E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti al Chicago Board of Trade, punto di riferimento del commercio mondiale dal quale si evidenzia una ripresa anche per il grano che aumenta del 5 per cento dall'inizio del mese di aprile e raggiunge la quotazione di 7,974 dollari per bushel (21 centesimi di euro al chilo) per le consegne a maggio.
A far schizzare le quotazioni del mais è certamente l'aumento della domanda per la produzione di bioetanolo e il maggior consumo di carne nei paesi emergenti come la Cina che fa crescere il consumo di mangimi a base di mais ma soprattutto l'andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre più fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l'oro fino alle materie prime come grano, mais e soia.
Manovre finanziarie sul cibo che stanno "giocando" senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove hanno provocato una grande volatilità impedendo la programmazione e mettendo a rischio le coltivazioni e l'allevamento in molti Paesi.
Il risultato più immediato è l'aumento record del 19 per cento per i prezzi dei mangimi che fanno segnare rincari quasi dieci volte superiori a quelli degli alimentari necessari per apparecchiare la tavola degli uomini, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea a febbraio 2010.
Il forte aumento - conclude la Coldiretti - riguarda praticamente tutti gli animali sia nelle case per i pesci negli acquari e per gli uccellini nelle gabbie che gli zoo ed i circhi ma soprattutto gli allevamenti dove è sempre più costoso riempiere la mangiatoia di mucche e maiali per la produzione di latte e carne.
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