In realtà, leggendo le poche informazioni presenti sul sito della Beghelli, sembrerebbe che il pannello sia soprattutto fotovoltaico e solo secondariamente termico: l’acqua viene riscaldata raffreddando il pannello. Non è male come idea: i pannelli fotovoltaici amano la luce ma temono il calore, che fa scendere di molto l’efficienza delle celle di silicio. Beghelli afferma che questa soluzione porta l’efficienza dei pannelli al 20%.
Con una serpentina montata dietro le celle, all’interno della quale scorre un liquido termoconduttore, il calore passa dal pannello fotovoltaico all’acqua sanitaria. Ma è solo il calore in eccesso perché la cella fotovoltaica, ovviamente, è opaca e trattiene in superficie il grosso della radiazione. Nei pannelli solari termici tradizionali, invece, il calore del sole viene intrappolato all’interno del pannello stesso e concentrato sul fluido.
Quindi, ad occhio e croce, si potrebbe pensare che l’efficacia del prodotto Beghelli come pannello solare termico sia scarsina, e che l’acqua calda sia poca. E’ anche vero, però, che la superficie media di un impianto fotovoltaico è molto maggiore di quella di un semplice pannello termico. Quello che Beghelli non ottiene con la sua soluzione “due in uno”, quindi, potrebbe essere recuperato con le maggiori dimensioni.
Via | Beghelli
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