L'avevo letto qualche giorno fa, e mi aveva fatto rabbrividire. Pensando a quanto sia davvero importante l'energia, e a come si scopra nei momenti più drammatici.
Questo, riportato dal Guardian, il grido di aiuto del sindaco di una città nel distretto di Fukushima:
Quello di cui abbiamo urgentemente bisogno ora è carburante, gasolio, acqua e cibo. Ma più di tutto il resto, abbiamo bisogno di carburante perché senza carburante non possiamo fare nulla. Non riusciamo a mantenerci al caldo o a far andare le pompe dell'acqua.
Si trovano nel mezzo di un disastro nucleare, preceduto da un terremoto gravissimo ed uno tsunami devastante, si presume abbiano bisogno di tutto e cosa chiedono per prima cosa? Cibo, acqua, riparo, medicine? No: il carburante.
Non si riesce a non mettersi nei loro panni, allora. Senza gasolio, non funziona nessun motore di emergenza: quelli che servono per le pompe dell'acqua, per la refrigerazione di cibo e farmaci; quelli degli ospedali o anche di improvvisate sale operatorie; non c'è illuminazione, non c'è acqua calda per lavarsi o per ripulire. Senza il gasolio "pesante", non funzionano gli impianti di riscaldamento, e da quelle parti nevica. Senza benzina o gasolio diesel, non vanno le ambulanze, i camion dei pompieri, le ruspe, indispensabili in un disastro come questo. Non si muovono neppure i camion, che portano cibo, acqua, coperte, aiuti; non circolano i mezzi in grado di trasportare volontari, medici, protezione civile, tecnici.
Quello che ci dice il sindaco è che, in un contesto fortemente urbanizzato, avere il cibo non basta, come non bastano acqua o medicine se non si è in grado di portarli a chi ne ha bisogno. Che non si può gravare sulla situazione sanitaria con arti congelati o bambini febbricitanti per il freddo; che bere e lavarsi sono la base dell'igiene che previene le epidemie.
Che non c'è aiuto che tenga, e non c'è modo di risollevarsi senza l'energia, l'energia come la conosciamo e come la usiamo oggi e da cui il nostro sistema di vita è totalmente dipendente. Più importante dell'energia resta solo l'aria.
Ma quella, a Fukushima, è già contaminata.
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