perché questi 120 milioni verranno suddivisi tra i parlamentari, ognuno dei quali avrà circa un milione di euro a testa. Per farci cosa? Per ristrutturare, ammodernare o migliorare un edificio scolastico. Quale, per la precisione? Affari suoi, nel senso che il parlamentare deciderà a capocchia sua. Se riterrà opportuno sostituire le lampadine alla scuola che frequenta suo figlio e lasciare intatte le crepe nel muro di una scuola in periferia, potrà farlo nel pieno rispetto della normativa, che non impone alcun criterio se non l'insindacabile giudizio dell'Onorevole.

Vi ricorda qualcosa la legge Mancia? Era una risoluzione che indicava al Governo una serie di finanziamenti a pioggia: nel 2007 il totale era di 17 milioni di euro. Soldi la cui destinazione era decisa a porte chiuse dalla Commissione Bilancio di Camera e Senato. Amaro ma prevedibile fu constatare che i fondi venivano utilizzati dagli onorevoli per finanziarsi la campagna elettorale, intervenendo in quelle aree che potevano territorialmente garantire loro un ritorno in termini di voti.

La legge Mancia fu abrogata nel corso del Governo Prodi, ma come ogni cosa buttata fuori dalla porta, rientra dalla finestra con questa ennesima declinazione del famigerato finanziamento illecito, non più ai partiti ma alle campagne elettorali prossime venture degli Onorevoli che compongono le commissioni Cultura e Bilancio.

Ai genitori che temono per la sicurezza dei propri figli consiglio di andare a Montecitorio portando in dote oro, incenso e voti. Come per magia, nelle aule dei loro pargoli ricompariranno i gessetti e gli estintori.

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