Certo che parlare di indipendenza energetica garantita dal nucleare ha poco senso, quando sappiamo benissimo che in Italia non esistono miniere di uranio ne infrastrutture tali da processare autonomamente il combustibile. Senza contare che l'uranio arricchito, la cui materia prima (esafluoruro di uranio) è decuplicata di prezzo nel giro di un decennio, seguendo le sorti del prezzo del petrolio, durerà ai consumi attuali non più di 40-50 anni. Già si parla di banca dell'uranio!
Ma non voglio parlare di questo. Come sapete l'illustre prof. Umberto Veronesi è stato nominato a capo dell'agenzia nazionale per la sicurezza atomica, sarà cioè diretto responsabile e garante del rispetto delle normative di sicurezza da parte delle nostre fiammanti nuove centrali nucleari, che vedranno la luce fra non meno di 8 o 10 anni. Cioè quando saranno stati spesi svariate decine di miliardi di euro (tutti ovviamente caricati sulle nostre bollette), proprio mentre il combustibile uranio inizierà il suo lento e irreversibile declino.
Veronesi sostiene che di scorie nucleari non è mai morto nessuno. Qualcuno se la sentirebbe di sostenere gli stessi argomenti anche per i rifiuti tossici sversati in campania ? Eppure sembra accertato da diversi studi epidemiologici che chi vive nei pressi di discariche viene esposto a una maggiore incidenza di neoplasie e disturbi del sistema endocrino. La stessa cosa accade anche per le polveri sottili, difficili da mettere in rapporto di causa effetto con singoli decessi, ma correlabili con un aumento impressionante di disturbi cardio-circolatori, asma, ictus, infarti, malattie polmonari. Eppure, nonostante questo, esistono addirittura sentenze che lo negano! Analogamente, anche per i rischi connessi all'irraggiamento nucleare (accidentale), gli studi ci sono, ma c'è chi ha interesse a minimizzarne la portata.
Quindi, la nomina di Veronesi serve solo a "rassicurarci", lui non permetterà certo che noi ci ammaliamo. Se c'è lui possiamo stare tutti tranquilli! Il problema è che abbiamo una authority per la sicurezza gestita da un simbolo! E' come se a capo dell'agenzia per la sicurezza del volo ci mettessero un fabbricante di paracadute! (In realtà è Bruno Franchi, ex pilota ed esperto di diritto aeronautico).
Con tutto il rispetto per la buona fede e il prestigio del Dott.Veronesi, il direttore di una agenzia di sicurezza si deve occupare di sicurezza degli impianti e tutela dell'ambiente, non certo di rassicurare la popolazione riguardo ai rischi sanitari (talvolta irrazionali, talvolta no). Un medico generalmente non è tenuto a sapere nulla di impianti nucleari (così come infatti Veronesi non sa nulla di "termovalorizzatori", ma ne pontifica in tv la loro sicurezza). Non discuto che si possa intendere di medicina radiologica, ma che con l'agenzia nucleare non c'azzecca proprio nulla, direbbe qualcuno.
E nelle altre parti del mondo, chi mettono a capo delle agenzie di sicurezza nucleare ?
In Francia, la loro agenzia (ASN) è diretta da Jean Christophe Niel, 49 anni e laureato in fisica teorica, che ha ricoperto incarichi di vertice nel controllo sul ciclo del combustibile e dei rifiuti, ed è stato per anni capo del dipartimento per la sicurezza dei materiali radioattivi. Il presidente è Andrè-Claude Lacoste, 69 anni, ingegnere, da 17 anni con incarichi direttivi nel settore sicurezza nucleare.
In Inghilterra, la loro agenzia (HSE) è diretta da Mike Weightman, ingegnere esperto in ricerche atomiche.
In Usa l'agenzia si chiama (NRC), Nuclear Regulatory Commission, organismo responsabile della sicurezza nucleare, è diretta da un pool di cinque membri, uno dei quali nominato direttamente dal presidente, tutti fisici o ingegneri (inclusa una donna).
Non fatemi andare a ricercare le posizioni analoghe in Germania, Finlandia, Svezia, scommetto che sono tutti, credetemi sulla parola, illustri scienziati del settore o tecnici altamente specializzati.
Tornando agli studi epidemiologici, sembra che nei luoghi dove esiste un tasso più elevato di radioattività si verifichino, oltre a una incidenza superiore di aborti, anche una minor nascita di femmine rispetto ai maschi, come si può leggere qui e qui.
Quindi, caro Veronesi, la invito a godersi la pensione da ex senatore, ma affidi la nostra sicurezza a qualcuno più competente di lei.
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